sabato 24 giugno 2017
Sheridan Oliveira de Anchieta la testa nera del Brasile
La polizia brasiliana ha diffuso un documento che dice che gli investigatori hanno trovato prove che dimostrano che l’attuale presidente del Brasile Michel Temer ha ricevuto delle tangenti per favorire JBS, la più grande società mondiale di lavorazione della carne. Il documento è stato pubblicato dalla più alta corte brasiliana, i cui giudici dovranno decidere se ascoltare i suggerimenti della polizia e procedere con un’indagine formale su Temer, che lo scorso anno aveva preso il posto dell’ex presidente Dilma Rousseff dopo il suo impeachment. L’autorizzazione a procedere dovrà però essere data dal Parlamento, con una maggioranza di due terzi.
Michel Temer, che appartiene al Partito del Movimento Democratico Brasiliano (PMDB, di centro), ha sostituito Dilma Rousseff dopo la lunga procedura che portò alla deposizione dell’ex presidente del paese. Alla base dell’indagine per corruzione sul suo conto ci sono le testimonianze – fornite per ottenere un patteggiamento al proprio processo – di alcuni importanti dirigenti di JBS, che hanno detto di aver pagato Temer almeno 4,6 milioni di dollari in tangenti dal 2010, per facilitare appalti, contratti con il governo, risolvere contestazioni fiscali e ottenere prestiti economici dalle banche statali.
I nuovi problemi di Temer, che è già coinvolto in altre indagini, renderanno molto complicato per lui farsi carico delle importanti riforme economiche di cui il paese ha bisogno: sarà difficile tra le altre cose mantenere unita la coalizione di governo che attualmente lo sostiene. Temer ha negato di aver commesso alcun reato, e ha detto che non si dimetterà. Ci si aspetta che Rodrigo Janot, il capo procuratore federale, formalizzi le accuse contro Temer entro la fine della settimana.
In questi giorni un piccolo gruppo di giovani che vogliono sfidare dall'interno il partito che per quattordici anni è stato alla guida dell’opposizione brasiliana, oggi fra i principali alleati del governo Temer. La donna che lo guida ha 33 anni e si chiama Sheridan Esterfany Oliveira de Anchieta.
Tre anni di recessione e altrettanti di inchieste contro la corruzione hanno lasciato in Brasile un deserto politico senza precedenti. Tanto che il debolissimo governo di Temer (la prossima pesante denuncia contro di lui è attesa a giorni) si tiene in piedi per mancanza di alternative ed è difficile vedere all’orizzonte figure politiche nuove. Prova ne sono i sondaggi per le presidenziali del prossimo anno: vedono ancora l’eterno Lula come favorito, sempre che nel frattempo una condanna di secondo grado non gli impedisca di candidarsi.
Le regole della politica sono uno dei principali ostacoli al rinnovamento. In Brasile è impossibile candidarsi senza essere iscritto a un partito già esistente e gli outsider vengono scoraggiati da procedure assai complicate. Meglio provarci “da dentro”, come pensa un gruppo di esponenti del Psdb, uno degli schieramenti storici. Qualche settimana fa, la deputata 33enne Shéridan Oliveira de Anchieta, si è messa alla testa di un piccolo gruppo con l’obiettivo di convincere il partito a togliere l’appoggio a Temer. Giovani e risoluti, li hanno chiamati i “cabeças negras”, le teste nere, in contrasto ai vecchi con i capelli bianchi che guidano il Psdb. Cioè il partito che ha governato prima di Lula, con Fernando Henrique Cardoso, e poi è stato per 14 anni alla guida dell’opposizione. Poiché il terremoto Lava Jato (la Mani Pulite brasiliana) ha fatto strage di politici ma non dei loro partiti, per le ragioni di cui sopra, il ricambio al momento può avvenire solo così.
La Anchieta ha così vissuto il suo quarto d’ora di popolarità, anche grazie alla sua indubbia bellezza, poi qualche giorno fa il Psdb ha deciso di andare avanti con l’appoggio a Temer. Le teste nere si sono ritirate in buon ordine, aspettando la prossima chance. Potrebbe arrivare a ridosso delle elezioni.
La bella Shéridan viene dal Roraima, Stato amazzonico al nord del Brasile, ha avuto due figlie da adolescente ed è entrata in politica attraverso il marito José, ex governatore. E’ deputata alla prima legislatura e i brasiliani la conobbero durante la votazione per l’impeachment di Dilma Rousseff, una maratona televisiva di 20 ore. Lei fu la prima a votare, elegantissima in un tailleur giallo uovo, sistemandosi i lunghi capelli davanti alle telecamere, e facendo un breve discorso. A favore della caduta della “presidenta”. Ora che è tornata alla ribalta, gli avversari le ricordano che quanto a “onda nuova” della politica la Anchieta non è esattamente una novella.
