martedì 30 dicembre 2014

Alexei Navalny, il blogger anti-Putin è stato arrestato



Alexei Navalny è stato arrestato per essersi allontanato dagli arresti domiciliari per raggiungere la manifestazione in suo appoggio a Mosca. Lo riferisce la tv russa Dojd. "Sono agli arresti domiciliari ma oggi ho troppa voglia di stare con voi", aveva scritto poco prima su Twitter il blogger anti-Putin condannato.

Navalny, diventato la figura carismatica del fronte anti-Putin, ha annunciato in un tweet l'intenzione di partecipare a un raduno in suo sostegno, malgrado si trovi agli arresti domiciliari. Alla manifestazione sono state fermate molte persone: un centinaio secondo il ministero degli Interni russo, 245 secondo alcune fonti dell'opposizione

La polizia ha arrestato Navalny in strada, secondo quanto mostra l'emittente indipendente Dojd. In quanto agli arresti, non aveva il diritto di lasciare la sua residenza per recarsi alla manifestazione, da lui stessa indetta in Piazza del Maneggio, a due passi dalla Piazza rossa. Il popolare e carismatico blogger e oppositore politico di Putin, che denuncia la corruzione in Russia, è da febbraio scorso agli arresti domiciliari. Il blogger è stato condannato a tre anni e mezzo di carcere - con pena sospesa - per malversazione di fondi pubblici, in un processo in cui il fratello Oleg è stato condannato alla stessa pena, ma che dovrà scontare in una colonia penale. Contro la sentenza si è pronunciata, fra gli altri, l'Ue, che l'ha giudicata "motivata politicamente".

Le autorità russe vieteranno "tutte le manifestazioni non autorizzate". Questa mattina, subito dopo la condanna a tre anni e mezzo per appropriazione indebita, con pena sospesa, il blogger anti Putin Alexei Navalny aveva esortato i suoi sostenitori a scendere in piazza. Il fratello, Oleg Navalny, è stato condannato nello stesso processo a tre a anni e sei mesi da scontare in una colonia penale. Il verdetto, inizialmente previsto per metà gennaio, era stato anticipato a sorpresa a oggi per evitare le manifestazioni di massa annunciate dai sostenitori del blogger anti-Putin.

Navalny è stato fermato dalla polizia prima dell'arrivo alla manifestazione convocata a suo sostegno dopo la condanna a tre anni e mezzo di carcere - con pena sospesa - per malversazione di fondi pubblici, in un processo in cui il fratello Oleg è stato condannato alla stessa pena, ma che dovrà scontare in una colonia penale. Il blogger è stato poi riaccompagnato a casa sua. Dalla parte di Navalny, oltre all'opposizione russa, c'è gran parte del fronte occidentale, per il quale il 2014 e la crisi ucraina sono state il tempo e il luogo per entrare in piena rotta con Vladimir Putin. La condanna del leader dell'opposizione russa "è uno sviluppo inquietante" e gli Stati uniti sono "turbati dal verdetto", ha affermato il portavoce del dipartimento di Stato, Jeffrey Rathke.

Mentre da Bruxelles, esponenti dell'Ue parlano di "motivazione politica della condanna". Anche se l'opposizione russa che ha organizzato la protesta aveva promesso: "È solo l'inizio", nella Mosca intorpidita dal freddo (oggi -14 gradi), la manifestazione a sostegno di Aleksey Navalny e di suo fratello Oleg non è riuscita neppure a raggiungere la meta: Piazza del Maneggio è stata ampiamente cordonata dalla polizia russa, in una capitale mai tanto presidiata e blindata nell'era Putin. Agenti ovunque. Forze speciali, soldati in assetto anti sommossa e persino i cosacchi dappertutto: nelle stazioni della metropolitana, nei sottopassi, sulle scale e lungo i marciapiedi. In questa situazione sono state fermate moltissime persone: un centinaio secondo il ministero degli Interni russo, 245 secondo alcune fonti dell'opposizione, che parlano di 17 pulmini delle forze dell'ordine riempiti di attivisti. L'affluenza alla manifestazione pare che non sia stata straordinaria. Secondo la polizia si parla di 1500 persone che volevano manifestare in centro. A tutto questo si aggiungeva un clima gelido e surreale tra piazza della Rivoluzione e Piazza del Maneggio, quest'ultima deserta e isolata.



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