venerdì 24 giugno 2016
Brexit: Regno Unito fuori dall'Europa
La data del 23 giugno 2016 potrebbe rivoluzionare le sorti della Gran Bretagna e di tutta Europa, E si va dal secco "We're out", "Siamo fuori", al più creativo "See EU Later" sfoderato dal Sun, che gioca sulle parole e saluta l'Unione Europea, senza rimpianti. Ecco le prime pagine dei giornali britannici in edicola oggi, giorno della Brexit.
Al referendum l’opzione leave (lasciare) ha vinto con il 51,9 per cento, contro il 48,1 per cento del remain (restare). Il premier David Cameron ha annunciato le sue dimissioni entro ottobre.
Per fare una sintesi un po’ brusca hanno votato per restare in Europa, molti quartieri di Londra, la Scozia, l’Irlanda del Nord e i giovani e i laureati.
Il divorzio dall’Ue non sarà immediato: il premier David Cameron dovrà notificare la scelta al Consiglio europeo, composto da Capi di Stato e di governi dell’Ue e, solo da questo momento, inizierà l’iter di recesso, che potrebbe durare dai due ai cinque anni.
Nove delle 12 macroaree che compongono il Regno Unito hanno votato in favore di Leave e contro l'Ue. Lo certifica un prospetto della Bbc secondo il quale Remain e' prevalso soltanto in Scozia, a Londra e in Irlanda del Nord. Le aree piu' euroscettiche sono state le Midlands, regioni che comprendono grandi centri urbani come Birmingham e vecchi distretti industriali, con le West Midlands contro l'Ue al 59,3% e le East Midlands al 58,8. A ruota il North East e poi lo Yorkshire, proprio la regione in cui giovedi' 16 l'estremista di destra Tommy Mair ha ucciso la deputata laburista Jo Cox, paladina di migranti e integrazione europea. Da notare pure l'inattesa vittoria di Leave, di misura, in Galles La vera roccaforte europeista resta invece la Scozia, pur con un'affluenza inferiore alla media nazionale, che si conferma una realta' a parte nel regno e che ha votato Remain al 62%. Segue Londra, filo-Ue al 59,9% e l'Irlanda del Nord, un po' meno anti-Brexit delle previsioni con il 55,8%
Nigel Farage: “Vittoria della gente comune. Ora un governo Brexit” Farage afferma che al referendum sulla brexit c'e' stata "la vittoria della gente comune contro le grandi banche, il grande business e i grandi politici". "Ora c'è bisogno di un governo Brexit, che faccia il suo lavoro, che inizi subito il processo di rinegoziazione". Così il leader dell'Ukip, Nigel Farage, commentando la vittoria della Brexit nel referendum di ieri. "Diciassette milioni di persone hanno detto che dobbiamo uscire dall'Ue - ha aggiunto Farage - Adesso ci siamo liberati per poter stringere accordi di associazione e commercio con tutto il resto del mondo. Ci siamo ridati la possibilità di collegarci all'economia globale di tutto il mondo". Bank of England: pronti a sostenere economia con 250 mld di sterline La Banca d'Inghilterra è pronta a sostenere l'economia nazionale con oltre 250 miliardi di sterline (344 miliardi di dollari) dopo che il paese ha votato per il si' alla Brexit. Per il governatore Mark Carney ci si può infatti attendere un certo grado di "volatilità economica e sui mercati".
Boris Johnson è "triste" per la decisione di David Cameron di dimettersi, ma la "rispetta". L'ex sindaco di Londra, leader della campagna per il Leave al referendum che ha sancito l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue, lo ha sottolineato all'inizio della conferenza in cui ha commentato il risultato del voto che ha sancito l'uscita della Gran Bretagna dall'Ue. "Conosco Cameron da molto tempo, è un uomo coraggioso e di principi, che ha servito il suo Paese per molti anni. E' stato il coraggio di Cameron a darci questo referendum", ha aggiunto Johnson. La Gran Bretagna si prepara a "districarsi dall'Ue senza fretta", ma non volteremo le spalle all'Europa. Il Paese resterà unito". Poi una rassicurazione ai giovani britannici: "Restiamo europei e continuerete a viaggiare in Europa"
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