sabato 7 febbraio 2015

L’Unione Africana contro Boko Haram



Per combattere il gruppo estremista islamico verrà dispiegato un esercito di 7500 uomini e richiesto un sostegno da parte dell'Onu. Con lo scopo di contrastare gli jihadisti del gruppo nigeriano Boko Haram, descritto come una minaccia per l'intero continente africano.

E’ quanto ha riferito nei giorni scorsi Radio France International, riferendo gli esiti dell'incontro di 15 capi di  riuniti nella tarda sera di ieri ad Addis Abeba.

L'incontro è avvenuto alla vigilia dell'apertura nella capitale etiopica del vertice dell' Unione Africana, che è dedicato in gran parte alla lotta contro il gruppo estremista islamico.

I 15 capi di Stato chiederanno all'Onu di costituire un fondo per finanziare la forza multinazionale. Nato nel nord est della Nigeria, il gruppo estremista islamico minaccia ora anche Camerun, Ciad e Niger.

L’Unione africana ha dato il suo consenso all'invio di un contingente di soldati da Benin, Camerun, Ciad e Niger per combattere contro il gruppo terrorista Boko Haram, attivo in Nigeria

Il conflitto tra Nigeria e miliziani islamici di Boko Haram tracima oltreconfine ed i Paesi vicini si preparano a fare fronte comune contro i guerriglieri.

A Yaoundé, in Camerun, esperti africani ed occidentali stanno definendo i dettagli del dispiegamento di una forza internazionale di 7’500 soldati, deciso negli scorsi giorni dall’Unione Africana, che intende chiedere anche il mandato ed il sostegno dell’ONU.

Sul terreno, mercoledì, miliziani di Boko Haram hanno ucciso un centinaio di persone a Fotokol, in Camerun, prima di essere respinti dalle truppe camerunesi.  Provenivano dalla roccaforte nigeriana di Gambaru, da dove erano stati cacciati ore prima dalle truppe regolari del Ciad.

Il conflitto tra Nigeria e il gruppo estremista di Boko Haram oltrepassa i confini, e i Paesi vicini si preparano a fare fronte comune contro i guerriglieri. Alcuni esperti africani ed occidentali riuniti a Yaoundé, in Camerun stanno studiando le nuove strategie per disporre un esercito internazionale di 7500 uomini, la decisione è stata presa dall’Unione Africana negli scorsi giorni con la richiesta di un mandato e di un sostegno da parte dell’Onu.

Nella cittadina di Fotokol l’organizzazione terrorista ha decapitato almeno un centinaio di persone, tutti civili. Dalle prime informazioni sembrerebbe che l’attacco sia una rappresaglia degli estremisti islamici dopo la ripresa della vicina città nigeriana di Gamboru da parte delle truppe governative. L’esercito del Ciad, il 17 gennaio in risposta all’appello del presidente Paul Biya e dopo diverse offensive di Boko Haram in Camerun, è sceso in campo per difendere la Nigeria non solo per motivi di sicurezza ma anche per questioni economiche, cioè l’intenzione di ripristinare lungo le frontiere le vie economiche.

In Nigeria, dove il 14 febbraio vi saranno le elezioni presidenziali, i miliziani di Boko Haram hanno conquistato ormai 130 fra città e villaggi nel territorio settentrionale. Il gruppo jihadista, che minaccia anche i paesi confinanti, ha provocato almeno 130mila morti in attentati terroristici e attacchi armati a partire dal 2009 e rapito centinaia di donne e bambini. Se lunedì il Parlamento nigeriano conferma l’invio delle truppe si aprirà un secondo fronte nella guerra regionale contro il gruppo dei terroristi islamici.



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