martedì 13 ottobre 2015

Playboy stop al nudo integrale


Svolta storica per la rivista patinata fondata nel 1953 da Hugh Hefner: fine dell'era dei nudi, restano gli scatti in pose provocanti. "Oggi con un click puoi trovare tutto il sesso che vuoi", sottolinea l'amministratore delegato Scott Flanders spiegando la nuova progettazione del periodico.

Il cambiamento avverrà a marzo 2016, quando lo storico magazine "oscurerà" i nudi. Il motivo? Il CEO dell'azienda, Cory Jones lo ha riassunto così qualche mese fa al New York Times: "Ormai manca poco perché qualsiasi atto sessuale immaginabile diventi fruibile gratuitamente. E quindi non ha più senso in questo momento storico... è passato". Una scelta editoriale maturata anche guardando ai numeri: 5 milioni e 600 mila le copie vendute nel 1975, 800 mila quelle di oggi. Addio nudi quindi. Con il benestare del "vecchio" Hugh Hefner, fondatore della rivista, oggi 89 enne, d'accordo con la decisione.

Troppo sesso a portata di un clic quindi e allora, scompaiono le conigliette di Playboy, che per oltre 60 anni hanno acceso l'immaginazione degli uomini e proprio Playboy che con le sue conturbanti conigliette ha acceso l'immaginazione degli uomini di mezzo mondo sdoganando il nudo e il sesso, anche se solo immaginato appunto, cambia rotta.

Il corpo femminile non verrà a mancare naturalmente, e nemmeno le playmate del mese. Solo un po' più vestite. Nel restyling della rivista poi pare farà il suo ingresso anche una rubrica "sex-positive" rivolta agli over 13. E proprio i giovani maschi in carriera diventeranno il nuovo pubblico di riferimento. Più qualità, più contenuti... meno immaginazione e meno nudi.

La rivista resterà caratterizzata da donne in pose provocanti ma non più completamente nude. Si tratta di una svolta epocale per la rivista, che dovrebbe scattare a marzo 2016. Oggi con un click puoi trovare tutto il sesso che vuoi", spiega Flanders, sottolineando che internet ha trasformato l'accesso al mondo del sesso. E' così che il magazine che esordì con Marilyn Monroe in copertina ha visto un crollo delle vendite dalle 5,6 milioni di copie del 1975 alle 800.000 di adesso.

Il primo numero di Playboy uscì nel 1953 con Marylin Monroe in copertina: Hefner investì circa 9.000 dollari e il suo azzardo fu premiato: le copie vendute furono ben 51.000. Oggi il calo delle vendite è significativo. Insomma, un vero e proprio crollo. Da qui l’esigenza di un cambio di rotta: più articoli e più vestiti addosso. Non mancheranno le Playmate e le foto, ma saranno più accollate. E ci saranno anche più approfondimenti scritti. Infatti la nuova versione sarà vietata solamente ai minori di 13 anni.

Il numero più venduto della rivista fu quello del novembre 1972 che registrò più di 7 milioni di copie vendute sul suolo statunitense. Oggi sono poco più di 3 milioni le riviste diffuse, più di Maxim e più di GQ, Esquire e Rolling Stone messe assieme. Fuori dal mercato USA sarebbero circa 5 milioni, vendute in 15 Paesi. Il fatturato del gruppo si aggira intorno ai 300 milioni di dollari ricavati dall'editoria, dal commercio online, dalla TV, dall'abbigliamento e dalla vendita di prodotti elettronici come le slot machines.

Non c'è dubbio che Hugh Hefner abbia creato un colosso mediatico e culturale che ancora oggi non ha rivali. Egli si è dedicato molto al mondo del cinema e al sociale, tant'è che la Playboy Foundation assegna un premio annuale alla libertà di espressione durante il Sundance Film Festival che si tiene ogni anno nello Utah.

Tra le centinaia di donne fotografate sulle pagine della rivista ricordiamo Sophia Loren, Drew Barrymore, Charlize Theron, Loretta Goggi, Madonna, Carla Bruni, Carol Alt, Cindy Crawford, e Farrah Fawcett.

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