venerdì 17 agosto 2012

Agosto 2012: principali notizie dal’estero

Le principali notizie di metà agosto che provengono dal problematico panorama internazionale.

Strage di minatori, trenta le vittime in Sudafrica. Si sta aggravando il bilancio degli scontri tra i lavoratori in sciopero con la polizia. Sono più di 30 i minatori rimasti uccisi ieri in scontri con le forze dell'ordine nei pressi della miniera di platino di Marikana, in Sudafrica. Lo ha annunciato il ministero della Polizia. Un precedente bilancio fornito dai servizi di emergenza regionale parlava di 25 morti.

Ecuador minaccia Londra dando l’asilo ad Assange. Quito ha concesso a Julian Assange l'asilo politico ma l'australiano di Wikileaks rischia l'arresto se osa mettere il naso fuori dall'ambasciata ecuadoregna a Londra. Cosa che intende fare puntualmente domenica prossima mentre il capo del suo collegio legale, l'ex giudice spagnolo Baltasar Garzon, minaccia il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia se al suo cliente sarà torto un capello. Il braccio di ferro diplomatico si complica: Garzon ha chiesto per Assange un salvacondotto, ma il Foreign Office, dopo aver minacciato nella notte l'ambasciata ecuadoregna a Knightsbridge di un possibile raid per arrestare l'australiano (per poi fare dietrofront), ha ribadito la volontà di dar seguito all'estradizione in Svezia a dispetto della decisione di Quito annunciata dal ministro degli esteri Ricardo Patino all'insegna dell'orgoglio nazionale: "Non siamo una colonia britannica"

Caccia allo sciita, 200 morti in Iraq nel Ramadan. Almeno 26 persone sono rimaste uccise ieri a Baghdad, in Iraq, in una serie di attentati sferrati in diverse località della città a pochi giorni dalla Eid al-fitr, la festività religiosa islamica che celebra la chiusura del Ramadan.

Pussy Riot, attesa mondiale per verdetto. In attesa del verdetto nel processo contro il trio rock 'Pussy Riot', previsto per il 17 agosto a Mosca alle 15 (le 13 in Italia), i sostenitori della band di tutto il mondo hanno in programma una serie di manifestazioni in 30 città, da Parigi a Varsavia.
E’ quanto ha riferito la Radio Echo di Mosca. Il coordinamento è avvenuto in via spontanea via Facebook e sul sito web freepussyriot.org. A Mosca i fan si riuniranno alle 14 davanti al tribunale di Khamovniki dove si svolge il processo contro il trio autore di una scandalosa "preghiera punk" che potrebbe costargli fino a 3 anni di galera. Attesi volti noti dell'opposizione e politici, sicurezza rafforzata in città per timore di disordini e proteste. A San Pietroburgo, i supporter del gruppo si ritroveranno in un'azione concordata con le autorità cittadine: niente bandiere partitiche, solo lo slogan "per un processo equo". Iniziative previste anche in altre città russe da Perm a Rostov. Dall'altra parte dell'oceano, a New York si svolgeranno cinque cortei a favore della band, che sfioreranno chiese ortodosse e consolato russo per poi convogliare a Times Square dove celebri attori, scrittori e musicisti leggeranno brani tratti dalle ultime parole delle imputate. A Londra scende in campo il teatro della Royal Court; a Vilnius, in Lituania, verrà innalzato un cellulare della polizia gonfiabile da cui si libreranno via capsule piccole mongolfiere a forma di passamontagna; a Praga un festival musicale sarà dedicato alle Pussy Riot.

Femmen protesta a seno nudo e armate di una motosega hanno tagliato un monumento religioso nel centro di Kiev: una croce in memoria dei milioni di vittime dello stalinismo. Le 'Femen', note per le loro eclatanti proteste a seno nudo dal forte impatto mediatico, hanno dichiarato di aver tagliato la croce in segno di solidarietà con le tre rocker della band 'Pussy Riot'.

Siria: attivisti, nuova strage in sobborgo Damasco. Onu accusa regime di crimini contro umanità. Ribelli: 'Accordo con Al Qaida se non ci saranno aiuti da Occidente'. Onu: 2,5 milioni di persone colpite da emergenza umanitaria. Gli attivisti siriani anti-regime denunciano un nuovo orrendo massacro e puntano l'indice contro le forze fedeli al presidente Bashar al Assad. I cadaveri di 60 persone, affermano i comitati di coordinamento locale (Lcc), "tutti con le mani legate", sono stati trovati in una discarica a Qatana, un sobborgo di Damasco. Omar Hamza, portavoce del consiglio della rivoluzione nella regione della periferia della capitale non ha dubbi: "Si tratta di un'esecuzione sommaria". Non è possibile verificare indipendentemente la notizia, a maggior ragione con gli osservatori Onu che fanno le valigie e si preparano a lasciare il Paese.

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