giovedì 1 settembre 2016

Crociera al polo nord dall'Alaska a New York con la Crystal Serenity



Quest'estate la nave da crociera di lusso Crystal Serenity andrà alla conquista del polo Nord percorrendo quel Passaggio a Nord Ovest, collegamento fra l'oceano Atlantico e il Pacifico, aperto all'alba del 1900 dall'esploratore norvegese Roald Amundsen dopo tre anni di navigazione nelle acque gelide del mare Artico, imprigionate tra i ghiacci.

Soltanto nel 1944 una nave lo ripercorse in un anno. Questa estate la Crystal Serenity, lunga all'incirca 250 metri, 13 ponti, che ospita anche un casinò, un cinema-teatro, sei ristoranti e un campo per la pratica del golf, ha progettato di farcela in un mese.

Il viaggio, organizzato dalla Crystal Cruises Llc, con base a Los Angeles, è andato esaurito in tre settimane, con un migliaio di aspiranti passeggeri disposti a pagare 22 mila dollari ciascuno (all'incirca 19.600 euro), extra esclusi, fra i quali il giro in elicottero lungo la rotta (4 mila dollari, 3.500 euro) o l'escursione di tre giorni alla scoperta del ghiacciaio Eqip Sermia in Groenlandia (6 mila dollari, 5,3 mila euro), nave da 250 metri con una capienza di 1.100 passeggeri, è pronta a partire da Anchorage (Alaska) il 16 agosto, per affrontare, in un mese, la rotta che l’esploratore norvegese Roald Amundsen completò  fra il 1903 e il 1906.

Da quel viaggio di Amundsen, sono state circa 200 le navi hanno percorso quelle 900 miglia, ma la maggior parte di loro l'hanno fatto soltanto nell'ultimo decennio dal momento che il riscaldamento degli oceani ha ridotto la calotta di ghiaccio per un tempo più lungo durante i mesi estivi. Lo scorso agosto, la superficie di ghiaccio intorno al circolo polare artico è stata del 30% meno rispetto a quella di 25 anni fa, secondo i dati forniti dalla stazione nazionale del Colorado.

Verso la metà degli anni 1990, una media di quattro navi effettuavano questa crociera ogni anno; 13 nel 2013, e l'estate scorsa sono state circa 20. La maggior parte del traffico è costituito da piccole navi cargo per servizi alle comunità lungo il percorso. Piccole imbarcazioni da diporto fanno piccole gite. Nell'agosto 2012, una nave con 481 passeggeri, tra i quali molti residenti di questi luoghi, è transitata nel mese di agosto.

L' arrivo a New York previsto per 32 giorni dopo, il programma della crociera prevede soste per ammirare gli Inuit, le balene, i trichechi, le slitte dei cani e gli orsi polari, ad un prezzo esorbitante: per passare nella zona dove finì in tragedia l’avventura del Titanic si pagheranno dai 22.000 ai 120.000$.

Peraltro, tra le condizioni imposte dalla compagnia americana Crystal Cruises c’è l’acquisto di un’assicurazione individuale da 50.000$, nel caso ci fosse bisogno di un elicottero.

Nonostante ciò, l’edizione 2016 ha registrato il tutto esaurito in sole tre settimane, e ci si aspetta un bis nel 2017.

Un percorso non completamente esente dal pericolo, quindi, ma sulla Crystal Serenity pare abbiano pensato a tutto: una nave rompighiaccio di scorta, due elicotteri in avanscoperta per scegliere le rotte più sicure, radar e sonar di ultima generazione, guide artiche sempre sul ponte e una squadra di sub a bordo, sono le misure di sicurezza per vivere questa straordinaria avventura.