Quando era first lady del Roraima, è stata accusata insieme al marito di frode nell’intestazione di terre pubbliche, tipico reato da avventurieri dell’Amazzonia.
mercoledì 21 giugno 2017
La festa del solstizio d’estate a Stonehenge
Il solstizio d’estate, ovvero il momento che segna l’inizio dell’estate, vediamo come funziona.
La parola solstizio viene dal latino solstitium e significa letteralmente il sole che sta fermo. Cade generalmente il 21 giugno, o nei giorni immediatamente precedenti o successivi.
Il sole sta fermo (anche se in realtà si muove anche lui), mentre la Terra gli gira intorno e intanto ruota anche su se stessa. Questa condizione fa sì che ognuno di noi, che sta sulla Terra, veda il sole alzarsi all’orizzonte al mattino (alba), attraversare la porzione di cielo visibile sopra la propria testa fino a toccare nuovamente la linea dell’orizzonte verso sera (tramonto). Lo spostamento del sole, che in realtà è determinato da come si muove la Terra, viene definito moto apparente. Il solstizio d’estate, come quello invernale e gli equinozi, sono determinati dalla posizione della Terra nel suo moto di rivoluzione intorno al sole.
Migliaia di persone ogni anno si riuniscono a Stonehenge tra il 20 e il 21 giugno e si danno appuntamento a Stonehenge per attendere il sorgere del sole. La festa dell’attesa del sole si svolge tra rievocazioni storiche e spettacoli che richiamano il medioevo.
. Si tratta del raduno per il solstizio d’estate. L’obiettivo? Ammirare l’alba del giorno con più ore di luce dell’anno in uno dei siti archeologici e storici più suggestivi del mondo.
Per millenni il solstizio d’estate è stato considerato un giorno speciale da moltissime civiltà del passato. Si ritiene che tra le ragioni che hanno portato alla costruzione del circolo di pietre di Stonehenge vi fosse proprio quella di rendere omaggio e studiare solstizi ed equinozi, e che l’ordinamento delle pietre sia pensato per allinearsi con il primo sole nel giorno del solstizio d’estate.
Stonehenge è un luogo magico e misterioso. Si tratta di un complesso di monoliti legati forse alla cultura celtica. Sulle reali origini della sua costruzione esistono ancora numerosi dubbi. Il complesso megalitico di Stonehenge risale invece all’età del bronzo. Secondo gli storici, fu costruito tra il 3.000 e il 2.000 A.C. È costituito da vari anelli concentrici formati da grandi pietre posizionate
verticalmente, circondate da tombe di epoca neolitica.
La festa si accende quando i raggi del sole iniziano a filtrare tra le antichissime pietre di Stonehenge, che letteralmente significa “pietre sospese”. Ad oggi Stonehenge è considerato un sito preistorico ancora avvolto nel mistero. La sua posizione a 130 chilometri a sud di Londra lo rende raggiungibile abbastanza facilmente dalla capitale britannica.
Ancora oggi all’alba del solstizio d’estate i druidi, indossando dei costumi tradizionali, si riuniscono attorno alle pietre di Stonehenge per dare il benvenuto ai primi raggi di sole del nuovo giorno.
A Stonehenge il solstizio d’estate è il giorno della luce e del fuoco, è un momento di riflessione e di crescita per i semi piantati nella terra e nel cuore delle persone. È anche un tempo di purificazione e di rinnovamento, di amore e di prosperità.
Le tradizioni del solstizio d’estate si riuniscono ad altre celebrazioni in tutto il mondo: la festa di San Giovanni del 24 giugno (Midsummer in Inghilterra) e la giornata di luna piena della fine di questo mese. Secondo i nativi americani la luna piena di giugno si chiama Strawberry Moon perché dà inizio alla stagione delle fragole e segna il momento di raccogliere i frutti alla giusta maturazione.
A Stonehenge durante la notte e all’alba del solstizio d’estate si riunisce un movimento spirituale collettivo in cui non possono mancare le danze al ritmo del suono tribale dei tamburi. È anche una delle poche occasioni dell’anno in cui ai visitatori è concesso di toccare le pietre di Stonehenge. Alcuni sentono un contatto spirituale e un’energia particolare grazie al contatto con queste pietre antichissime
Il complesso archeologico nella contea di Wiltshire, nel sud del Regno Unito. All’alba del solstizio, il sole filtra tra le pietre di Stonehenge in modo particolare, illuminando il monolite centrale e offrendo uno straordinario spettacolo ai personaggi, spesso stravaganti, che si recano sul luogo in questa data.
