mercoledì 26 marzo 2014

National Security Agency: avvertimento di Obama a Putin



Il presidente statunitense al termine del vertice: "Nuove misure se la Russia non si fermerà". Il primo ministro olandese Mark Rutte: "Eviteremo le conseguenze delle sanzioni sugli altri paesi"

Parla soprattutto della crisi ucraina Barack Obama, nella conferenza di chiusura del vertice all'Aja sulla sicurezza nucleare. Il presidente americano avverte la Russia: "Se non si fermerà ci saranno altre conseguenze e altri costi" e ribadisce l'unità dell'alleanza atlantica. "Ci stiamo organizzando -assicura - in modo ancora più intenso per fare in modo che ci siano piani di emergenza e garanzie a tutti gli alleati". È stato proprio Obama a sostenere sin da subito la linea dura - stemperata dall'Europa preoccupata dalle possibili ricadute delle sanzioni - e a spingere perché a margine dei colloqui sul nucleare i leader del G7 si confrontassero sulla crisi in Crimea.

"La Russia è una potenza regionale che sta minacciando alcuni paesi limitrofi sulla base della debolezza" afferma Obama. "Non c'e' bisogno di invadere i propri vicini per avere rapporti stretti di collaborazione tra loro" aggiunge.

"Sta alla Russia agire in modo responsabile dimostrandosi disponibile a rispettare le norme internazionali: se non lo farà dovrà aspettarsi costi ulteriori" spiega il presidente Obama che ammette che non esiste una soluzione semplice per risolvere la situazione in Crimea. "Con le sanzioni economiche che potremo decidere se non ci sarà una de-escalation cerchiamo di essere sicuri che tutto questo per la Russia avrà un costo".

"Ogni alleato della Nato ha la rassicurazione che tutti noi, inclusi gli Stati Uniti, ribadiamo pieno sostegno al concetto di difesa collettiva previsto dall'art.5 del Patto Atlantico" a proposito di possibili minacce sui paesi baltici. "Ci sono momenti in cui l'azione militare può essere giustificata".

Le sanzioni occidentali saranno fatte in modo "da colpire in modo mirato soprattutto la Russia" ed evitare conseguenze per gli altri paesi, in particolare Europa e Canada, assicura il premier olandese Mark Rutte. La decisione dei sette grandi viene comunicata al mondo lunedì sera dopo una riunione di un’ora e mezza: se la Russia non cambia strategia resta fuori, temporaneamente, dal G8 che da Sochi si trasferisce a Bruxelles. Il documento ufficiale si poggia su due pilastri la minaccia di sanzioni più dure e l’isolamento internazionale di Mosca.

«Sta alla Russia agire in modo responsabile dimostrandosi disponibile a rispettare le norme internazionali: se non lo farà dovrà aspettarsi costi ulteriori». Così il presidente Usa Barack Obama sulla crisi in Ucraina parlando in conferenza stampa all'Aja per il G7 e in occasione del Nuclear Security Summit (Nss), il Summit sulla sicurezza nucleare.

«Siamo preoccupati per ulteriori violazioni della Russia e sarebbe disonesto indicare che esiste una soluzione semplice», ha detto Obama. «Se Mosca dovesse continuare faremo sanzioni più settoriali, sull'energia o sulla finanza», ha ribadito, continuando a parlare della crisi Ucraina e dell'annessione della Crimea a Mosca. Il presidente ha detto comunque di voler continuare a seguire la via diplomatica.

«Bisogna raddoppiare gli sforzi sulla ripresa dell'economia ucraina», ha poi aggiunto Obama. «Spero che il Fondo monetario internazionale riesca a preparare un pacchetto di aiuti per l'Ucraina al più presto» e comunque «non appena si terranno le elezioni l'economia dovrebbe stabilizzarsi». Oggi il nuovo governo ucraino ha stimato che nel 2014 il Pil subirà un arretramento del 3 per cento.

Obama non ha escluso alcuna opzione quando ha sottolineato che «ogni alleato della Nato ha la rassicurazione che tutti noi, inclusi gli Stati Uniti, ribadiamo pieno sostegno al concetto di difesa collettiva previsto dall'articolo 5 del Patto Atlantico». Conclusione: «Ci sono momenti in cui l'azione militare può essere giustificata».

Il Congresso «dovrà agire in fretta» per approvare la riforma della National Security Agency statunitense. Parlando in conferenza stampa a L'Aia, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha ricordato la proposta che la sua amministrazione si prepara a presentare in risposta allo scandalo del Datagate. Anche se si trova in Olanda per un summit sul nucleare e per il G7 sull'Ucraina, Obama ha parlato della sua riforma sui sistemi di controllo dell'intelligence americana dopo le anticipazioni pubblicate oggi dai media americani.

Affrontando il tema del datagate, Obama ha poi aggiunto che sia negli Stati Uniti che all'estero, «alcune delle notizie sui programmi di sorveglianza dell'Nsa sono state riportate con toni sensazionalistici». Il presidente si è comunque detto «ottimista» per il futuro, convinto che l'America sarà in grado di garantire il rispetto della privacy dei suoi cittadini.

"Accolgo con favore i passi degli Stati Uniti in risposta alle azioni sconsiderate e illegali della Russia in Ucraina". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, che ha incontrato a Bruxelles il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, secondo quanto si legge sul suo profilo Twitter. "La Nato è una forza di pace. Non cerchiamo lo scontro, ma non cediamo se sfidati", scrive Rasmussen in una serie di quattro messaggi twitter dopo l'incontro col presidente Obama.

Il segretario generale Nato aggiunge che in vista del summit di settembre "rivedremo la vitalità della relazione con la Russia" e "mi unisco a Obama nel considerare misure Nato addizionali: aggiornamento dei piani di difesa, aumento delle esercitazioni e dispiegamenti adeguati" e che "la difesa collettiva è il nocciolo della Nato".

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