venerdì 25 settembre 2015

Il papa all’ONU: riformare per consentire la partecipazione di tutti i paesi


Palazzo di Vetro blindato e una nuova bandiera innalzata per la prima volta accanto alle 193 dei paesi membri dell'Onu: all'alba i poliziotti delle Nazioni Unite hanno aggiunto il vessillo vaticano a quelli che usualmente sventolano davanti al quartier generale dell'Onu. L'occasione è la visita di Papa Francesco che parla in Assemblea generale. Turtle Bay, come si chiama il quartiere di Manhattan sull'East River in cui sorge l'Onu.

E’ la quinta volta che un Papa parla alle Nazioni Unite, ha ricordato Francesco, all’inizio del suo discorso. E ha voluto subito «rendere omaggio a tutti gli uomini e le donne che hanno servito con lealtà e sacrificio l'intera umanità in questi 70 anni». «In particolare - ha detto - desidero ricordare oggi coloro che hanno dato la loro vita per la pace e la riconciliazione dei popoli, a partire da Dag Hammarskjold (primo segretario generale vittima di un incidente aereo nel 1961) fino ai moltissimi funzionari di ogni grado, caduti nelle missioni umanitarie di pace e di riconciliazione».

Papa Francesco è arrivato all'Onu, dove a riceverlo c'è il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon. Due bambini hanno accolto con un mazzo di fiori Papa Francesco all'ingresso del Palazzo di Vetro dell'Onu. Sono Emile e Maxime Antoine Laberge, rispettivamente di sette e sei anni, canadesi, figli di un membro della missione di pace delle Nazioni Unite ad Haiti morto durante il terremoto del 2010.

Sono molte le emergenze delineate da Francesco all'Onu: la protezione dell'ambiente , la fine dell'esclusione sociale, azione contro narcotraffico e trova necessaria la riforma dell’Onu. Il Papa ha parlato di "ampi settori senza protezione" nel mondo, vittime "di un cattivo esercizio del potere": "l'ambiente naturale e il vasto mondo di donne e uomini esclusi". "Due settori intimamente uniti tra loro", che la politica e l'economia "hanno trasformato in parti fragili della realtà". Per questo, "è necessario affermare con forza i loro diritti, consolidando la protezione dell'ambiente e ponendo termine all'esclusione".

"La difesa dell'ambiente e la lotta contro l'esclusione esigono il riconoscimento di una legge morale inscritta nella stessa natura umana, che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna e il rispetto assoluto della vita in tutte le sue fasi e dimensioni", ha detto papa Francesco all'Onu citando passi della sua enciclica Laudato si'.

"La guerra è la negazione di tutti i diritti e una drammatica aggressione all'ambiente. Se si vuole un autentico sviluppo umano integrale per tutti, occorre proseguire senza stancarsi nell'impegno di evitare la guerra tra le nazioni e tra i popoli", ha detto nel suo discorso all'assemblea generale dell'Onu.

Un'azione urgente è stata chiesta da Papa Francesco all'Onu contro «il fenomeno dell’esclusione sociale ed economica, con le sue tristi conseguenze di tratta degli esseri umani, commercio di organi e tessuti umani, sfruttamento sessuale di bambini e bambine, lavoro schiavizzato, compresa la prostituzione, traffico di droghe e di armi, terrorismo e crimine internazionale organizzato». «Ampi settori sono - ha denunciato - senza protezione, vittime piuttosto di un cattivo esercizio del potere».

"La riforma e l'adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l'obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'incidenza reale ed equa nelle decisioni": così Francesco all'Onu, sostenendo la necessità di riforma del Consiglio di Sicurezza e degli organismi finanziari. "L'esperienza di questi 70 anni, al di là di tutto quanto è stato conseguito - ha affermato il Pontefice -, dimostra che la riforma e l'adattamento ai tempi sono sempre necessari, progredendo verso l'obiettivo finale di concedere a tutti i Paesi, senza eccezione, una partecipazione e un'incidenza reale ed equa nelle decisioni". "Tale necessità di una maggiore equità - ha proseguito -, vale in special modo per gli organi con effettiva capacità esecutiva, quali il Consiglio di Sicurezza, gli Organismi finanziari e i gruppi o meccanismi specificamente creati per affrontare le crisi economiche". "Questo - ha aggiunto - aiuterà a limitare qualsiasi sorta di abuso o usura specialmente nei confronti dei Paesi in via di sviluppo. Gli organismi finanziari internazionali devono vigilare in ordine allo sviluppo sostenibile dei Paesi e per evitare l'asfissiante sottomissione di tali Paesi a sistemi creditizi che, ben lungi dal promuovere il progresso, sottomettono le popolazioni a meccanismi di maggiore povertà, esclusione e dipendenza".

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