Per i druidi, seguaci di riti pagani di origine celtica, Stonehenge costituisce un luogo magico da oltre duemila anni, e durante il solstizio compiono incantesimi e cerimonie sacre. L’evento attrae anche
numerosi turisti, hippies e spiritualisti.
A circa 22 miglia da Stonehenge esiste un altro punto di ritrovo, meno conosciuto. Si tratta dei cerchi di pietre di Avebury.
venerdì 16 giugno 2017
Dai Loving 50 anni di nozze miste
Nel giugno 1967 cadeva negli Usa il divieto dei matrimoni interraziali.
Sono Mildred e Richard Loving, lei nera e lui bianco, innamorati fin da ragazzi: nel 1958 si sposano a Washington, dove il matrimonio tra neri e bianchi era legale, ma quando tornano a casa, in Virginia, vengono arrestati con una incursione notturna nella loro camera da letto e costretti da un giudice della Virginia all’annullamento delle nozze. Inizia per loro un calvario destinato a durare quasi nove anni. La coppia è costretta a emigrare. Ogni tentativo di ritornare (i parenti, gli amici son tutti lì) è a rischio grosso. I Loving sono gente modesta, non hanno i soldi per pagarsi gli avvocati e probabilmente non ricorrerebbero neppure se li avessero. Ma al terzo anno di tormento, Kennedy viene eletto e tra i suoi programmi prioritari annuncia una legge sui diritti civili. Mildred (la più grintosa della coppia Loving) nel 1964 ha l’idea di scrivere una lettera al procuratore generale Bobby Kennedy. Bobby parte a razzo (il suo grande cruccio fu quella legge che non riuscì a essere votata prima della morte di John) Kennedy la mise in contatto con gli avvocati dell’unione dei diritti civili, la Aclu e fece causa allo Stato della Virginia.
Ma i due non si arrendono e dopo un ricorso alla Corte Suprema nel 1967 ottengono il riconoscimento della loro unione e l’abolizione del divieto di matrimonio interrazziale in tutti gli Stati Uniti. «La libertà di sposare o meno una persona di un’altra razza appartiene all’individuo e non può essere determinata dallo Stato». Con questa dichiarazione ufficiale il giudice Earl Warren decretava incostituzionale il divieto delle nozze miste. Era il 12 giugno del 1967 e la storica sentenza Loving chiudeva uno dei capitoli più odiosi del periodo della segregazione.
Bobby mette a disposizione di Richard e Mildred i migliori legali d’America. Tre anni dopo nel giugno del 1967 la Corte Suprema degli Stati Uniti sentenzia che il Racial Integrity Act (così si chiama la legge maledetta del 1924) è contraria alla Costituzione. La causa intentata dai Loving arrivò alla Corte Suprema che, con voto unanime, cancellò tutte le leggi contrarie ai matrimoni misti che erano rimaste nella nazione (in maggioranza nel Sud, ma furono 41 su 50 gli Stati che, almeno in un momento della Storia americana, ebbero nel loro ordinamento leggi che proibivano i matrimoni interrazziali). Ieri era il cinquantesimo anniversario di quella sentenza unanime: Richard e Mildred non ci sono più, ma Internet ha festeggiato per loro, la foto del primo bacio “legale” dei Loving dopo la sentenza, ritwittata a più non posso.
Quindi viene abolita. Non solo nella Virginia ma in altri quindici stati segregazionisti. Nei successivi 50 anni tutti i bianchi americani che in America vorranno sposare delle nere (e viceversa) dovranno dire grazie alla coraggiosa coppia Loving.
lunedì 12 giugno 2017
Navalni, nuovamente fermato a Mosca
Centinaia di fermi a Mosca e San Pietroburgo durante le manifestazioni anti Putin. A Mosca i fermi sono saliti a quota 750. L’oppositore anti-Putin, da poco liberato, è finito di nuovo in manette mentre usciva di casa per organizzare una manifestazione contro la corruzione.
Il blogger russo Alexei Navalni è stato arrestato davanti al portone di casa sua a Mosca: lo ha twittato la moglie. Inoltre, c'è stato un blackout elettrico negli uffici del suo fondo anticorruzione, da dove gli organizzatori intendono diffondere online in streaming le immagini della manifestazione di protesta di oggi che si è svolta lo stesso: in migliaia sono scesi in piazza scandendo slogan contro Putin. E puntuali sono arrivati gli arresti: a Mosca i fermi sono saliti a quota 750. Lo riporta Dozhd che cita l'ong 'Ovd Info'. A San Pietroburgo i fermi sarebbero invece circa 900.
