martedì 27 agosto 2013

Siria: 'tre giorni di raid' Nbc, si colpirà da giovedì




La notizia dell'attacco diffusa dalla Nbc, ma il presidente Barack Obama non ha preso una decisione su eventuali azioni militari.

La crisi siriana sta spingendo le varie diplomazie internazionali a schierarsi, spinte dalle dure parole del segretario di Stato John Kerry nei confronti del regime di Assad. E da Londra arrivano segnali di un imminente attacco occidentale alla Siria

''A fronte di ogni tentativo di colpirci, risponderemo e risponderemo con forza''. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu riferendosi alla tensione in Siria. ''Lo stato di Israele è pronto - ha aggiunto - ad ogni scenario''. Netanyahu ha detto anche che Israele non ''è parte alla guerra civile in Siria''.

La Francia non ha nessun dubbio sul fatto che un attacco chimico sia avvenuto in Siria e che sia stato sferrato dalle forze di Assad. Lo dicono fonti diplomatiche di Parigi, aggiungendo che "è inaccettabile" e "la Francia non verrà meno alle sue responsabilità per rispondere".

Una serie di attacchi limitati contro la Siria in rappresaglia per l'uso di armi chimiche potrebbero essere lanciati "a partire da giovedì". Lo ha detto alla Nbc una fonte dell'amministrazione Usa. "Tre giorni di raid" sarebbero limitati nell'obiettivo e mirati a mandare un messaggio al regime di Damasco, ha detto la fonte.

Le potenze occidentali hanno detto all'opposizione siriana di attendere un attacco nei prossimi giorni. Lo riferiscono alla Reuters fonti che hanno partecipato ad un meeting con la coalizione nazionale siriana.

La Lega Araba denuncia: Il regime di Bashar al Assad "ha la piena responsabilità" per l'uso di armi chimiche in Siria, e il Consiglio di sicurezza Onu deve "superare le divergenze e adottare misure dissuasive".

Hagel, a Obama opzioni per tutte evenienze - ''Abbiamo spostato gli asset per essere in grado onorare e assecondare qualsiasi opzione il presidente'' decidesse di seguire. Lo afferma il segretario alla difesa, Chuck Hagel, in un'intervista alla Bbc, sottolineando che sono state offerte al presidente ''le opzioni per tutte le evenienze''.

'La comunità internazionale deve rispondere'' al presunto attacco chimico in Siria. Ne 'è convinto il premier britannico David Cameron, fa sapere un portavoce di Downing Street. ''Qualsiasi decisione deve essere presa rigorosamente in un ambito internazionale. Qualsiasi uso di armi chimiche è completamente e assolutamente aberrante e la comunità' internazionale deve rispondere'', ha dichiarato il portavoce di David Cameron. Le forze armate britanniche stanno mettendo a punto un piano di emergenza nell'eventualità di una risposta militare al presunto attacco chimico in Siria. Lo fa sapere Downing Street.

Bonino, Italia non parteciperà al di fuori Onu - "L'Italia non prenderebbe parte a soluzioni militari al di fuori di un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu". Lo ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino alle Commissioni Esteri congiunte. Per l'Italia un mandato del Consiglio di sicurezza dell'Onu è "l'unico quadro di riferimento giuridico" per un intervento militare contro la Siria, ha detto il ministro degli Esteri, spiegando il no dell'Italia a intervenire senza un via libera dei 15.

Una riunione a livello ministeriale dei Paesi "Amici della Siria" e dell'opposizione siriana si terrà il 4 settembre. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Emma Bonino, senza precisare il luogo dell'incontro.

Il Dipartimento di Stato Usa ha annunciato che sarà rinviato l'incontro previsto con la Russia domani, 28 agosto. La decisione è messa in relazione alla necessità di elaborare una risposta adeguata all'uso delle armi chimiche in Siria.

L'incontro rinviato era in programma per domani a L'Aia tra i diplomatici di Stati Uniti e Russia. Si puntava a discutere il progetto di una conferenza di pace per porre fine alla guerra civile in Siria. Un alto funzionario del Dipartimento di Stato Usa ha però annunciato il rinvio a causa delle ''consultazioni in corso per trovare una risposta appropriata dopo l'attacco con armi chimiche in Siria, il 21 agosto''. L'incontro più in dettaglio doveva essere tra Wendy Sherman, sottosegretario per gli affari politici al Dipartimento di Stato, l'ambasciatore degli Stati Uniti in Siria Robert Ford, e i ministri russi Gennady Gatilov e Mikhail Bogdanov. ''Lavoreremo con i nostri colleghi russi per riprogrammare l'incontro'', ha detto l'alto funzionario, aggiungendo che l'uso recente di sostanze chimiche nel paese dimostra la necessità di arrivare ad una soluzione politica definitiva e duratura per porre fine allo spargimento di sangue in Siria.