Piu' di un secolo dopo, il "Titanic" ci riprova, sfidando le acque dei mari del Nord, sarà la prima grande imbarcazione ad affrontare il delicato passaggio a Nord Ovest, che il progressivo scioglimento dei ghiacciai (nel 2015 la calotta polare ha raggiunto il record di riduzione invernale) ha reso transitabile soprattutto in estate, quando la copertura glaciale raggiunge i minimi stagionali. Se finora a seguire la rotta polare che unisce l’Atlantico al Pacifico erano solo navi di piccole dimensioni, l’avventura della Crystal segnerà l’inizio di una nuova stagione. Non senza preoccupazioni: con l’intensificarsi del traffico marittimo nell’area, la guardia costiera canadese e quella statunitense sono già al lavoro per affrontare incidenti e brutte sorprese che le acque capricciose della Groenlandia potrebbero riservare. Il 13 aprile gli ufficiali saranno impegnati nella simulazione di una grande operazione di salvataggio in situazioni complesse, come il naufragio a mille chilometri dal porto più vicino di una nave con molti passeggeri a bordo. 1700, per l’esattezza, tanti quanti ne trasporterà la Crystal, equipaggio compreso.

“Se qualcosa andasse storto, sarebbe un disastro”, ha riferito al Guardian Richard Beneville, sindaco di Nome, in Alaska, una delle cittadine comprese nell’itinerario turistico. “La maggior parte delle navi che passa di qui trasporta al massimo 150, 200 persone. Questa volta sarà molto diverso”. In caso di emergenza, infatti, i soccorsi potrebbero essere ardui non solo in mare, ma anche sulla terraferma. Nei piccoli insediamenti sulla costa lambiti dalle acque del grande Nord, la ricezione telefonica è spesso irregolare (ai passeggeri sarà vietato l’utilizzo dei telefoni cellulari per non intasare le reti degli Inuit), mancano le strade di comunicazione e i paesi che la Crystal toccherà durante la sua traversata non sono al momento preparati ad accogliere un gran numero di persone: l’ospedale di Nome, uno dei centri più popolosi della zona con tremila abitanti, conta in totale diciotto posti letto appena.

 Comunque, l’idea di attrezzarsi in vista del turismo è già in cantiere, tanto più che questo villaggio affacciato sul mare di Bering mira a diventare un punto strategico del Nord del Paese: se nel 1990 gli attracchi per le imbarcazioni erano 35, nell’ultimo anno hanno superato le 730 unità. I numeri, per ora, gli danno ragione. Resi possibili dall’assottigliamento dei ghiacci dovuto al riscaldamento climatico, nel braccio di mare compreso tra Stati Uniti e Russia la guardia costiera ha registrato solo nel 2015 ben 540 attraversamenti, il doppio rispetto al 2008, da parte di navi cargo coreane, petroliere russe, chiatte e piccole crociere. E con il loro arrivo sono cresciuti anche i timori delle popolazioni locali, preoccupate non solo per la riduzione del ghiaccio (sempre più fragile e meno sicuro come piattaforma per la pesca), ma anche dai danni ambientali legati allo sversamento in mare di olii, combustibili e materiali inquinanti. Nel 2012 i cacciatori dell’isola di San Lorenzo, nei pressi dello stretto di Bering, trovarono foche e uccelli marini con le piume sporche d’olio; un anno prima i biologi avevano notato una misteriosa malattia che decimava le foche, mentre tra i volatili si diffondeva il colera aviario.

Proprio per garantire il rispetto dell’ambiente e della fauna locale, oltre alla sicurezza dei passeggeri, la Crystal accoglierà a bordo un’équipe di ricercatori, biologi, esploratori con già diverse spedizioni nell’Artico alle spalle e piloti dei ghiacciai. Ad accompagnare la più grande e lussuosa nave da crociera, anche un’imbarcazione rompighiaccio e due elicotteri. Scorteranno il lussuoso transatlantico da Seward, nel golfo dell’Alaska, fino a New York attraverso il mare di Beaufort e i fiordi di Baffin Island, seguendo la rotta che Roald Amundsen tracciò a inizio Novecento insieme alla sua ciurma.

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