L’intesa, che mette fine a una guerra civile cominciata nel 1964, è stata siglata dal capo delle Farc, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia Rodrigo Londoño, detto Timochenko, e il Presidente Juan Manuel Santos.
Nel corso di una grande cerimonia, avvenuta a Cartagena - la città del Premio Nobel Gabriel Garcia Marquez e tutt'e due hanno usato l'immagine delle farfalle gialle che incarnavano l'amore di Mauricio Babilonia, uno dei personaggi di "cent'anni di solitudine", come metafora della speranza per il futuro del paese.
Alla presenza del segretario generale dell'ONU Ban Ki Moon, a cui hanno partecipato più di 2.500 invitati. Il presidente Santos e il comandante delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), Londoño, detto Timochenko, hanno sottoscritto un documento che “porterà alla costruzione di una pace stabile e duratura”. L’accordo sarà sottoposto a referendum il 2 ottobre.
Il testo dell'intesa è stato sottoscritto con un "baligrafo", cioè una pallottola (bala) trasformata in penna stilografica, gesti simbolici di questo tipo hanno segnato la breve cerimonia. In una scenografia interamente bianca Santos, accompagnato da due bambini, ha aperto una "porta del futuro" per fare salire sul podio i negoziatori dell'accordo e i capi di stato invitati per la storica occasione.
Da parte sua, Timochenko ha offerto una dichiarazione senza precedenti, chiedendo perdono a nome delle Farc "a tutte le vittime, per tutto il dolore che abbiamo causato con questa guerra". Durante il suo discorso, il leader guerrigliero è stato interrotto dal passaggio di una pattuglia di esibizione dell'aeronautica e, guardando in aria, ha commentato con un sorriso: "questa volta vengono a celebrare la pace, non a buttarci addosso le bombe".
Sottolineando che l'accordo di pace colombiano deve servire come esempio per la soluzione di tutti i conflitti del mondo, il capo delle Farc ha lanciato un appello a favore di una trattativa di pace per porre fine alla guerra in Siria, e al conflitto fra israeliani e palestinesi.
L'unico oratore nella cerimonia, oltre ai due firmatari dell'accordo, è stato il segretario generale delle nazioni unite, Ban Ki-Moon, che ha dichiarato ufficialmente aperto il monitoraggio ONU dell'implementazione dell'intesa, commentando che considerava un onore essere presente "nel momento in cui un popolo ha deciso di cominciare a sanare le sue ferite".
Forse il momento più emozionante della cerimonia è stato l'intervento di un coro di donne della comunità afro di bojayà, nel nordest del paese, scenario di una strage di civili nel 2002, durante uno scontro fra le Farc e gruppi paramilitari, nella quale morirono un centinaio di persone, uccise da una bomba lanciata dai guerriglieri dentro a una chiesa. Da allora, le donne di Bojayà, sempre vestite di nero, cantavano il lamento per i loro parenti uccisi. Oggi, per la prima volta vestite di bianco, hanno cantato a cappella per celebrare la pace.
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