sabato 8 ottobre 2016

Theresa May: «Brexit al via a marzo, la scelta democratica non verrà sovvertita»



La Gran Bretagna attiverà all'inizio del 2017, al massimo "entro marzo", l'articolo 50 del trattato di Lisbona per l'avvio formale dell'iter di divorzio dall'Ue. Lo ha detto la premier Theresa May, scoprendo le carte al talk show di Andy Marr, sulla Bbc, nella giornata di apertura della Conferenza annuale del Partito Conservatore a Birmingham.

È compito del governo decidere quando avviare l'articolo 50 che sancisce l'uscita dall'Ue, non di Westminster.

Theresa May scioglie il mistero, sulla tempistica e le modalità del divorzio europeo con un'azione di comunicazione che muove da un'intervista al Sunday Times, una alla Bbc fino all'appassionato discorso alla platea del congresso Tory a Birmingham. Ed è proprio lì che il premier britannico ha scandito i termini della Brexit che verrà annunciando che nel Queen speech della prossima primavera apparirà fra le altre leggi destinate ad essere.

Poco dopo, è arrivato il commento del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk: «È un annuncio benvenuto che fa chiarezza», ha fatto sapere, pur aggiungendo che nel negoziato gli altri 27 difenderanno i loro interessi.

Se questa è la tempistica, il processo è altra cosa. E su questo Theresa May ha voluto essere rassicurante. «L'acquis comunitario (ovvero la summa delle norme varate con l'Ue e adottate da Londra ndr) sarà legge anche per la Gran Bretagna. In altre parole nulla cambierà. Anche per i diritti dei lavoratori Ue oggi residenti che tale diritto manterranno fino a quando io sarò premier». Le eventuali modifiche all'acquis comunitario.

Il referendum sulla Brexit "è stato legittimo", anzi è stato "il più grande voto per il cambiamento che questo Paese abbia mai avuto" e "la Gran Bretagna lascerà l'Ue": così la premier Theresa May alla conferenza annuale del Partito Conservatore, ribadendo che "Brexit significa Brexit" e di volerne "fare un successo". Ironia poi su su chi rifiuta il risultato del referendum o pensa di ricorrere alle corti di giustizia: "Ma andiamo...".

"I diritti esistenti dei lavoratori europei" residenti in Gran Bretagna saranno "garantiti in pieno" anche dopo la Brexit: lo ha assicurato Theresa May. Tali diritti, ha insistito May, sono al riparo "almeno finche' io saro' primo ministro".

Il primo passo - scrive il Telegraph - per lasciare l'Ue è l'abrogazione dell'European Communities Act del 1972, il là vero e proprio per l'intero processo.

In parlamento approderà un "Great Repeal Bill", che riporterà tutto il potere nelle mani dei parlamentari e dei pari. Utilizzando l'articolo 50 del Trattato di Lisbona, inizierà il percorso di due anni che porterà al divorzio definitivo.

L'annuncio della May, aggiunge il quotidiano britannico, è il primo impegno concreto da che a luglio ha preso il suo posto da primo ministro.



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