lunedì 2 gennaio 2017

Kim Jong-un: vicini a missili intercontinentali



Nel 2016 il Paese ha svolto più di 20 test missilistici, due dei quali con testate atomiche. Secondo esperti il 2017 è il “momento opportuno” per completare l’arsenale nucleare. Lo sviluppo da parte della Corea del Nord di missili a lungo raggio è in "fase finale", ha detto nel suo discorso di fine anno il leader nordcoreano Kim Jong-un, annunciando che lo sviluppo di missili a lungo raggio da parte di Pyongyang è in fase finale e di aver predisposto gli ultimi test per il lancio del primo missile balistico intercontinentale in grado di trasportare testate nucleari (ICBM).

Immediata la reazione della vicina rivale Corea del Sud nelle parole del suo Ministro per l’Unificazione, Jeong Joon-Hee: “La percezione è che la dichiarazione fatta da Kim Jong Un nel primo giorno dell’anno non offra nessuna nuova visione. Kim ha dimostrato ancora una volta la sua determinazione nel continuare con le provocazioni nucleari minacciando di avere un importante arsenale, di essere alla fase finale dei test per il lancio del primo missile balistico intercontinentale e di voler dare il via ad attacchi preventivi”.

Nel suo discorso di fine anno, infatti, Kim ha minacciato anche di aumentare la capacità militare del suo Paese se gli Stati Uniti non metteranno fine alle esercitazioni militari con la Corea del Sud.

Il leader nordcoreano ha anche spinto di nuovo gli Stati Uniti ad abolire la loro “anacronistica e ostile politica” nei confronti di Pyongyang. Da anni la Corea del Nord è soggetta a pesanti sanzioni imposte dalle Nazioni Unite a causa del programma nucleare e degli esperimenti missilistici fuori da ogni regola internazionale. Nonostante ciò, nel 2016 la Corea del Nord ha svolto più di 20 test missilistici, due dei quali con testate nucleari. Gli sforzi di Pyongyang, volti a miniaturizzare e diversificare il proprio arsenale missilistico, hanno anche l’obiettivo di sviluppare una tipologia di missile atomico a lungo raggio capace di percorrere migliaia di chilometri.

Thae Yong-ho è un ex diplomatico nordcoreano che lo scorso luglio è fuggito in Corea del Sud. Secondo lui, il 2017 rappresenta il “momento opportuno” per la Corea del Nord di portare a compimento il proprio arsenale atomico. Thae ritiene anche che Seoul e Washington non saranno più in grado di opporsi alle aspirazioni nucleari di Pyongyang a causa delle loro situazioni politiche interne.

Contro gli esperimenti di Pyongyang sono in vigore sanzioni dell’Onu rafforzate dopo l’ultimo test atomico condotto a settembre. Ad inizio dicembre, Giappone e la Corea del Sud  a seguito degli ultimi test hanno chiesto e ottenuto dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di rinnovare le sanzioni contro il regime in Corea del Nord. Il leader Kim Jong-un ha risposto alla decisione con una mega esercitazione militare in cui ha simulato un attacco a Seul e annunciato di avere tunnel in grado di portare 30mila soldati oltreconfine in appena un’ora.

Questa la risposta di Pyongyang, diramata attraverso l’agenzia di stampa del regime, che ha sottolineato come dal 1 dicembre scorso gli attacchi a Seoul e ad altre città ed isole considerati obiettivi militari siano stati simulati con l’impiego di numerose unità di artiglieria pesante.

Dopo il discorso, una folla di persone si è radunata in piazza Kim Il Sung per il tradizionale spettacolo di fuochi d'artificio, seguito nella mattinata del primo giorno dell'anno dal tradizionale saluto del popolo al Mansu Hill Grand Monument dove in tanti hanno deposto fiori ai piedi delle statue degli ultimi due presidenti della Corea del Nord.



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