giovedì 15 maggio 2014

New York Times: Jill Abramson è stata licenziata


Il 14 maggio la direttrice del Jill Abramson è stata licenziata. La Abramson, 60 anni, è stata la prima donna a dirigere il New York Times, il quotidiano più considerevole degli Stati Uniti. Aveva assunto la direzione a settembre del 2011 e dopo meno di tre anni è stata licenziata. Al suo posto è stato nominato Dean Baquet, uno dei suoi più stretti collaboratori.

Baquet è un giornalista afroamericano, ha vinto il Pulitzer, ha lavorato a lungo al New York Times e precedentemente è stato direttore del Los Angeles Times.

Dopo il licenziamento Jill Abramson ha scritto: “Ho amato dirigere il New York Times. Ho potuto lavorare con i migliori giornalisti del mondo”. Abramson non ha dato ulteriori dettagli sul suo licenziamento, per accordi presi con la direzione del giornale.

La notizia del suo licenziamento è stata del tutto inaspettata per la redazione, anche perché sotto la direzione di Abramson il giornale stava ottenendo risultati soprattutto sul digitale. Come racconta Vox spesso questi licenziamenti avvengono nei casi in cui gli affari vanno male, “ma il New York Times stava andando relativamente bene, in un contesto di crisi generalizzata della stampa”. Nel primo trimestre del 2014 i ricavi del giornale erano aumentati del 2,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il licenziamento di Abramson è stato annunciato alla redazione in una riunione il 14 maggio in maniera piuttosto sbrigativa da Arthur O. Sulzberger Jr., l’editore. Sulzberger ha detto che il licenziamento è stato causato da “una questione sulla gestione delle redazione”. Abramson non era presente alla riunione.

I giornalisti del Times non si aspettavano questo annuncio: “Di solito i direttori del Times lasciano l’incarico a 65 anni”. E Abramson è stata mandata via con cinque anni di anticipo. Quando è stata nominata direttrice, Abramson aveva definito l’incarico “l’onore della mia vita” e recentemente si era fatta tatuare una T gotica (che è il simbolo del New York Times) sulla schiena.

Secondo lo stesso New York Times, c’erano stati degli screzi tra Baquet e l’ex direttrice quando Abramson aveva deciso di assumere Janine Gibson, una giornalista del Guardian, per affiancare Baquet nel ruolo di caporedattore. Gibson sarebbe stata destinata a dirigere la divisione digitale del giornale. Gibson ha confermato di essere stata contattata dal Times per un’offerta ma di aver rifiutato.

Ma Baquet si sarebbe lamentato di non essere stato informato della scelta e di aver coinvolto l’editore nella disputa.

Disuguaglianza di genere. Secondo Ken Auletta del New Yorker, all’origine del licenziamento di Abramson ci sarebbe una questione di disuguaglianza di trattamento retribuivo. Abramson avrebbe scoperto qualche settimana fa di essere pagata meno del suo predecessore Bill Keller e di ricevere meno contributi pensionistici sia nella posizione di direttore che in quella di caporedattore, ricoperta sia da Abramson che da Keller.

Dopo l’annuncio del licenziamento di Abramson, tutti i più importanti giornalisti statunitensi hanno preso parte al dibattito sui social network sulla disparità di trattamento economico tra uomini e donne, nelle redazioni e in altre imprese.

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