«La Russia senza Putin», «Putin vai via», «La Russia sarà libera»: questi i principali slogan scanditi dai manifestanti a favore di Navalny, che in migliaia si sono ritrovati nel centro di Mosca, sulla via Tverskaia. I manifestanti pro-Navalny si sono radunati sulla via Tverskaia. Dopo un’iniziale calma apparente la tensione è salita alle stelle. Secondo i manifestanti, la polizia ha lanciato lacrimogeni nella centralissima piazza Pushkin. Le forze dell'ordine invece hanno dato una versione diversa, accusando i dimostranti di aver usato spray urticante. Secondo il canale televisivo Dozhd, che cita l'ong "Ovd Info", il bilancio dei fermi a Mosca sarebbe di 750 persone.
Navalni è accusato di "ripetuta violazione delle norme sull'organizzazione delle manifestazioni" e di "resistenza a un ordine di un funzionario di polizia". Sono reati di carattere amministrativo e ora un tribunale dovrà decidere se convalidare il fermo. Navalni a quanto pare rischia ora "30 giorni di arresto amministrativo".
Alla manifestazione non autorizzata nel centro di Mosca "hanno partecipato non più di 5mila persone". Lo sostiene il capo del dipartimento di sicurezza di Mosca, Vladimir Chernikov, citato da Interfax. "Circa 2,5 milioni di persone hanno invece preso parte ai festeggiamenti in città per il giorno della Russia". I manifestanti sono dunque "una percentuale minuscola". "Avevamo ragione - ha detto il capo del dipartimento sicurezza di Mosca, Vladimir Chernikov - è stata una provocazione al 100% di persone non completamente normali, che non sanno rispondere per le proprie azioni e parole. La situazione è sotto controllo, i provocatori non hanno potuto rovinare la festa alla gente: continua il lavoro professionale e preciso nei confronti dei provocatori, non abbiamo l'obiettivo di procedere ad arresti di massa", ha aggiunto.
Tra i fermati spiccano personalità come Ilya Yashin, uno degli oppositori russi più famosi, ex vice segretario di Parnas, e Roman Rubanov, il direttore del fondo anticorruzione organizzatore della manifestazione. I poliziotti in tenuta antisommossa hanno isolato i manifestanti procedendo ad una serie di arresti. A San Pietroburgo, Dozhd, gli arresti sarebbero circa 900.
Si sono già svolte in diverse città russe le proteste anti-corruzione, e già si registrano arresti tra i manifestanti. La gente è scesa in piazza nella regione degli Altai, in Tatarstan, in Siberia e nel Lontano Oriente. A Khabarovsk la dimostrazione, autorizzata, si è svolta senza incidenti. A Yuzhno-Sakhalin c'è stato un picchetto e anche qui senza disordini. A Blagoveshchensk, invece, la polizia ha arrestato un manifestante che aveva uno striscione con scritto "Russia senza corruzione"; altri partecipanti gridavano "vergogna" mentre le forze dell'ordine lo portavano via. Sono informazioni che ha riportato Leonid Volkov, braccio destro di Navalny, durante la diretta video trasmetta sul canale Youtbe "Navalny live". A Novosibirsk, la polizia ha arrestato un attivista, come pure ad Abakan. A Vladivostok si è manifestato nello stesso luogo in cui i cosacchi avevano organizzato un evento per il Giorno della Russia, che si celebra oggi. L'opposizione ha riferito dell'uso della violenza da parte dei cosacchi, "visibilmente ubriachi", e che hanno cercato di rompere l'apparecchiatura di un giornalista.
venerdì 9 giugno 2017
Regno Unito e Brexit , cosa può succedere senza maggioranza
Il risultato delle elezioni nel Regno Unito segna un grave smacco di Theresa May, in lieve vantaggio (318 seggi, ne perde 12) rispetto ai Labour (261, 29 seggi in più) e senza una maggioranza che le consenta di governare la Brexit. Si profila un parlamento bloccato, 'appeso' ad eventuali alleanze, allo stato assai improbabili. Ma May va avanti.
