domenica 12 agosto 2012

Madonna dopo il concerto a Mosca canta a Putin: «Liberatele»


Tre anni di carcere ordinario per teppismo motivato da odio religioso o contro un gruppo sociale (i credenti ortodossi). E' la condanna richiesta dall'accusa nel processo alla band punk Pussy Riot.

Ricordiamo che il trio composto da Nadia Tolokonnikova (22), Katya Samutsevich (29) e Maria Aliokhina (24) è sotto processo per una dissacrante preghiera anti Putin nella Cattedrale di Mosca, giudicata blasfema dai vertici ortodossi e offensiva da molti fedeli, pure contrari a una pena detentiva per le autrici. In detenzione preventiva da 5 mesi, rischiano 3 anni di carcere per "teppismo motivato da odio religioso" . In quello che ormai è un caso internazionale, un nuovo "affaire Dreyfus" nelle parole del direttore di radio Echo di Mosca Alexei Venediktov.

Quello che risulta assurdo e al di fuori di questo millennio sono le parole del procuratore Alexander Nikiforov che nella sua arringa ha sostenuto che: "Hanno violato le tradizioni millenarie del nostro paese", e addirittura paventando una "guerra civile", giudicando la preghiera anti-Putin del trio "un'azione pianificata e premeditata contro la fede ortodossa" e definendo le tre ragazze "pericolose socialmente". La sua richiesta è stata meno della metà del massimo previsto (7 anni), anche in considerazione del fatto che sono madri di bimbi piccoli. Gli avvocati delle vittime hanno invece proposto una pena con la condizionale, menzionando tuttavia il rischio di reiterazione del reato: "le ragazze, nonostante le scuse avanzate ai credenti, non sembrano pentite, hanno tenuto un atteggiamento ironico durante il processo mostrando disprezzo per vittime e testimoni".

La difesa ha ipotizzato poi un ricorso a Strasburgo per le "torture" subite dalle ragazze, lasciate senza mangiare e dormire. La rappresentante della politica estera Ue Catherine Ashton si era detta preoccupata per le irregolarità segnalate" nel caso, in particolare "per le condizioni di detenzione" e "le informazioni su atti di intimidazione contro gli avvocati, i giornalisti e gli eventuali testimoni", invitando la Russia a rispettare gli obblighi internazionali e il diritto a un processo giusto. Infine hanno preso la parola le ragazze: "se il ritornello della nostra canzone fosse stato 'Madre di Dio, proteggi Putin' invece di 'Caccialo', oggi non saremmo qui" ha dichiarato Samutsevich.

In concerto in terra di Russia, Madonna ha detto di pregare per la liberazione delle Pussy Riot ed è stata tra i cantanti che stanno perorando la causa delle Pussy Riot sicuramente la più determinata. Madame Ciccone ha combattuto una guerra con il Cremlino. La tensione tra la popstar e Putin è stata alta. E durante i concerti russi Madonna ha evocatone la sua disapprovazione per il processo  con il nome del gruppo scritto sulla schiena Pussy Riot.

Dopo la cantante Madonna hanno spezzato una lancia a loro favore anche Yoko Ono, vedova di John Lennon, che dal suo Twitter si è rivolta direttamente a Putin: "Siete una persona saggia, conservate i posti in prigione per i veri criminali" e lo stesso ha fatto Vasco Rossi che ha espresso la sua solidarietà alla band russa delle Pussy Riot, , con un messaggio pubblicato sula pagina Facebook, ha espresso la sua «più che solidarietà».

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