lunedì 26 gennaio 2015

La Grecia entra nell’era Tsipras



La Grecia volta pagina. Dopo cinque anni passati a stringere la cinghia, i greci hanno detto ‘basta’ e gli elettori hanno scelto in massa Syriza, il partito di ispirazione comunista che ha promesso di mettere fine all’“umiliazione e al dolore”.

Il risultato delle elezioni parlamentari nel Paese più indebitato d’Europa sta scuotendo i mercati e preoccupa molte capitali europee.

Prima fra tutte Berlino. Il governo Merkel sostiene una politica europea fatta di riforme strutturali e disciplina fiscale. L’attenzione rivolta alle elezioni greche si misura anche nella pronta reazione del presidente della Bundesbank.

Il capo della banca centrale tedesca, Jens Weidmann, ha subito ribadito che Atene deve attenersi agli accordi firmati con la troika.

“Il mio consiglio al nuovo governo greco è quello di uscire dall’euro – sostiene l’esponente della Cdu, Klaus-Peter Willsh – perché la bassa competitività della Grecia non può resistere a una moneta così forte. Attendiamo di sapere cosa ne pensano”.

Il primo banco di prova per il nuovo esecutivo Tsipras è fissato per il 28 febbraio, data che segna la fine del programma di aiuti.

Il premier incaricato sostiene che la Grecia debba chiedere la cancellazione di gran parte del suo debito, fino al 70%, un trattamento simile a quello ottenuto dalla Germania nel 1952. Più probabilmente Tsipras chiederà più tempo per pagare.

“Abbiamo bisogno rapidamente di un nuovo accordo, un accordo tra le due parti che porti alla fine delle estreme politiche di austerità – sostiene John Milios, responsabile economico di Syriza – Abbiamo bisogno di una nuova politica che accolga le richieste della maggioranza dei cittadini greci. Dobbiamo voltare pagina. Dobbiamo rispettare i risultati delle elezioni e rispettare la volontà dei greci”.

Syriza dovrà conciliare la questione del debito con le promesse fatte in campagna elettorale: aumentare la spesa pubblica, fermare le privatizzazioni, aumentare salari e pensioni e abrogare le leggi imposte dai creditori internazionali.

Prende ufficialmente il via con il giuramento da Primo ministro l’era di Alexis Tsipras alla guida della Grecia.

ll leader di Syriza, Alexis Tsipras, ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica ellenica Karolos Papoulias che gli ha conferito l'incarico di formare il nuovo governo dopo la vittoria di ieri alle elezioni politiche. Come preannunciato, Tsipras ha fatto un giuramento solo politico e non religioso.

Forte del solido mandato ricevuto dagli elettori, il leader di Syriza ha ottenuto dal Capo di Stato Karolos Papoulias quello per la formazione del nuovo governo.

Una cerimonia sobria e scarna nel palazzo presidenziale – alla quale Tsipras si è presentato rigorosamente senza cravatta – e poi le firme che hanno suggellato l’impegno a dar vita a un nuovo esecutivo, rispettando legge, Costituzione e interessi dei cittadini.

Primo segno tangibile del nuovo corso è stata la rinuncia al giuramento religioso – abitualmente previsto dal protocollo – di cui Tsipras ha informato il primate della Chiesa ortodossa Geronimo II, appena prima di recarsi al palazzo presidenziale.

Il leader di Syriza, Alexis Tsipras, trionfa in Grecia ma per poco non raggiunge la maggioranza assoluta. Tocca infatti quota 149 seggi, mentre Nea Dimokratia (centro-destra) ne ha 76, e al 3/o posto si piazza il partito di estrema destra Alba Dorata con 17 seggi. Il leader di sinistra costruisce la sua coalizione e incassa il sì del partito Greci Indipendenti della destra anti-Memorandum (13 seggi).

Già in mattinata era arrivato “l’accordo di governo con i “Greci Indipendenti” di Panos Kammenos. Poi l’annuncio di imminenti incontri anche con i leader di To Potami e Comunisti, che sembra lasciar presagire un loro appoggio esterno al nuovo esecutivo.

Dopo quella delle promesse, si apre ora per Tsipras l’era dei fatti. Un percorso a ostacoli, disseminato di debiti e impegni, che fin da ora si preannuncia tutto in salita.

La Commissione europea "rispetta pienamente la scelta sovrana e democratica" ed è "pronta a lavorare con il nuovo governo quando sarà formato". Così il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, commenta il risultato delle elezioni in Grecia, aggiungendo che il paese "ha fatto notevoli progressi" e che Bruxelles "resta pronto a collaborare per risolvere i problemi rimasti".

Ma Berlino frena.''Il governo tedesco offrirà al futuro governo greco la propria collaborazione'', ma ''gli impegni vanno mantenuti''. Lo ha detto stamani Steffen Seibert, portavoce della cancelliera Angela Merkel, nella consueta conferenza stampa di governo. Il governo tedesco ha detto di essere aperto a un possibile nuovo prolungamento delle scadenze legate ai programmi di aiuto concordati. ''Fondamentalmente è un'opzione'', ha detto una portavoce del ministero delle Finanze.

Marine Le Pen esulta, schiaffo mostruoso all'Ue. La presidente del Front National, l'estrema destra francese, Marine Le Pen, si "rallegra per lo schiaffo democratico mostruoso che il popolo greco ha dato all'Unione europea". La Le Pen, alla radio RTL, vede nella vittoria di Syriza un colpo all'Ue e una sanzione nei confronti della politica di austerity imposta alla Grecia.



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