«Il Paese ha bisogno di certezze. I voti che abbiamo ottenuto ci dano stabilità». La May non si dimette, ma dopo l'incontro con la Regina che l'ha autorizzata a formare un nuovo esecutivo, parla a Downing Street e dice: «Governerò per i prossimi anni. Rispetterò la promessa della Brexit decisa dal popolo». «Formerò un nuovo governo per attuare la Brexit e mantenere il Paese sicuro». Ha aggiunto che «solo i conservatori hanno il diritto di formare il governo» e che questo governo sarà formato «insieme agli Unionisti». Secondo il primo ministro, i due partiti sono accomunati da una «forte relazione» che va avanti da anni. May ha detto che il suo governo punterà sull'equità e sulle opportunità, e ha aggiunto che «nei prossimi cinque anni costruiremo un paese in cui nessuno, nessuna comunità resterà indietro. Ma ciò di cui il paese ha più bisogno è sicurezza e certezza».
Visto che nessun partito ha ottenuto la maggioranza assoluta alle elezioni, la tabella di marcia della Brexit si complicherà notevolmente.
Dopo l’attivazione dell’articolo 50 nello scorso marzo, l’uscita del Gran Bretagna dall’Unione Europea dovrà essere completata entro marzo 2019, anche se le parti non dovessero raggiungere un’intesa sul ‘divorzio’.
Il mantra di Theresa May durante la campagna elettorale è stato ‘Nessun accordo è meglio di un cattivo accordo’. E ‘nessun accordo’ ora sembra l’ipotesi più probabile.
Per il Regno Unito vorrebbe dire non avere più un accesso preferenziale ai mercati della Ue, uno svantaggio enorme rispetto alle altre nazioni. I colloqui in materia sarebbero dovuti cominciare il prossimo 19 giugno, ma se non ci sarà un governo la data dovrà essere necessariamente cambiata. I negoziati non potrebbero cominciare prima di nuove elezioni, il che implicherebbe un rinvio di almeno 6 settimane.
La Gran Bretagna potrebbe chiedere un’estensione del periodo per i negoziati, ma servirebbe l’ok di tutte le 27 nazioni dell’Unione Europea. E per ottenerlo Londra sarebbe costretta a fare delle concessioni – ad esempio sui pagamenti dovuti a Bruxelles – prima ancora che i negoziati comincino.
Quando ha deciso di andare alle urne in anticipo Theresa May era convinta di rafforzare la maggioranza in Parlamento in modo da negoziare con Bruxelles da un posizione di forza. A quanto pare invece ha ottenuto l’effetto contrario e sembra avere compromesso le possibilità di ottenere un ‘divorzio’ con concessioni minime alla Ue.
Subito dopo gli exit poll l’ex leader di Ukip Nigel Farage ha detto che questi risultati potrebbero portare a un nuovo referendum sull’opportunità di lasciare l’Unione Europea. Un’eventualità, ha aggiunto Farage, che potrebbe convincerlo a tornare in politica.
Tuttavia sia i Conservatori che i Labour hanno confermato il loro impegno a portare a fondo la trattativa per l’uscita dalla Ue, anche se Corbyn sta cercando di mantenere un rapporto più stretto con Bruxelles rispetto alla May.
Lo scenario che si prospetta ora a Westminster, quella del parlamento sospeso, è una situazione che si verifica quando nessun partito ottiene la maggioranza assoluta alla Camera dei Comuni. In questa fattispecie, la formazione del governo, che deve ottenere la fiducia dal parlamento, risulta estremamente problematica e ha bisogno dell'appoggio di forze minoritarie.
Si tratta di una situazione di stallo, durante la quale si ricorre di solito a governi di coalizione, a governi tecnici o a una nuova tornata elettorale. Il primo ministro aveva chiesto di tornare alle urne lo scorso aprile, tre anni prima della fine del suo mandato, perché era convinta che il suo partito avrebbe ottenuto una vittoria schiacciante.
Theresa May resta la premier britannica, ma la sua posizione inizia a traballare. Se riuscisse a mantenere il sostegno del suo partito, scrive il 'New York Times', avrebbe diritto a rimanere in carica fino alla prima seduta del nuovo Parlamento, secondo quanto prevede il Manuale del Governo, che stabilisce le norme del governo britannico. Il nuovo Parlamento dovrebbe riunirsi la prossima settimana.
