giovedì 22 agosto 2013

Debutta la nuova tv di stato greca, la vecchia resiste sul web



Grecia, dopo due mesi dalla chiusura la tv pubblica va di nuovo in onda
"Questa nuova emittente – ha spiegato Dimitri Deliolanes, corrispondente a Roma della vecchia tv di stato - si muove nelle faziosità ed "in piena illegalità": si ignorano i criteri di assunzione dei 500 giornalisti e tecnici e non è stato reso noto quanto verranno pagati. A giugno, ricorda, Nuova Democrazia aveva promesso la riassunzione di 2mila dei 2.650 dipendenti dell'Ert. I giornalisti della vecchia emittente di Stato greca continuano a trasmettere via Internet.

Più di due mesi dopo la chiusura, l'emittente pubblica greca è tornata a trasmettere in diretta, con un programma giornaliero di due ore. A presentare le notizie sulla Edt, la rete che ha temporaneamente preso il posto della vecchia Ert in attesa del nuovo ente pubblico, sono i giornalisti Yiannis Troupis e Odin Linardatou, due volti noti della precedente emittente.

Lo scorso 11 giugno, la decisione di Atene di chiudere la radio-televisione pubblica, con i suoi 2.700 dipendenti, aveva portato a una grave crisi politica. Lo staff, in forte disaccordo con la drastica scelta, aveva deciso di mantenere gli uffici nel nord della capitale e continuare le trasmissioni su internet. Il portavoce dell'esecutivo, Pantelis Kapsis, aveva annunciato entro la fine di agosto la ripresa delle trasmissioni.

"La trasmissione di oggi si è distinta per la sua assoluta faziosità", ha affermato Deliolanes, notando come si sia fatto cenno soltanto a "qualche problema a Santorini" nel descrivere i tre giorni di continui black out sull'isola. "E' un'emittente al servizio di Nuova Democrazia", afferma il giornalista che ricorda come i deputati dell'opposizione e una parte di quelli del Pasok abbiano già detto di non voler essere ospitati da questa Tv. "Ci sarà un grosso problema di legittimità politica", aggiunge.

Secondo Deliolanes, avviando in questo modo una nuova emittente, il primo ministro Antonis Samaras, del partito conservatore Nuova Democrazia, non rispetta i patti con gli alleati socialisti del Pasok, comportandosi come se guidasse "un governo monocolore". "E' una umiliazione politica" per il Pasok che "avrà serissime conseguenze" all'interno del partito, prevede il giornalista.

Questa nuova emittente, aggiunge, si muove "in piena illegalità": si ignorano i criteri di assunzione dei 500 giornalisti e tecnici e non è stato reso noto quanto verranno pagati. A giugno, ricorda, Nuova Democrazia aveva promesso la riassunzione di 2mila dei 2.650 dipendenti dell'Ert. Ma attorno a Samaras, ha aggiunto il giornalista, c'è una cerchia di "oltranzisti" che si oppone ad ogni soluzione negoziata sulla Tv pubblica.

Ricordiamo che la chiusura della tv, ha comportato il licenziamento di 2.700 persone, e di conseguenza aveva sollevato le proteste internazionali e portato i dipendenti a occupare la sede di Atene, continuando le produzioni, mandate appunto in onda dall'Ebu. Di recente le autorità di Atene hanno annunciato che oltre 500 persone sono state assunte con un contratto di due mesi per la nuova emittente. Tuttavia, i rappresentanti sindacali della vecchia televisione hanno garantito che continueranno a trasmettere i propri programmi via internet.

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