domenica 21 agosto 2016

Il Manifesto di Ventotene di Altiero Spinelli



 Nel 1941 quando il conflitto sembra ancora destinato ad essere vinto dalle forze dell’Asse, tre illuminate menti del panorama intellettuale italiano preparano quello che verrà ricordato come il Manifesto di Ventotene.

La studio di quest’opera, da parte di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi e Ursula Hirschmann, al confino sull’isola di Ventotene appunto, durò all’incirca sei mesi. Furono ispirati da un libro scritto da Junius (pseudonimo usato da Luigi Einaudi) pubblicato circa vent’anni prima, è un fondamentale documento che traccia le linee guida di quella che sarà la carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Nel documento dal titolo "Per un'Europa libera e unita" viene sottolineato come i principi che nacquero dalla Società delle Nazioni in seguito alla prima guerra mondiale si fossero persi, lasciando spazio al nazionalismo imperialista delle potenze. Come gli ordinamenti democratici si fossero svuotati del loro senso lasciando spazio a plutocrati e monopolisti. Come lo spirito critico scientifico fosse stato sostituito da nuove fedi materialistiche.

I tre intellettuali previdero la caduta dei poteri totalitari e auspicarono che, dopo le esperienze traumatiche della prima metà del Novecento, i popoli sarebbero riusciti a sfuggire alle subdole manovre delle élites conservatrici. Secondo loro, lo scopo di queste sarebbe stato quello di ristabilire l’ordine prebellico.

Per contrastare queste forze si sarebbe dovuta fondare una forza sovranazionale europea, in cui le ricchezze avrebbero dovuto essere redistribuite e il governo si sarebbe deciso sulla base di elezioni a suffragio universale. L’ordinamento di questa forza avrebbe dovuto basarsi su una “terza via” economico-politica, che avrebbe evitato gli errori di capitalismo e comunismo, e che avrebbe permesso all'ordinamento democratico e all'autodeterminazione dei popoli di assumere un valore concreto.

"È perfettamente esatto, e confermato da tutta l`esperienza storica, che il possibile non sarebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l`impossibile". A queste parole di Max Weber si ispirò il pensiero e l`opera di Altiero Spinelli (Roma, 1907-1986), che fece di tutta la sua vita una battaglia in favore della costruzione di una Europa politica a modello federale.

I risultati formidabili che il movimento federalista ottenne, contribuendo a creare il terreno culturale e politico che favorì il formarsi della prima comunità europea, sono la dimostrazione del valore e dell`attualità del pensiero di Altiero Spinelli.

Con il Manifesto di Ventotene ha cominciato ad affermarsi una nuova visione della politica – il federalismo soprannazionale –, che rappresenta un’autentica alternativa a quello che ancora oggi è considerato come l’ordine naturale delle cose: il paradigma stato-centrico. Il Manifesto di Ventotene segna il superamento della vecchia visione del mondo, secondo la quale lo Stato nazionale è il centro dell’universo politico e il mondo intero ruota attorno ad esso. E prefigurò la  necessità di una federazione europea dotata di Parlamento e di un governo democratico.





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