martedì 4 ottobre 2016
L'attacco di Assange: 'Clinton e Trump tormentati dalle ambizioni'
Il fondatore dell'organizzazione no-profit annuncia nuove rivelazioni, in occasione del decimo anniversario. Leak che potrebbero incidere sulle sorti delle presidenziali statunitensi Hillary Clinton e Donald Trump sono "tormentati dalle proprie ambizioni": lo ha detto il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, rispondendo a domande poste in un teatro di Berlino con cui è connesso in video-collegamento dall'ambasciata ecuadoriana a Londra in occasione del decennale dell'organizzazione che pubblica documenti segreti.
Assange ha annunciato nuove pubblicazioni di documenti ogni settimana per i prossimi mesi. In particolare, la diffusione del nuovo materiale di Wikeleaks si protrarra' per dieci settimane e saranno "significative per le elezioni americane" perché contengono materiale "interessante sulle fazioni del potere americano". Ha quindi ricordato che in dieci anni di attività Wikileaks ha pubblicato dieci milioni di documenti. Si tratta di 10 miliardi di parole, in media 3.000 documenti al giorno.
Pubblicheremo nuovi documenti relativi alle elezioni statunitensi e che riguarderanno altri tre governi", lo rivela il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, in occasione del decimo compleanno dell'organizzazione no-profit nata con l'intento di diffondere informazioni segrete d'interesse pubblico. Con indosso una maglietta nera su cui campeggia la scritta bianca "truth", verità, Assange non poteva trovare miglior modo di festeggiare l'anniversario della propria creatura: ovvero annunciando altre notizie scomode in arrivo. Il rilascio dei file è atteso prima dell'otto novembre e dovrebbe avvenire a cadenza settimanale per le prossime dieci settimane. Un'attività che non si fermerà nemmeno se lui stesso dovesse scegliere di abbandonare la guida dell'organizzazione, assicura Assange nel video trasmesso a Berlino, dove sono in corso le celebrazioni.
In questi dieci anni, è stato pubblicato tanto. Dieci anni di scoop. Dieci anni di rivelazioni che hanno fatto discutere. Così può essere sintetizzata l'attività di Wikileaks che adesso spegne le candeline. È il 4 ottobre del 2006 quando Julian Assange, giornalista e hacker australiano dall'inconfondibile chioma argentea, ne registra il dominio: Wikileaks.org. Il simbolo è una clessidra con dentro un globo: in alto nero, in basso azzurro. Limpido. L'opacità ha le ore contate, la neonata organizzazione ''corsara'' promette di traghettarci nell'era della trasparenza. Di rivoluzionare il mondo dell'informazione e di attaccare il potere. Per farlo utilizza una piattaforma web a prova di censura, in cui sdogana mediaticamente l'utilizzo della crittografia per proteggere le fonti. Un sistema che funziona dato che da quel 4 ottobre a oggi sono stati messi online dieci milioni di documenti, 10 miliardi di parole. All'incirca tremila file al giorno: carteggi, faldoni top secret che hanno svelato crimini contro l'umanità, messo in imbarazzo i governi del pianeta, nonché i consigli di amministrazione di grandi colossi finanziari.
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