mercoledì 11 luglio 2012

Mali: gli integralisti continuano nella guerra ai mausolei


Non si calma la furia distruttrice del gruppo integralista islamico estremista Ansar Dine che ha ripreso a demolire altri Mausolei di santi musulmani a Timbuctu, mitica città nel nord del Mali inserita nel Patrimonio mondiale dell'Unesco dal 1988 e dichiarata «in pericolo» dalla stessa organizzazione. Un «crimine di guerra», secondo la Corte penale internazionale, per il quale il Mali ha chiesto aiuto all'Onu.

Gli islamici vicini ad Al Qaeda, che da ormai tre mesi occupano il Nord del Mali, hanno iniziato la distruzione di due dei più importanti mausolei di Timbuctù, città patrimonio dell'umanità. Lo riferiscono testimoni citati dall'agenzia France Presse. Gli edifici si trovano accanto alla grande Moschea di Djingareyber. Già tra il 1 e il 2 luglio, gli stessi estremisti islamici avevano raso al suolo 7 dei 16 mausolei storici della città.

"In questo momento, gli islamisti stanno distruggendo due mausolei della grande moschea di Djingareyber a Timbuctù – hanno raccontato alcuni testimoni, aggiungendo - sparano in aria per cacciare la gente, per spaventarla". I combattenti di Ansar Dine, che nelle ultime settimane hanno già danneggiato diverse tombe dedicate a santi musulmani, utilizzano "zappe" e "scalpelli", secondo i testimoni.

Gli islamisti hanno annunciato a fine giugno il piano di distruggere "tutti i mausolei" dei santi musulmani della città. Timbuctù, chiamata anche "la città dei 333 santi", è iscritta al Patrimonio mondiale dell'Unesco dal 1988.

Il Mali ha intanto rivolto un appello al Onu con lo scopo che si mobiliti: «Il Mali esorta l'Onu a prendere misure concrete per porre fine a questi crimini contro il patrimonio culturale della popolazione», ha dichiarato la ministra delle Arti, del Turismo e della Cultura, Diallo Fadima, durante una riunione dell'Unesco in corso a San Pietroburgo (nord-ovest della Russia). La ministra, parlando con la voce rotta dall'emozione, ha chiesto la solidarietà internazionale ed ha condannato le distruzioni compiute dagli integralisti islamici, chiudendo il suo discorso con un: «Dio aiuti il Mali».

Dopo il suo intervento, l'Unesco ha osservato un minuto di silenzio in segno di rispetto per i mausolei distrutti.

Il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi), Fatou Bensouda, ha detto che la distruzione dei mausolei è un «crimine di guerra» che può essere perseguito dalla Cpi. «Il mio messaggio a chi è responsabile di questo atto criminale è chiaro: fermate subito le distruzioni dei beni religiosi. Si tratta di un crimine per cui i miei servizi sono pienamente autorizzati a procedere», ha detto Bensouda.

Nessun commento:

Posta un commento