domenica 22 gennaio 2017
A Coblenza il vertice tra i partiti euroscettici
Dopo il referendum sulla Brexit e l'elezione di Donald Trump, il 2017 sarà "l'anno del risveglio dei popoli dell’Europa centrale”, ha detto la presidente del Front National Marine Le Pen, dove si sono riuniti per il battezzato “controsummit europeo”, la riunione di Coblenza, che ha visto la partecipazione di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, di Frauke Petry del partito anti-migranti tedesco (AfD), dell’olandese Geert Wilders, capo dell’anti-islamico partito della Libertà, di Harald Vilimsky, segretario del partito della Libertà austriaco.
L'aspirante candidata alle presidenziali francesi, Marine Le Pen, è stata tra le protagoniste del raduno europeo di leader euroscettici che si sono ritrovati in Germania nel tentativo di formare un fronte comune in un anno di elezioni molto importanti. «Viviamo la fine di un’era e la nascita di una nuova». Lo ha detto, all’indomani dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, la leader del Front National francese, Marine Le Pen, parlando a Coblenza, in Germania, ha continuato la candidata alle presidenziali francesi, «il tempo in cui i nazionalisti in Europa erano gruppi marginali è finito».
Poi, la Le Pen ha attaccato Angela Merkel: «La cancelliera tedesca si presenta sui media francesi come un’eroina umanitaria per aver accolto i rifugiati, però non chiede ai tedeschi cosa pensano di questa politica migratoria». Al vertice di Coblenza, oltre alla leader del Fn ed a Salvini, ci sono i “padroni di casa” dell’Alternativa per la Germania, con Frauke Petry, e l’olandese Gert Wilders, leader del Partito per la libertà (Pvv).
«Il 2016 - ha sottolineato la Le Pen parlando a Coblenza, dove sono riuniti i partiti che al Parlamento europeo formano il gruppo Enl, Europa delle nazioni e della libertà - è stato l’anno in cui si è risvegliato il mondo anglosassone. Il 2017 sarà, ne sono sicura, l’anno del risveglio dei popoli dell’Europa continentale». Secondo la candidata alle presidenziali francesi, «bisogna passare alla tappa successiva, la tappa in cui non ci accontentiamo più di essere una minoranza all’Europarlamento, la tappa in cui saremo maggioranza alle urne in ogni elezione». Marine Le Pen - la più applaudita, la chiara eroina della destra europea che vede nella sua eventuale conquista a maggio dell'Eliseo la più importante opportunità di riscatto - ne è convinta: dopo la Brexit "ci sarà un effetto domino".
«Il successo che sta riscuotendo AfD dimostra che questo modello di Unione Europea a «trazione tedesca» si sta rivelando controproducente anche per gran parte del vostro popolo, spiega Salvini. Penso che tutti noi siamo consapevoli che l’euro è un esperimento fallito. Quindi, come uomini di Stato, dobbiamo prepararci per il dopo». «Abbiamo già studiato metodi per smantellare l’euro e pensiamo che sia nell’interesse di tutti lavorare per una soluzione ordinata, poiché i costi di un crollo incontrollato sarebbero un conto finale troppo» alto per «un progetto che ci è già costato troppo», sottolinea ancora Salvini che attacca: «Draghi non è l’unico volto dell’Italia, Merkel non è l’unico volto della Germania».
"Ieri una nuova America, oggi Coblenza, domani una nuova Europa!" ha detto l'olandese Geert Wilders guida un partito di estrema destra che nel suo Paese è ormai primo nei sondaggi, oltretutto in imminenza delle elezioni politiche che si terranno il 15 marzo. E ha riassunto gridando il clima della rimpatriata delle destre europee che si è data appuntamento oggi nel capoluogo della Renania-Palatinato. La destra europea spera dichiaratamente di approfittare della rabbia e del risentimento che hanno prodotto i due grandi traumi dell'anno scorso, la Brexit e l'elezione di Donald Trump, e di produrre atri traumi, nell'anno elettorale europeo 2017. La vittoria di «The Donald» è il regalo che nemmeno loro si aspettavano, il segno «che il tappo è saltato». L’immagine è di Wilders: «Una volta fuori, il genio nella bottiglia non ci rientra». Il simbolo, dicono a Coblenza, delle lotta vittoriosa dei cittadini e del popolo contro le élites. Della «democrazia contro la burocrazia» come dice Le Pen. Sintetizza Petry: «Il successo di Trump ha aperto una strada là dove c’era un vicolo cieco».
La padrona di casa, Frauke Petry, ha accusato le istituzioni europee di fare un 'nudging', tradotto dall'ex chimico ed ex imprenditrice con 'lavaggio del cervello' con i cittadini "più furbo di quello dei regimi comunisti". Secondo la leader dell'Afd, cresciuta nella Ddr, si tratta di una manipolazione che "minaccia la libertà degli individui e le conquiste culturali degli Stati europei". Petry ha chiesto "una svolta spirituale e morale".
Per le destre nemiche dell’Unione, euforizzate dalla Brexit e dalla vittoria di Donald Trump, il 2017 sarà insomma la data in cui sfonderanno i muri ed entreranno nelle stanze dei bottoni, quelle da cui si pilota anche Bruxelles. Oltre che in Olanda con Wilders, in Germania con Frauke Petri di Alternative für Deutschland (Afd) e soprattutto in Francia: a maggio Marine (che in campagna elettorale vuole essere chiamata così, soltanto con il nome) tenterà la difficile scalata all’Eliseo.
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