Non avendo ottenuto la maggioranza assoluta, May potrebbe puntare a un governo di coalizione, cercando un accordo con i partiti più piccoli, per non rischiare di essere defenestrata, assicurando, in cambio, una linea politica specifica. Malgrado lo smacco, la premier conservatrice ha deciso di andare avanti e proverà a formare un governo di minoranza. Il Democratic Unionist Party ha acconsentito alla formazione di un governo con i Conservatori. Un'intesa, riporta l'Independent, che non richiederà passaggi formali per la creazione di una coalizione. In questo modo May ottiene una maggioranza di 328 seggi, appena 2 seggi oltre la soglia minima dei 326.
sabato 3 giugno 2017
Sgt. Pepper 50 anni dopo
I Beatles decidono di accettare la sfida di Rolling Stones, Beach Boys, Byrds e Dylan. Così nasce Sgt Pepper, il loro capolavoro.Rock allo stato puro, una copertina entrata nella storia, tredici canzoni perfette. Il primo giugno del 1967, mezzo secolo fa, usciva l’opera manifesto dei Beatles. Per lʼanniversario è uscito un film documentario e una versione deluxe del disco.
Il mito è nato a partire dalla copertina, dove i quattro Beatles, con un completo sgargiante da band di paese, si trovano circondati da 62 personaggi chiave della storia, da Albert Einstein a Marlon Brando, da Karl Marx a Fred Astaire, Edgar Allan Poe, Karlheinz Stockhausen, Carl Gustav Jung, Bob Dylan e Marilyn Monroe. Ma ci sono anche emeriti sconosciuti (l'italiano Simon Rodia) o controversi (il satanista Aleister Crowley).
L'album è un viaggio cosmico di stratificazione melodica e psichedelica. Un disco confezionato in laboratorio. Sul finire del 1966 i Beatles decidono, infatti, di abbandonare le scene e di dedicarsi al lavoro in studio: 129 giorni per 700 ore di registrazione nelle sale di Abbey Road con il produttore George Martin. Tutt'altro approccio rispetto al debutto a 33 giri del 1963, "Please Please Me", realizzato in meno di quindici ore.
Il disco Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, uno dei loro capolavori. L'album è un viaggio psichedelico: "Immagina te stesso in una barca su un fiume/ con alberi di mandarino e cieli di marmellata,/ qualcuno ti chiama, tu rispondi abbastanza lentamente,/ una ragazza con gli occhi di caleidoscopio". Un disco confezionato in laboratorio. I Beatles avevano deciso di abbandonare le scene e di dedicarsi al lavoro in studio: 129 giorni per 700 ore di registrazione nelle sale di Abbey Road con il produttore George Martin. Tutt'altro approccio rispetto al debutto a 33 giri del 1963, 'Pease Please Me', realizzato in meno di quindici ore. L'obiettivo era trovare nuovi suoni e superare i confini della forma-canzone, un'impresa pionieristica con le tecnologie d'allora e difficilmente replicabile su un palco. Oggi Sgt. Pepper compie dunque cinquant'anni e per l'occasione ritorna nei negozi con una rinnovata versione deluxe: la Anniversary Edition con un mix stereo curato da Giles Martin, il figlio di George scomparso lo scorso anno, e dall'ingegnere del suono Sam Okell. Fino al 2 giugno viene proiettato nelle sale italiane The Beatles: Sgt Pepper & Beyond, il film documentario che racconta i dodici mesi più importanti della carriera della band inglese.
Per la prima volta in un disco furono aboliti gli spazi tra un brano e l’altro (o meglio tra un track e l’altra) così che il tutto fosse percepito come un solo grande racconto musicale. In quel preciso momento ci si accorse che un disco poteva essere il supporto non solo di una manciata di canzoni, ma di una vera e propria opera musicale. Per le canzoni, contagiose, irresistibili (Sgt. Pepper prima e seconda parte) empatiche (With a little help from my friends), lussureggianti (Being for the benefit of Mr. Kite), sognanti (She’s leaving home), esotiche e alternative (Within you without you), psichedeliche (Lucy in the sky with diamonds), complesse e misteriose (A day in the life).
Nel 1966 i Beatles decisero di sospendere i concerti dal vivo, dopo anni di esibizioni senza sosta. Su entrambe le sponde dell’Atlantico i loro rivali stanno andando alla grande. In patria, i Rolling Stones in concerto sono accolti con lo stesso entusiasmo che i fan dedicavano ai Fab Four. Negli Stati Uniti esce Pet Sounds, l’album dei Beach Boys nato come risposta a Rubber Soul dei Beatles. Si fanno strada i Byrds, e John Lennon non nasconde la fascinazione per un musicista che fonde rock, folk e poesia, Bob Dylan. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr decidono che è l’ora di alzare l’asticella, di spingere ancora oltre la propria arte. Sono le sfide che accettiamo a definire quello che siamo. Ed è da una di queste sfide che nasce questa storia affascinante, quella dell’album Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band, che il primo giugno compie 50 anni (e per questo ne è uscita un’edizione speciale da collezione).
