venerdì 30 agosto 2013

Siria: dalle decisioni ONU ai gruppi di ribelli



Mentre si è conclusa in un nulla di fatto la riunione straordinaria dei membri permanenti del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Farhan Haq, portavoce del segretario

''Una serie di raid circoscritti contro obbiettivi legati alla catena di comando e controllo del regime, compresi palazzi governativi, e alle difese aeree, e contro obbiettivi militari quali caserme, depositi e i siti di stoccaggio di armi chimiche, quanto meno quelli di cui si conosce effettivamente l'ubicazione''. E' questa secondo Pietro Batacchi, direttore della Rivista Italiana Difesa, ''l'opzione più credibile per un attacco limitato alla Siria''. Nell'attacco, secondo l'esperto, ''saranno usati per prima cosa missili Tomahawk lanciati dai quattro cacciatorpediniere Arleigh Burke attualmente nel Mediterraneo Orientale (ciascuno dei quali ha la capacita' di lanciare fino a 90/96 Tomahawk) e dai sottomarini nucleari sia americani, sia britannici''. La prima salva di Tomahawk ''servirebbe a mettere fuori uso soprattutto la catena di controllo delle difese aeree. In questa fase - osserva Batacchi - e' ipotizzabile anche l'impiego di bombardieri B-52 provenienti da Diego Garcia e B-2 provenienti direttamente dalle basi negli Usa''generale dell'Onu Bank Ki Moon, continua a ripetere che la diplomazia è al lavoro per risolvere il conflitto siriano.

Ecco i tre principali gruppi ribelli che combattono in Siria dal 2011.


Fronte islamico siriano (Fis)    Leader: Abu Abdullah al Hamawi (del Movimento islamico Ahrar al Sham).
    Combattenti: 25mila, secondo il Fis.
    Alleanza radicale salafita creata nel dicembre del 2012, riceve finanziamenti dai paesi del Golfo persico. Ha preso le distanze dall’Esercito siriano libero, filoccidentale, dimostrando un certo grado di coesione interna e omogeneità ideologica. Chiede l’istituzione di uno stato islamico retto dalla sharia.
    Affiliati: Movimento islamico Ahrar al Sham.

    Esercito siriano libero (Esl)     Leader: Salim Idriss.
    Combattenti: Idriss sostiene di contare su 80mila uomini.
    L’Esl è un nome usato per definire l’insieme dei gruppi ribelli fin dalla metà del 2011. La composizione attuale è nata in seguito a pressioni dei paesi occidentali e del Golfo che volevano farne l’ala militare dell’opposizione in esilio. Forte dei finanziamenti internazionali, l’Esercito siriano libero ha vari comandanti che controllano ognuno le proprie milizie, per le quali Idriss svolge una funzione di portavoce. Idriss segue una linea laica e nazionalista, mentre altre fazioni del suo esercito preferiscono un’opzione islamica.
    Affiliati: Brigate dei martiri della Siria, Brigate Farouq, Brigata Tawhid, Brigate Suqour al Sham e Brigata dell’islam.

    Fronte islamico siriano di liberazione (Fisl)     Leader: Ahmed Eissa al Sheikh (delle Brigate Suqour al Sham).     Segretario generale: Zahran Alloush (Brigata dell’islam).
    Combattenti: 35mila-40mila, secondo il portavoce.
    Il Fisl è un’alleanza islamista creata nel settembre 2012, intorno a un asse ideologico abbastanza scarno, che oltre a dichiararsi contrario al regime di Assad chiede una maggiore islamizzazione della società siriana.
    Affiliati: Brigate Farouq, Brigata Tawhid, Brigate Suqour al Sham, Brigata dell’islam e Brigate dei martiri della Siria.

Nel dettaglio una descrizione delle milizie affiliate ai tre gruppi ribelli.

