mercoledì 1 novembre 2017
Crolla tunnel nella centrale nucleare, tragedia in Corea del Nord
Un tunnel del sito nucleare di Punggye-ri, in Corea del Nord, è crollato lo scorso 10 ottobre, causando la morte di circa 200 persone. Lo riporta l'agenzia sudcoreana Yonhap, secondo cui l'incidente sarebbe avvenuto durante i lavori di scavo di un'altra galleria facendo balzare i timori sulla fuga di pesante radioattività.
In base a un reportage della nipponica Tv Asahi, circa 100 persone sarebbero rimaste intrappolate in un primo momento, mentre altre cento lo sarebbero successivamente state per un secondo crollo durante le attività di soccorso. L'incidente si ritiene sia effetto della sesta detonazione del 3 settembre, la più forte tra i test nucleari di Pyongyang, che avrebbe indebolito sottosuolo e sovrastante monte Mantap , il sesto voluto da Kim, il primo da quando Donald Trump è presidente, è stato fatto qui. L'esplosione, misurata in circa 150 chilotoni e pari a 10 volte il quinto test, fu sufficiente a creare un terremoto di magnitudo 6,3.
Da allora, dopo anche diverse scosse artificiali pur se di minore entità, gli esperti hanno messo in guardia dai seri rischi di collasso in qualsiasi momento della struttura, fortemente provata e resa instabile dalle sei detonazioni. Nam Jae-cheol, capo della Korea Meteorological Administration, l'agenzia che sovrintende anche sui terremoti, ha detto ieri in un'audizione parlamentare a Seul che un'altra esplosione nucleare avrebbe potuto far crollare la montagna con il rilascio di materiale radioattivo.
Complotto per uccidere il nipote di Kim
Nelle stesse ore arriva la notizia di un altro complotto ai danni della famiglia del dittatore nordcoreano, già decimata dalle faide per il potere innescate verosimilmente dallo stesso leader Kim Jong Un. Stavolta si tratta di suo nipote. La polizia cinese ha arrestato a Pechino diversi nordcoreani sospettati di complotto finalizzato a uccidere Kim Han-sol, il figlio 22enne di Kim Jong-nam, il fratellastro maggiore del leader Kim Jong-un, assassinato a febbraio con l'agente nervino Vx all'aeroporto di Kuala Lumpur.
E' lo scenario tracciato dal JoongAng Ilbo, quotidiano di Seul, secondo cui tra i due e i sette agenti del Nord sarebbero stati fermati prima di poter dare seguito al piano. Alcuni di loro, in base a fonti anonime vicine al dossier, sarebbero sotto interrogatorio in speciali strutture alla periferia della capitale cinese, aggiunge la testata, senza fornire ulteriori dettagli.
Nelle ultime settimane esperti esteri e attivisti per i diritti umani avevano già lanciato l'allarme per il rischio di crolli nelle strutture in cui vengono effettuati i test. La costruzione di tunnel indicherebbe la volontà di spostare i test in un altro versante della montagna.
Solo pochi giorni fa, ricorda la Bbc, la Corea del Sud aveva rilanciato il pericolo di una perdita di materiali radioattivi e il crollo dell'intero monte Mantap (proprio a Punggye-ri) in caso di un nuovo test nucleare. I lanci di missili e testate degli scorsi mesi hanno provocato diverse frane e terremoti in tutta la penisola.
Il 10 novembre a Roma ci sarà un vertice sul disarmo nucleare voluto da papa Francesco. Il Vaticano ha invitato undici premi Nobel per la pace, i vertici dell'Onu e della Nato, e i principali attori coinvolti nella crisi della penisola coreana: Usa, Russia e Corea del sud invieranno i propri ambasciatori. I due giorni d'incontri saranno un'occasione per il pontefice per richiamare l'attenzione sul pericolo di una possibile guerra nucleare.
Anche il presidente statinitense nei prossimi giorni offrirà particolare attenzione al continente asiatico. Dopo le provocazioni degli ultimi mesi con Kim Jong un, Donald Trump farà visita a Giappone, Corea del sud, Cina, FiIlippine e Vietnam. Il viaggio servirà a rassicurare gli alleati a Tokyo e Seul sull'impegno stabile degli Usa nella regione per garantire la sicurezza dei Paesi amici. Ma anche a ottenere da Pechino uno sforzo maggiore nella risoluzione della crisi delle Coree: secondo Trump, la Cina non sta facendo abbastanza per dissuadere Pyongyang dallo sviluppo del nucleare. Il presidente Usa parteciperà poi a diversi incontri multilaterali per rafforzare i legami economici e la cooperazione commerciale nel sud est asiatico.
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