I 33 giri esistevano già, ma è con Sgt Pepper (e con Pet Sounds dei Beach Boys) che diventa qualcosa di più di una semplice raccolta di canzoni. Sgt Pepper, in origine, doveva essere un concept album su Liverpool e l’infanzia dei Fab Four. John Lennon scrive Strawberry Fields Forever, melodia sospesa e onirica su un orfanotrofio in cui, da bambino, un’estate entrò per una festa.
Sul cancello c’era scritto Strawberry Field. Paul sta lavorando a un’altra canzone che rievoca la sua Liverpool d’infanzia, Penny Lane, il nome della via di negozi dove aspettava il tram. Il loro manager, George Martin, decide però di pubblicare i due pezzi in un singolo con due lati A, che esce il 17 febbraio 1967. Così non trovano posto nell’album. Martin lo definirà poi “il più grave errore della mia vita professionale”.
Il sergente Pepe e la banda dei cuori solitari. Così sfuma l’idea del concept album su Liverpool. Paul McCartney, in un viaggio in America, era stato colpito dai nomi assurdi e privi di senso di certe band. Cose del tipo Big Brother And The Holding Company, o Pacific Gas And Electric Band. Era colpito anche dalla mania londinese per i cimeli militari vittoriani. Il tutto si fonde in una canzone allo stesso tempo nostalgica e allegra, Sgt Pepper’s Lonely Hearts Club Band. Il loro roadie Neil Aspinall ha allora un’idea: registrare un album presentandosi non come i Beatles, ma come questa fantomatica band, e ricreare nel disco l’atmosfera di un concerto dal vivo.
In quei tempi John Lennon è di un umore molto lontano da parodie e divertimento. È proprio in uno di quei momenti di indolenza e passività in cui talvolta sprofonda che crea il suo capolavoro. A Day In The Life nasce una mattina, su un divano, mentre legge i giornali e ascolta la tv. Lo colpiscono due notizie. La morte di Tara Browne, 21 anni, erede della famiglia Guinness, in un incidente stradale. E la notizia che a Blackburn il dipartimento di topografia regionale h deciso di contare le buche nelle strade, che erano esattamente 4mila. Nasce così uno dei capolavori dei Beatles, che inizia con le celebri parole “ho letto le notizie oggi, oh ragazzi” (“I read the news today, oh boy”). Lennon chiede al produttore George Martin di dare alla voce l’effetto di eco che Elvis Presley aveva usato in Heartbreak Hotel. E la voce di John sembra uscire da un luogo lontano e desolato… E per portare la canzone a un finale culminante, da fine del mondo, viene usata un’orchestra di 41 elementi a cui viene chiesto di suonare dalla nota più bassa a quella più alta.
L’altro capolavoro dell’album è Lucy In The Sky With Diamonds. La canzone nasce dai romanzi di Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio. La voce di John qui viene fatta passare da George Martin attraverso dei filtri elettronici, che la fanno sembrare come quella di un bambino che segue Alice nella tana del bianconiglio. Paul scrive una stridula introduzione per organo che si sposa perfettamente con la voce di John.
Lucy in the Sky with Diamonds è nota perché le iniziali delle parole formano la sigla Lsd. E per questo verrà immediatamente bandita dalla Bbc. In realtà, lo ha dichiarato John e lo ha confermato Paul, il titolo non ha niente a che vedere con l’Lsd, ma viene da un disegno del figlio di Lennon, Julian, fatto a scuola, che ritraeva una sua compagna.
Sgt Pepper è un album che verrà sempre associato all’Lsd. Ma durante le registrazioni del disco i Beatles non prendono praticamente alcun acido. L’eccitazione in sala nasce dal fatto di spingersi oltre i propri confini, esplorare nuovi territori espressivi e musicali, e tutte le possibilità delle tecnologie in sala di registrazione.
Sgt Pepper costa 25mila sterline, cifra incredibile per l’epoca, e per finirlo ci vogliono quattro mesi ininterrotti di lavorazione. Sgt Pepper arriva nei negozi il primo giugno 1967. La confezione riporta, ed è una novità, tutti i testi stampati nel retro della copertina, e prevede vari gadget in omaggio, come baffi e galloni da sergente fatti di carta e ritagliabili. È un invito alla festa. Tutto studiato per dare inizio a quell’estate del ’67 che sarebbe passata alla storia come “l’estate dell’amore”, la Summer Of Love. Sgt Pepper rimane in testa alle classifiche di vendita inglesi per 27 settimane (vende mezzo milione di copie nella prima settimana) e in quelle americane per 19 settimane.
giovedì 1 giugno 2017
Aleksandr Skrjabin: i colori della musica
Esiste un rapporto molto stretto tra la musica e i colori al punto che il compositore russo Aleksandr Skrjabin teorizzò che ogni nota avesse il suo colore.
