venerdì 2 settembre 2016

Usa 2016, Trump torna alle origini: clandestini? Tolleranza zero



All'indomani di un incontro con il presidente messicano Enrique Pena Nieto dai toni sorprendente pacati, il candidato repubblicano alle presidenziali del prossimo 8 novembre è tornato al vecchio stile. Quello che, in buona sostanza, gli ha fatto stravincere le primarie del partito.  "Costruiremo un muro al confine con il Messico e sarà bellissimo".

Pena Nieto è stato invece fortemente critico dell'insistenza di Trump affinché il Messico contribuisca economicamente alla costruzione della muraglia di confine. In un'intervista del marzo scorso, Pena Nieto aveva detto che ''non c’è alcuno scenario'' nell'ambito del quale il Messico potrebbe accettare questo. Nella stessa intervista, il capo dello Stato aveva paragonato il linguaggio di Trump a quello di Adolf Hitler e di Benito Mussolini, aggiungendo che il tycoon aveva ferito i rapporti tra Usa e Messico.

Il candidato repubblicano, nell’atteso discorso a Phoenix, ribadisce la sua linea di «tolleranza zero» dopo le giravolte degli ultimi tempi. E chiama sul palco i genitori di ragazzi e ragazze uccisi per mano di persone senza visto. «Nessuno tra gli 11 milioni di immigrati irregolari presenti su suolo americano è immune dal rimpatrio forzato». Trump sterza a destra e torna alle origini nell’atteso discorso a Phoenix, Arizona, dove ha chiarito la sua linea sull’immigrazione dopo le giravolte degli ultimi tempi. E chi sperava in una svolta moderata del candidato repubblicano si ritrova invece un Trump da «tolleranza zero»: nessuna amnistia, nessuno sconto per gli irregolari, piuttosto la garanzia di un rimpatrio veloce e certo, il controllo dei confini e la costruzione del muro al confine con il Messico.

Il magnate immobiliare ha più volte proposto di espellere le persone che vivono illegalmente negli Stati Uniti e di costruire una muraglia lungo il confine con il Messico, storicamente uno dei più caldi' a livello mondiale sul fronte dell'immigrazione. Ma in alcuni incontri recenti con supporter ispanici, Trump ha fatto intendere che potrebbe aprire al cambiamento del duro approccio avuto sulla questione durante le primarie.

Dopo una tavola rotonda questo mese, il nuovo direttore della sua campagna ha detto che la posizione di Trump sull'espulsione è ''da definire''. Nei giorni successivi, Trump e il suo staff hanno diffuso messaggi contrastanti, con il candidato stesso che un giorno ha detto a chiare note di potersi aprire ad un ''alleggerimento'' della sua posizione, e alcuni giorni dopo ha affermato che la stessa potrebbe divenire ancora più ''dura''.

L‘equazione immigrazione-sicurezza è, secondo Trump, alla base dei problemi della contemporaneità. Da lì arrivano la crisi, la mancanza di lavoro e anche il terrorismo.

«La verità – ha detto – è che il nostro sistema sull'immigrazione è il peggiore al mondo ma nessuno ne parla perché i media lo nascondono». I clandestini tornano a essere i criminali, non solo perché restano illegalmente nel Paese ma anche perché rubano, molestano, uccidono. Per rendere ancora più evidente il pericolo che si cela dietro qualsiasi immigrato irregolare, Donald Trump ha voluto con sé sul palco di Phoenix i genitori di ragazzi e ragazze uccisi per mano di persone senza visto. Ognuno di loro è intervenuto raccontando la vicenda e affermando che con Trump presidente non sarebbe successo.

«C’è una sola priorità in tutto il dibattito sull'immigrazione - ha dichiarato Trump – e riguarda il benessere degli americani». Un benessere che, secondo il candidato, è stato messo in pericolo dalle politiche di apertura delle frontiere di Obama e Clinton. L’unico punto che non è stato confermato ieri sera riguarda la costituzione di un «corpo speciale per il rimpatrio forzato», che pure ha tenuto banco per mesi nelle dichiarazioni del candidato, per stanare tutti i clandestini presenti su suolo americano. Ma di certo, ha detto il tycoon, «non ci sarà amnistia per nessuno» perché «è nostro diritto scegliere gli immigrati che ci amano e che condividono i nostri valori».


Nel mirino non poteva non finire anche la rivale democratica Hillary Clinton che a detta di Trump vorrebbe un aumento del 550% dei rifugiati provenienti dal Messico. "Io, invece, intendo costruire una zona di sicurezza oltre i confini statunitensi e utilizzare il denaro risparmiato per investirlo in America. L'accesso ai più alti incarichi di governo e i favori che ne conseguono non saranno più in vendita. E mail importanti non saranno più cancellate o modificate digitalmente, cose che sono state scoperte solo pochi giorni fa" ha detto Trump riferendosi alle note vicende del mailgate che affligge la campagna elettorale della Clinton.

Il candidato repubblicano ha poi ribadito l'intenzione di costruire un muro di Berlino al confine con il Messico, impenetrabile ma bellissimo, ha assicurato, e porre termine al cosiddetto "catch and release", la cattura e il rilascio successivo di immigrati clandestini che non hanno commesso violenze. Gli espulsi verranno rimandati nei paesi d'origine che saranno obbligati a riprenderseli.



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