martedì 1 aprile 2014
Guerra del gas tra Ucraina e Russia Mosca alza i prezzi
Sullo sfondo infuria la guerra del gas tra Mosca e Kiev. L'ad di Gazprom, Alexiei Miller, ha annunciato un aumento del prezzo del metano per l'Ucraina. La nuova tariffa è di 385,5 dollari per mille metri cubi. Finisce quindi lo sconto concesso a dicembre all'Ucraina del deposto presidente Viktor Ianukovich che aveva portato il prezzo da circa 400 a 268,5 dollari. Miller ha giustificato l'aumento del prezzo con il mancato pagamento da parte di Kiev del gas fornito nel 2013 sottolineando che l'Ucraina ha un debito con Mosca per il gas di 1,7 miliardi di dollari. Lo sconto concesso da Mosca era in realtà per molti analisti una sorta di premio al governo ucraino per non aver siglato un accordo di associazione con l'Ue a fine novembre.
Il popolo ucraino "dal primo maggio pagherà il gas il 50% in più. Il governo non aumenterà gli stipendi, la situazione è difficile, la popolazione deve capire": così l'ambasciatore ucraino in Italia, Yevhen Perelygin in conferenza stampa.
"La difesa comincia con la deterrenza, quindi faremo i passi necessari per chiarire al mondo che nessuna minaccia contro un alleato della Nato avrà successo". Lo dice il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, prima della ministeriale esteri aggiungendo che "le azioni della Russia sono inaccettabili" e"purtroppo non posso confermare che la Russia stia ritirando le sue truppe. Non è questo quello che abbiamo visto". Lo dice il segretario generale della Nato rispondendo a chi chiede conferma del ritiro di truppe annunciato da Mosca.
I ministri degli Esteri della Nato hanno deciso di sospendere la cooperazione «materiale» con la Russia sia nei suoi aspetti civili sia militari, lasciando però aperto il canale politico «a livello di ambasciatori e superiore». E’ quanto si legge nella dichiarazione pubblicata oggi dopo la prima riunione ministeriale dell’Alleanza atlantica a Bruxelles. I ministri si sono impegnati anche a «rivedere le relazioni della Nato con la Russia a giugno, nel prossimo incontro» dei ministri degli Esteri.
La Nato aveva fatto sapere che le «relazioni con la Russia non potranno continuare come al solito» e arrivano ora le prime conseguenze. La decisione di rivedere le relazioni con la Russia è stata presa, si legge, dopo che Mosca «ha violato le leggi internazionali e ha agito in contraddizione con i principi e gli impegni del documento di base della partnership euro-atlantico di base, dell’atto istitutivo Nato-Russia e della Dichiarazione di Roma. La Russia ha gravemente violato la fiducia su cui la nostra cooperazione deve basarsi».
La Rada Suprema, il Parlamento monocamerale di Kiev, ha approvato intanto un disegno di legge che autorizza l’ingresso sul territorio dell’Ucraina di unità delle forze armate di Paesi stranieri, in particolare della Nato e dell’Unione Europea, così da potervi tenere esercitazioni militari congiunte già nel corso del 2014. La legge prevede il coinvolgimento di un massimo di 2.500 militari ucraini, e di un egual numero complessivo per quelli degli Stati partner, tra i quali primeggiano Polonia, Stati Uniti e Romania. Le manovre si svolgeranno fra maggio e novembre nella regione meridionale di Mikolayiv, sul Mar Nero, e in quelle occidentali di Leopoli e della Transcarpazia.
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