sabato 7 dicembre 2013

Mabida è morto. L'Africa e il mondo piangono Mandela


Una settimana di celebrazioni, sarà inumato il 15 a Qunu. Papa: esempio per la dignità umana. Napolitano: ha avuto ragione sulle barbarie.

Nelson Mandela, nasce a Mvezo nel Transkei, regione del Sudafrica, nel 1918. Studia legge all’University College di Fort Hare e presso l’università di Witwatersrand. Nella metà degli anni ’40 si unisce all’African National Congress (ANC) e, con la vittoria del Partito nazionale alle Elezioni del 1948, partecipa attivamente a campagne di resistenza contro la politica di apartheid e segregazione razziale messa in atto dal nuovo regime.

Mandela fonda uno studio legale per dare assistenza a basso prezzo o gratuita ai neri e diventa il centro della dissidenza e della lotta alla discriminazione razziale sempre maggiore nel Paese.

Nel 1961 diventa comandante dell’ala armata dell’ANC l’Umkhonto we Sizwe e l’anno successivo viene arrestato e condannato a cinque anni di lavori forzati per incitamento alla dissidenza e viaggi all’estero non autorizzati.

Nel 1963 anche altri leader dell’ANC vengono arrestati e condannati al carcere a vita per azioni violente e tradimento verso la patria. Dalle varie carceri in cui è stato trasferito Mandela continua la sua battaglia contro la segregazione etnica messa in atto dai ministri boeri.

Resta in prigione fino al 1990 e diventa il più importante leader nero della lotta contro l’apartheid. La sua scarcerazione avviene dopo un suo rifiuto della libertà in cambio di una rinuncia all’opposizione e solo grazie alla pressione della comunità internazionale e dell’ANC.

Appena scarcerato diventa presidente dell’ANC e comincia a girare il mondo, accolto ovunque come un eroe, come il simbolo vivente della lotta dei neri sudafricani contro l’apartheid.

Mandela, come leader del partito di opposizione, comincia un dialogo con il presidente Frederik De Klerk, per fare in modo che il Sudafrica raggiunga definitivamente la pace. Trova in De Klerk un interlocutore capace di ascoltare le proteste dei neri e di trovare il coraggio di voltare pagina.

Nel 1993 i due leader sudafricani, vengono insigniti del premio Nobel per la Pace.

Il 1994 è un anno storico, perché Nelson Mandela si candida alle elezioni presidenziali. È una campagna elettorale che sembra scontata e Mandela viene eletto Presidente del Sudafrica, il primo presidente nero del Paese, seguendo e presiedendo tutta la fase transitoria che porta il regime fondato sull’apartheid verso una democrazia, costituendo anche un tribunale speciale, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione.

Il discorso d’insediamento tenuto a Pretoria, davanti agli occhi e alle orecchie di molti leader mondiali, è una sintesi del pensiero di Mandela, il raggiungimento di un obiettivo che non tocca solo il Sudafrica o l’Africa, ma tutto il mondo. La libertà ottenuta da lui e dai neri, ma soprattutto ciò che all’epoca era ancora da costruire pienamente: la democrazia e l’uguaglianza nel Paese.

Nel 1999 lascia la carica di Presidente, mantenendo attivo il suo impegno nel sostegno dei diritti dell’uomo. Ottiene onorificenze in moltissimi Paesi del mondo e partecipa alla vita pubblica fino all’età di 85 anni.

Un brivido di emozione attraversa il mondo dalla notte scorsa e il nome e i ritratti di Nelson Mandela, evocato dai milioni di persone che lo piangono, sono ovunque. Il simbolo della resistenza antiapartheid, divenuto icona della lotta per tutte le libertà, da vivo e da morto ha toccato le corde profonde non solo del cordoglio, ma del rispetto. Politici, rockstar, sportivi, militanti, hanno voluto esserci nel giorno del lutto per affidare a tv, giornali e web messaggi e ricordi e si preparano ad affollare lo stadio di Johannesburg dove il 10 dicembre Madiba sarà ricordato con una commemorazione nazionale solenne.

Il presidente americano Barack Obama, la regina Elisabetta, il Dalai Lama, il leader degli U2 Bono Vox, Naomi Campbell, leader europei e asiatici, l'intera Africa daranno a Mandela un saluto che raramente è così unanimemente vero. Poi il 15 dicembre la sepoltura a Qunu, il villaggio natale amato e dove, da sempre ha detto di voler riposare. La sua abitazione diverrà un mausoleo. Nell'attesa il Sudafrica versa lacrime per un leader che i più sentono come "un padre". Ma offre anche uno spettacolo di canti e balli fra la folla che si e' raccolta dinanzi alla casa di Johannesburg dell'ex presidente per salutare non senza un sorriso colui che per molti e' stato negli ultimi anni un sorridente eroe della libertà. Il mondo intanto s'inchina.

Mandela è "un esempio di generoso impegno in favore dei diritti e delle ragioni dell' integrazione": valori "ai quali si ispira l'azione che il Governo italiano intende perseguire con forza e determinazione". Il lutto è di tutti. Neri, bianchi, coloured si sono radunati non solo sotto la sua casa, ma in tutte le città e i villaggi del Paese per vegliare il ricordo dell'uomo che ha dato loro la possibilità di farlo. Di stare insieme in una veglia funebre. Perfino le autorità di Orania, piccola enclave nel centro del Sud Africa, dove sono raggruppati circa un migliaio di 'bianchi' nostalgici dell'apartheid, hanno reso omaggio a Mandela, "perché abbiamo diviso con lui la visione di un riconoscimento reciproco, piuttosto che la negazione delle nostre differenze".

Il Sudafrica non ha risolto problemi economici e ineguaglianze sociali, ma ora la gente può piangere insieme la morte di un simbolo. E' questa la grande vittoria di Mandela. Sono a mezz'asta le bandiere delle istituzioni europee, che ricordano quando, nel 1988, fu insignito del premio Sakharov dell'Europarlamento per la libertà di pensiero e che potè ritirare solo dopo la liberazione. Sono a mezz'asta anche le bandiere dell'America, del Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, di decine di Paesi del pianeta in un abbraccio che è un riconoscimento difficile da replicare. La Torre Eiffel è stata illuminata con i colori del Sudafrica. Ciascuno ha voluto che questo giorno di lutto fosse intenso. Gli attori che hanno interpretato Nelson Mandela sul grande schermo ricordano l'ex leader sudafricano. "Sono sbalordito, come il resto del mondo", ha affermato Elba, protagonista del film 'Mandela: The Long Walk to Freedom'.

La commemorazione del 10, tenuta dal presidente Jacob Zuma, sarà ritrasmessa in tutto il Paese attraverso maxi schermi. Poi la salma sarà esposta dall'11 al 13 di dicembre, alla Union Buildings, sede del governo di Pretoria. L'afflusso, si prevede, sarà immenso. Diverso da quello che lui avrebbe voluto: una cerimonia funebre semplice, per i familiari e gli amici come aveva chiesto 20 anni fa.





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