sabato 18 agosto 2012

Siria, al Sharaa smentisce defezione

Si era diffusa la notizia che il vicepresidente avesse disertato e fosse fuggito in Giordania.

Il vicepresidente siriano Farouq al-Sharaa è a Damasco e prosegue il suo lavoro: così l'ufficio di Sharaa ha smentito, tramite un comunicato citato dalla tv al Manar del movimento sciita libanese Hezbollah, le notizie
della diserzione del vicepresidente e della sua fuga da Damasco.

Il vicepresidente siriano al-Shara "ha disertato" ed è arrivato in Giordania. era quanto aveva scritto la tv al Arabiya citando un portavoce dell'Esercito siriano libero, Luay al-Miqdad.

Si era detto: secondo la fonte, al-Shara è scomparso da due giorni e annuncerà la decisione a breve. Con lui avrebbero disertato altri due alti ufficiali. al-Shara, 74 anni, è vicepresidente dal 2006. Tra i suoi numerosi incarichi anche quello di ambasciatore a Roma, la nomina risale al 1974.

Secondo la fonte citata da al Arabiya, al-Shara è arrivato in Giordania passando dalla sua città natale, Daraa, circa 100 km a sud della capitale Damasco. La diserzione sarebbe avvenuta nella notte. Il quotidiano libanese Al Mustaqbal aveva fornito ulteriori dettagli: al-Shara è arrivato a Daraa tra martedì e mercoledì, accompagnato da due alti ufficiali dell'esercito fedele al presidente Bashar al Assad. I tre si sarebbero nascosti, in attesa che le condizioni fossero favorevoli alla fuga, con l'aiuto dell'Esl. Scoperto il tentativo di fuga, il presidente in persona avrebbe ordinato un pesante bombardamento nell'area, con l'obiettivo di uccidere al-Shara e addossare poi la colpa ai ribelli. Ieri poi, nella notte, al-Shara sarebbe riuscito a passare il confine illeso. Non è possibile verificare in modo indipendente queste informazioni.
Il diplomatico algerino Lakhdar Brahimi ha accettato l'incarico di inviato speciale di Onu e Lega Araba in Siria al posto di Kofi Annan, secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche al Palazzo di Vetro. Brahimi, che é stato indeciso per giorni se accettare o meno, non voleva essere un semplice sostituto di Annan, e - si è appreso - avrà un mandato leggermente differente dal suo predecessore. Ma soprattutto Brahimi aveva chiesto che il Consiglio di Sicurezza si mostrasse unito nel sostenerlo.

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