E tra i favorevoli ad un intervento militare (Usa, Gran Bretagna, Francia, Arabia Saudita) si aggiunge anche la Turchia che per bocca del ministro degli Esteri, Ahmet Davutoglu, ha definito un «crimine contro l'umanità» a cui va data «risposta» il presunto attacco lealista con armi chimiche del 21 agosto alla periferia est di Damasco, e ha ammonito che per la comunità internazionale si tratta di un «test» vero e proprio. «Questo è un crimine contro l'umanità, e un crimine contro l'umanità non deve rimanere senza risposta», ha insistito Davutoglu. «Ciò che occorre sia fatto, va fatto», ha avvertito. Lunedì lo stesso ministro aveva affermato che la Turchia

Mosca si rammarica per la decisione degli Usa di cancellare l'incontro bilaterale russo-americano per la discussione della convocazione della conferenza di pace sulla Siria: lo ha twittato il viceministro degli esteri Ghennadi Gatilov. L'incontro era previsto domani all'Aia ma Washington ha comunicato la decisione di rinviarlo.

Il dipartimento di Stato Usa, riferisce Itar-Tass, ha deciso di rinviare l'incontro perchè sono in corso consultazioni sulla risposta adeguata all'attacco con l'uso di armi chimiche. ''L'elaborazione dei parametri per la soluzione politica in Siria sarebbe molto utile proprio ora in cui su questo Paese incombe un'azione militare'', si legge nell'account twitter di Gatilov, che esprime rammarico per la cancellazione dell'incontro.

Gli ispettori dell'Onu sull'uso di armi chimiche non si sono potuti recare oggi in una località vicino a Damasco dove volevano accedere a causa di un mancato accordo tra diversi gruppi ribelli, ha affermato il ministro degli Esteri siriano Walid al Moallem.

Si potrebbe tenere domani una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazione in Siria. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Emma Bonino alle Commissioni congiunte, aggiungendo che esiste una proposta in tal senso "di cui attendiamo conferma". La Nato discuterà del caso Siria giovedì, a Bruxelles. Lo ha riferito il ministro degli esteri Emma Bonino.

Iran, attacco avrebbe gravi conseguenze in Mo - L'Iran, attraverso il portavoce del ministero degli Esteri, ha ribadito che un attacco alla Siria avrebbe ''gravi conseguenze'' in ''tutta la regione mediorientale''. Serve una ''soluzione politica'' alla crisi siriana e ha espresso la speranza di Teheran che i ''leader europei'' prendano ''sagge decisioni'' evitando l'attacco.

Il portavoce, Abbas Araqchi, ha precisato che le "gravi conseguenze" sarebbero provocate da "qualsiasi azione militare" contro la Siria e ha sottolineato che questo è il momento di essere cauti per evitare che la situazione vada "fuori controllo": uno sviluppo, ha detto il portavoce iraniano, "che speriamo non accada". Teheran comunque, ha annunciato Araqchi, farà "del suo meglio" per evitare un conflitto e "speriamo che tutti tornino indietro" alla ricerca di una "soluzione politica".

Siria: Russia, aggirare Onu conseguenze catastrofiche - Per la Russia i tentativi di aggirare il Consiglio di Sicurezza Onu “creano per l’ennesima volta pretesti artificiali infondati per un intervento militare nella regione, gravidi di nuove sofferenze in Siria e conseguenze catastrofiche per Medio Oriente e Nord Africa Nord”. Lo dichiara oggi Alexander Lukashevich, portavoce del Ministero degli Esteri russo.

Riguardo alle prove ''inconfutabili'' sull'uso da parte del regime di Damasco di armi chimiche di cui gli Stati Uniti sarebbero in possesso secondo quanto dichiarato ieri dal segretario di Stato americano John Kerry, queste secondo Lukashevich ''non sono state tuttavia ancora presentate''. Ieri in una telefonata con il premier britannico David Cameron, il presidente russo Vladimir Putin aveva affermato che a suo avviso ''non ci sono ancora prove che l'attacco del 21 agosto sia stato opera delle forze di Assad''.

L'Egitto mette in guardia contro nuovi spargimenti di sangue come in "Libia, Iraq e Afghanistan, e invita le parti alla saggezza e a trovare una soluzione politica al conflitto in Siria.


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