martedì 6 ottobre 2015

Migranti, accordo Ue-Turchia


La Commissione europea e Ankara hanno trovato un accordo che consenta di arginare il flusso dei rifugiati in Europa. Lo ha riportato il giornale tedesco di Frankfurter Allgemeine, secondo cui la Turchia sarà tenuta a proteggere meglio i proprio confini con la Grecia, attraversati da migliaia di rifugiati. Gran parte di questi confluirebbe in sei nuovi campi, la cui costruzione sarà parzialmente finanziata da Bruxelles, in grado di accogliere in tutto due milioni di persone. L'Ue, dal canto suo, ne prenderebbe in carico fino a mezzo milione, bypassando i trafficanti.

L'accordo prevede, inoltre, che i guardiacoste turco e greco collaborino tra loro nel pattugliamento, sotto la supervisione e il coordinamento di Frontex.

Da inizio anno sono 630mila i migranti entrati illegalmente nell'Ue: a riferirlo è stato il direttore esecutivo di Frontex, Fabrice Leggeri, in un'intervista al gruppo editoriale francese Ebra. «Alla fine di settembre avevamo registrato 630.000 ingressi illegali», ha spiegato Leggeri. Frontex, ha aggiunto, pianifica di allestire «60 voli per il rimpatrio di migranti» nel 2015, contro i 39 del 2014.

I migranti morti solo dall'inizio dell'anno nel Mediterraneo sono 3 mila (2.987 per l'esattezza delle cifre). Lo rende noto l'Oim, l'organizzazione internazionale per le migrazioni, aggiornando i dati con le ultime 100 vittime registrate da domenica sulle coste libiche. I 2.987 migranti e rifugiati che hanno perso la vita nel Mediterraneo dall'inizio del 2015 sono pari "a quasi i tre quarti dei 4.093 migranti morti in tutto il mondo nel 2015", afferma una nota dell'Oim citando gli ultimi dati del Missing Migrant Project. "Il Mediterraneo resta la rotta piu' mortale per i migranti del nostro pianeta", ha deplorato il direttore generale dell'Oim William Swing. "Queste perdite di vite umane sono inutili, completamente evitabili e assolutamente inaccettabili", ha aggiunto. Il totale degli arrivi per tutto il Mediterraneo è inoltre salito a 557.899 - pari al doppio del totale di 219.000 registrato durate tutto il 2014.

Del tema immigrazione si parlerà anche in occasione della riunione dell'Eurogruppo e dell'Ecofin da cui potrebbero arrivare indicazioni al Governo italiano sul tema della flessibilità 'extra' sui conti pubblici. Martedì inoltre si riapre all'Ecofin il confronto sulla valutazione delle spese per i migranti. Se venissero riconosciute come 'circostanza eccezionale', potrebbero fruttare alla legge di Stabilità uno spazio di manovra di 3,3 miliardi, ovvero 0,2 punti di Pil. Ma la partita è ancora tutta da giocare, perché finora, tra i ministri dell'Ecofin, non c'è un appoggio molto esteso all'idea, e la Commissione ha un po' frenato gli entusiasmi del mese scorso. Intanto il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, in un'intervista mette in evidenza come sia possibile “abbassare la pressione fiscale ma bisognerà compensare con dei tagli strutturali alla spesa pubblica”.

La Commissione Ue presenta le prime proposte concrete, per un importo totale di 1,7 miliardi di euro di fondi Ue nel 2015 e nel 2016, per affrontare la crisi dei rifugiati. E i capi di Stato e di governo Ue, nel vertice della settimana scorsa, si sono impegnati a stanziare una somma corrispondente. I fondi sono destinati a fornire assistenza di emergenza agli Stati Ue più colpiti, potenziare l'organico delle agenzie europee che operano in prima linea e fornire assistenza e aiuto umanitario nei Paesi terzi. La Commissione Ue confida ora nell'adozione rapida delle misure da parte dell'autorità di bilancio (Parlamento e Consiglio europeo) che si era impegnata in tal senso la scorsa settimana.

In una prima fase, per il resto del 2015, la Commissione sta mobilitando 801,3 milioni di euro per le seguenti azioni prioritarie: 100 milioni di euro per rafforzare il Fondo Asilo, migrazione e integrazione (Amif) e il Fondo Sicurezza interna (Isf) per aiuti di emergenza agli Stati Ue più colpiti.

E ciò in aggiunta ai 73 milioni di euro già esauriti; 1,3 milioni di euro per aumentare i finanziamenti alle tre agenzie competenti dell'Ue a copertura di 60 unità di personale per Frontex, 30 per l'Ufficio Ue di sostegno per l'asilo (Easo) e 30 per l'Europol per il 2015; un importo di 300 milioni di euro per rafforzare lo strumento di vicinato (Eni), consentire un aumento del Fondo fiduciario regionale Ue in risposta alla crisi siriana e fornire assistenza ai Paesi terzi che accolgono rifugiati dalla Siria.

Insieme con gli ulteriori 200 milioni di euro riassegnati, il finanziamento totale per il Fondo fiduciario per la Siria ammonterà a oltre 500 milioni di euro. I contributi degli Stati membri dovrebbero essere di livello corrispondente ai finanziamenti dell'Ue: in tal modo il fondo raggiungerà un totale di almeno 1 miliardo di euro.

Altri 200 milioni di euro destinati a fornire risorse immediate per rispondere alle esigenze dell'Unhcr, del Programma alimentare mondiale e di altre organizzazioni competenti al fine di fornire un aiuto immediato ai rifugiati. Questi fondi sono già stati previsti per gli aiuti umanitari e la protezione civile e saranno utilizzati per affrontare la crisi dei rifugiati. I contributi degli Stati membri dovrebbero corrispondere ai finanziamenti Ue.

Ankara si impegna ad aprire nuovi centri per tamponare le partenze di profughi e migranti verso l'Europa. Si apprende da fonti Ue. Il piano d'azione su cui si è raggiunta un'intesa con Ankara prevede una ripartizione di attività tra Grecia e Turchia nell'Egeo. Intanto Atene ha annunciato l'apertura di cinque hotspot sulle isole.

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