domenica 18 agosto 2013

Egitto: dalle parole dell'ambasciatore egiziano a Roma Helmy: "I Fratelli musulmani volevano spingere l'Egitto al medioevo”


Le autorità egiziane hanno sgomberato le piazze occupate dai pro-Morsi «specialmente dopo che sono stati scoperti all'interno di questi accampamenti immensi arsenali di armi e fosse comuni per persone decedute da decine di giorni dopo essere state torturate». Lo ha detto all'Ansa l'ambasciatore egiziano a Roma Amr Helmy. «Stiamo combattendo un complotto terroristico pianificato dai Fratelli musulmani», afferma in un comunicato il consiglio dei ministri del governo provvisorio esprimendo gratitudine per il sostegno espresso dell'Arabia Saudita. Il governo provvisorio egiziano potrebbe promulgare nelle prossime ore la legge marziale in tutto l'Egitto dopo l'escalation di violenze nel Paese. La legge militare consente di sparare a vista.

"Stiamo assistendo forse al primo esempio di 'impeachment popolare', e cioè alla "messa in stato di accusa" di un presidente da parte del popolo. Dal tumulto delle rivolte è emerso un nuovo polo: "È il potere della gente: un terzo polo, intervenuto a scardinare il tradizionale equilibrio fra esercito e partito dominante, in particolare fra i militari e i Fratelli musulmani".

“Morsi non ha mantenuto le promesse. Anziché aprire all'opposizione, ha distribuito incarichi ai Fratelli musulmani, posto sotto assedio la Corte costituzionale, censurato la libertà d'espressione. E poi, invece di risolvere le questioni pressanti - la disoccupazione, la povertà che affligge il 40 per cento del popolo egiziano, l'inflazione, il sistema d'istruzione - la Fratellanza s'è affrettata a imporre codici di abbigliamento, il velo alle donne, la jalabiya, che è la tunica, agli uomini; a ridurre l'età minima matrimoniale femminile a 9 anni; a minacciare la chiusura dell'Opera perché anti-islamica. Insomma, erano intenti a spingere l'Egitto all'indietro, di secoli".

“Morsi ha sciupato un'occasione d'oro, la prima in 80 anni di storia egiziana. Lui avrebbe potuto cambiare l'immagine dei Fratelli musulmani, dimostrare che sapevano governare un Paese grande e importante quanto l'Egitto. E invece, ecco il risultato: hanno sollevato un'onda immane di scontento".

Se si vuole analizzare il ruolo dell'esercito, allora si deve introdurre un nuovo concetto: voi occidentali continuate a parlare di golpe: invece noi egiziani parliamo di nuovo potere della gente, più decisivo rispetto a quello dei militari e del partito al governo. È questa la novità, che ha modificato l'equazione in Egitto". “L'Occidente deve capire che gli egiziani stanno con i militari, e poi i media stanno descrivendo i Fratelli musulmani come se fossero delle vittime, invece sono terroristi”. Concludiamo che "i Fratelli musulmani avevano attaccato il quartier generale della tv privata al Cairo, avevano impedito la libertà di espressione e la libertà di culto, i diritti delle donne venivano violati ed inoltre stavano cercando di cambiare l'identità culturale e civile del Paese, il popolo egiziano non poteva accettarlo”.

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