Musica per gli occhi: è quanto ha cercato di ottenere l'artista e fotografo tedesco Martin Klimas, realizzando una serie di “sculture sonore” in grado di catturare e rendere visibile attraverso la fotografia almeno una parte dell'energia esplosiva liberata dai brani musicali. Traendo ispirazione dal lavoro del fisico svizzero Hans Jenny, che negli anni sessanta aveva studiato i fenomeni di diffusione delle onde ponendo della sabbia su membrana messa in vibrazione dal suono, Klimas ha deposto vernici vivacemente colorate sulla membrana di un altoparlante, ottenendo schizzi plastici che ha poi fotografato.
I tentativi di trovare una corrispondenza espressiva fra la musica e altre modalità espressive hanno una lunga tradizione, anche se più spesso si è cercato un equivalente musicale di altre esperienze, a partire dall'idea di musica delle sfere di origine pitagorica fino ai brani musicali ottenuti dai tecnici della NASA elaborando numericamente i segnali radio provenienti dalle stelle.
La ricerca di una corrispondenza inversa, più rara, ha invece solitamente puntato sull'esperienza cromatica, un termine utilizzato non a caso sia in musica sia in ottica. Al di là degli spettacoli di son et lumière, un esempio sofisticato di questo rapporto sono per esempio le indicazioni sulle luci che dovevano accompagnare l'esecuzione di alcuni suoi brani da parte di Olivier Messiaen. Messiaen, peraltro era affetto da sinestesia, come lo erano i compositori Aleksandr Scriabin e Nicolai Rimsky-Korsakov. Tuttavia, mentre Skrjabin associava, per esempio, il Mi bemolle con una tinta rosso porpora, per Rimsky-Korsakov la stessa nota era azzurra.
Skrjabin fissa una legge, una regola delle «corrispondenze» per il suo Prometeo; ordina le tonalità in riferimento allo spettro solare, ricavandone uno schema ben definito, associando poi, ad ogni tonalità-colore, un particolare sentimento:
Do rosso Volontà
Sol rosa-arancione Gioco creativo
Re giallo Gioia
La verde Problema, Caos
Mi bianco-azzurro Sogno
Si blu perlaceo Meditazione
Fa # blu Creatività
Re b viola Volontà (dello Spirito Creatore)
La b viola-porpora Movimento dello Spirito in un problema
Mi b grigio acciaio Umanità
Si b bagliore metallico Avidità (desiderio smodato) o entusiasmo
Fa rosso scuro Differenziazione di Volontà
Essendo una novità l'idea di inserire dei colori in un'opera musicale, è facile intuire quali difficoltà esecutive si manifestarono al momento della realizzazione. Skrjabin assegna la parte luminosa ad un nuovo strumento: una tastiera a colori che chiama Clavier à Lumières. A questo scopo Aleksander Mozer, fotografo e insegnante di elettromeccanica alla scuola di istruzione tecnica superiore di Mosca, costruì appositamente una tastiera a colori che poteva essere utilizzata nella sala da concerto; ma Skrjabin non ne fu soddisfatto, perché essa si limitava ad accendere delle lampadine colorate, e per questo non la utilizzò. Anche l'inglese Rimington all'epoca stava cercando di perfezionare uno strumento, ideato nel 1895, che poteva interessare Skrjabin per la realizzazione del suo Prometeo: lo strumento era costituito da una cassa munita di aperture chiuse da vetri colorati, la quale racchiudeva un arco elettrico, le aperture si potevano chiudere o aprire con un meccanismo, azionato da una tastiera muta, che proiettava colori su uno schermo bianco. Era uno strumento piccolo che si suonava come un pianoforte, ma i cambiamenti di colore che produceva erano troppo lenti e troppo delimitati, e quindi ogni combinazione e sfumatura richieste dalla partitura sarebbero risultate di scarso interesse. La prima esecuzione di Prometeo (Mosca, 15 marzo 1911) avvenne perciò, per volere del suo autore, senza la realizzazione della parte Luce.
Skrjabin non riuscì mai a vedere realizzata la sua opera nella sua completezza. Solo dopo la morte dell'autore cominciarono studi concreti per realizzare la parte luminosa come richiede la partitura: ma, come è facile immaginare, si trattò di un lungo e faticoso cammino, che ha trovato tappe importanti e di successo soltanto negli ultimi decenni, grazie agli importanti progressi tecnologici.
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