    Brigate Farouq
    Leader: Osama Juneidi.
    Combattenti: Circa 14mila, secondo un loro portavoce.
    Area: tutto il territorio siriano, ma è presente soprattutto intorno a Homs e lungo il confine siro-turco.
    Affiliati a: Fisl, Esl.
    È un importante gruppo islamico nato intorno all’Esercito siriano libero nella provincia di Homs tra l’estate e l’autunno del 2011. Da allora è molto cresciuto e ora ha base nazionale.

    Fronte al nusra
    Combattenti: Almeno cinquemila, secondo alcune stime, di cui molti stranieri.
    Area: Siria (forse anche Iraq).
    Affiliata a: Al Qaeda.
    Il Fronte al nusra ha cominciato a organizzarsi segretamente alla metà del 2011 con l’aiuto di Al Qaeda in Iraq. Gli Stati Uniti l’hanno inserito nel dicembre del 2012 nella lista delle organizzazioni terroristiche.

    Movimento islamico Ahrar al Sham     Leader: Abu Abdullah al Hamawi.
    Area: Siria.
    Combattenti: Forse diecimila, anche se secondo il Fis potrebbero essere 25mila.
    Affiliata a: Fis.
    È probabilmente la più numerosa fazione salafita siriana. Sostiene di raggruppare un centinaio di gruppi armati locali oltre a uffici di aiuti umanitari. Vuole creare uno stato islamico basato sulla sharia.

    Brigate dei martiri della Siria     Leader: Jamaal Maarouf.
    Combattenti: Qualche migliaio? Diecimila? In un’intervista del dicembre del 2012 Maarouf ha affermato di avere 18mila combattenti.
    Area: Jabal al Zawiya, Idlib.
    Affiliata a: Esl.
    Il gruppo è concentrato nella zona rurale intorno a Jabal al Zawiya nella regione di Idlib, da cui si è poco allargato. Maarouf non sembra essere legato a un’ideologia particolare, ma riceve fondi sauditi.

    Unità di protezione popolare (Ypg)     Portavoce: Khebat Ibrahim.
    Combattenti: qualche migliaio.
    Area: Zone curde nel nord e nordest della Siria, intorno ad Aleppo.
    Affiliata a: Comitato supremo curdo, Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).
    L’Ypg è il principale gruppo armato curdo, controlla larghe zone nel nord della Siria. Legato al Pkk, ha molti dubbi sulla corrente araba dell’opposizione, che ritiene troppo islamica e controllata dalla Turchia. Seguendo la filosofia marxista del Pkk, l’Ypg ha anche combattenti donne. Non cerca l’indipendenza dalla Siria ma piuttosto un’autonomia per la popolazione curda.

    Brigata dell’islam     Leader: Zahran Alloush.
    Combattenti: Qualche migliaio.
    Area: Soprattutto Damasco.
    Affiliata a: Fisl, Esl.
    La Brigata dell’islam è stata creata dalla famiglia Alloush di Douma, a est di Damasco, il cui patriarca vive ora in Arabia Saudita. Si definisce la principale fazione della regione e di poter contare su 64 battaglioni, ma non ha mai fornito un numero preciso di combattenti.

    Brigata Tawhid     Leader: Abdelaziz Salama.
    Comandante militare: Abdulqader Saleh.
    Combattenti: Circa undicimila, secondo un portavoce.
    Area: Aleppo, con piccoli gruppi sparsi nel paese.
    Affiliata a: Fisl, Esl.
    È la forza dominante nella regione di Aleppo, con qualche affiliato in altre zone. Vuole una forma di governo islamico ma afferma di voler garantire la sicurezza delle minoranze religiose.

    Brigate Suqour al Sham     Leader: Ahmed Eissa al Sheikh.
    Combattenti: Alcune migliaia, forse diecimila.
    Area: Jabal al Zawiya, nella regione di Idlib.
    Affiliata a: Fils, Esl.
    Nata nel 2011, è una delle principali milizie islamiche.

    Fonte: Arol Lund



    Leader: Abu Mohammed al Golani.

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