giovedì 22 agosto 2013

La vicenda dei marò è possibile una soluzione giuridica



''Non siamo di fronte ad alcun rifiuto'' da parte dell'Italia di presentare i quattro fucilieri della Marina che la polizia indiana vuole interrogare nell'ambito della crisi che coinvolge i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid. Dialogando con i giornalisti, ha riferito The Asian Age di New Delhi, Khurshid ha detto: ''Una via d'uscita legittima e ammissibile sarà trovata''. ''Non siamo di fronte ad alcun rifiuto - ha sottolineato - e la cosa migliore e' che lasciamo lavorare e decidere su questa questione gli esperti legali''. Infine il capo della diplomazia indiana si e' detto convinto che il sistema legale dell'India troverà una soluzione a questa questione.

La polizia indiana (Nia) non ha problemi a chiudere le indagini sull'incidente che coinvolge i due marò italiani anche se si allontanasse troppo la possibilità di interrogare gli altri quattro fucilieri di Marina italiani (Renato Voglino, Massimo Andronico, Antonio Fontana e Alessandro Conte) che erano a bordo della nave Enrica Lexie. Lo ha scritto il quotidiano The Times of India.

La polizia indiana (Nia) non ha problemi a chiudere le indagini sull'incidente che coinvolge due marò italiani se si allontanasse troppo la possibilità di interrogare gli altri quattro fucilieri di Marina italiani che erano a bordo della Enrica Lexie. Lo scrive oggi il quotidiano The Times of India.

Nella sua edizione online il giornale cita ''fonti della Nia'' secondo cui le indagini ''sono in uno stadio avanzato'' e ''vi sono sufficienti prove e testimonianze a sostegno dell'istruttoria''. In particolare un ufficiale della Nia ha precisato che ''il rapporto contenente i capi d'accusa può prescindere dalle dichiarazioni dei quattro marò. Se c'e' un eccessivo ritardo nel loro arrivo in India, presenteremo il risultato del nostro lavoro senza le loro testimonianze. Eventualmente potremmo più tardi inviare un supplemento di inchiesta''.

Di fronte alla indisponibilità dei fucilieri a recarsi a New Delhi per testimoniare, la Nia ha chiesto al ministero dell'Interno e alla Procura indiani un parere sull'atteggiamento da tenere. Ma le fonti consultate dal giornale hanno insistito che ''abbiamo registrato le dichiarazioni di 50 testimoni e vi sono già quindi sufficienti prove indiziarie e legali per blindare questo caso''.

Il ministro della Difesa, Mario Mauro in risposta alle dichiarazioni del Governo indiano sulla vicenda di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. "Nel colloquio con le autorità indiane i nostri fucilieri si attengono alle regole precise dettate dal fatto di essere militari. Le risposte che forniscono alle autorità indiane sono in ragione del fatto che sono militari. Non c'è un rifiuto, non è un rifiuto il fatto che gli altri fucilieri di marina non si recheranno in India perché e' la legge indiana che prevede altre modalità per rendere testimonianza in casi di questo genere".

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