martedì 21 agosto 2012

Russia, hacker attaccano sito tribunale che ha condannato le Pussy Riot


È stato attaccato dagli hacker il sito web del tribunale di Mosca che ha condannato a due anni di carcere, per “teppismo motivato da odio religioso”, la band Pussy Riot. A denunciarlo la portavoce del tribunale secondo la quale l'home page del sito Internet del tribunale di Khamovnichesky è stata modificata con «oscenità« e «slogan anti-Putin». Lo ha reso noto la portavoce del collegio, Darya Lyakh, che ha parlato di slogan contro il presidente russo Vladimir Putin inseriti dagli hacker.

Le Pussy Riot diventeranno un marchio. Così come ha annunciato Mark Feigin, avvocato delle tre musiciste in carcere. Il legale ha precisato che l'iter di registrazione del marchio è stato avviato lo scorso aprile per evitare l'uso del nome del gruppo in varie azioni e progetti. Le componenti della band si aspettano di ricevere i documenti di registrazione nei prossimi mesi.

Il merchandising delle Pussy è già iniziato. Sono numerose le iniziative che su internet vendono t-shirt di ogni fattezza e colore con la scritta "Pussy Riot libere" e le tre ragazze incappucciate con gli inconfondibili passamontagna colorati. Il clima in Russia intorno a quello che si è trasformato nel processo dell'anno, e' pero' ancora molto teso. A Mosca girare con una maglietta inneggiante alle Pussy potrebbe causare non pochi problemi.

Non si ferma la caccia alle Pussy Riot, nonostante le critiche internazionali alla condanna a due anni di prigione per Nadia Tolokonnikova, Maria Aliokhina e Ekaterina Samutsevich. La polizia russa ora cerca le altre due componenti della band, che col volto coperto da passamontagna colorati avevano partecipato alla "preghiera punk anti Putin" nella Cattedrale di Mosca il 21 febbraio, sfuggite finora all'arresto.

Nessun commento:

Posta un commento