martedì 21 giugno 2016
Antartide, è la giornata del Midwinter, il solstizio d'inverno
Mentre nell'emisfero Nord è arrivata l'estate, con il giorno più lungo dell'anno, nell'emisfero Sud è ormai inverno e in Antartide, nelle basi aperte in questo periodo, si celebra il Midwinter. Quest'anno, però, non c'è spazio per i festeggiamenti: nella base italo-francese Concordia, come probabilmente accade nelle altre basi antartiche, il pensiero va alla missione di soccorso diretta alla base americana Amundsen Scott.
Per il personale delle basi antartiche il Midwinter è il giro di boa dell'inverno. Da quel momento in poi ci vorranno 50 giorni prima che il Sole si riaffacci sul continente bianco la prima alba è attesa il 12 agosto. Nel giorno più corto dell'anno la temperatura a Concordia, sul plateau antartico, è di meno 64.9 gradi, ma quella percepita raggiunge meno 82.3 e il vento soffia alla velocità di 3,3 metri al secondo, informa il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che insieme all'Enea gestisce il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide.
Nella base, informa il suo coordinatore, Vito Stanzione, dell'Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo del Cnr (Isafom-Cnr) rileva che a Concordia si sta vivendo con partecipazione l'esito della difficile operazione di evacuazione medica di uno dei 48 membri dell'equipaggio della base Amundsen Scott, che ha urgente bisogno di cure ospedaliere.
"Conosciamo bene le difficoltà nell'organizzare una tale operazione di soccorso da parte di chi è in base", ha rilevato Stanzione in una nota. "Siamo in pieno inverno australe, con temperature estreme: le medie del periodo sono di circa meno 65 gradi con picchi di meno 8o gradi, siamo in piena notte polare e il buio regna sovrano per 24 ore su 24". Molto dell'intervento di salvataggio, ha aggiunto, dipende dai piloti esperti che operano nel nord del Canada, Artico ed Antartide con i Twin Otter.
Uno scienziato della base americana Amundsen-Scott South Pole in Antartide necessita di cure mediche urgenti e, per salvarlo, è stata organizzata una delle missioni più complesse e ardue della storia. A complicare terribilmente le cose c'è il maltempo e la stagione invernale, tanto che al buio e al freddo dell'inverno sono stati organizzati soltanto tre salvataggi da sempre.
Per salvare la vita allo scienziato sono stati inviati alla base statunitense due aerei Twin Otter: costretti a fermarsi all'aeroporto cileno di Punta Arenas per il maltempo, l'arrivo dei due velivoli, partiti da Calgary lo scorso 14 giugno, è avvolto nel mistero, anche se Peter West, portavoce della National Science Foundation (Nsf), ha ammesso che i due Twin Otter sono arrivati sabato 18 giugno alla base inglese di Rothera, che si trova sulla costa Antartica.
"Non posso confermare che i due aerei abbiano lasciato l'aeroporto di Punta Arenas in Cile - precisa - ma posso dire che è atteso per oggi il loro arrivo alla base di Rothera, dove si fermeranno attendendo che le condizioni meteorologiche siano idonee per proseguire". La base Usa si trova all'interno dell'Antartide, a 2.400 dalle base di Rothera. La missione è particolarmente difficile perché si trova al culmine del freddo e del buio dell'inverno antartico.
Con quella iniziata lo scorso 14 giugno da Calgary in Canada, sono solo le tre le missioni di salvataggio medico partite alla volta dell'Antartide in inverno. Le altre due sono state nel 2001 e nel 2003.
Di solito infatti, tra febbraio e ottobre, non ci sono più voli verso il continente bianco, e chi si trova a trascorrere l'inverno lì è come se stesse sulla Luna. Le difficoltà di una missione di salvataggio in Antartide sono però venute agli onori delle cronache già prima, nel 1999, quando la dottoressa Jerri Nielsen, membro del personale della base Amundsen-Scott South Pole, scoprì di avere un cancro al seno alla fine del mese di maggio.
Essendo l'unico operatore medico della base, fu costretta ad affidarsi a dei tecnici non formati per farsi fare la biopsia e a rimanere nella base fino ad ottobre, quando vennero a prenderla. Una vicenda che ha in parte ispirato anche uno degli episodi del celebre telefilm Dottor House. Anche nell'agosto del 2011 quando la 51enne Renee-Nicole Douceur, manager della base Usa in inverno, ebbe un ictus, la National Science Foundation (Nsf) ritenne poco sicuro mandare un aereo di soccorso.
Nonostante le suppliche dei suoi familiari, una petizione alla Casa bianca e il coinvolgimento di molti media, la donna rimase nella base per due mesi, finché finalmente non vennero a recuperarla. Il primo ad essere salvato in inverno, nell'aprile del 2001, è stato invece Ron Shemenski, medico della base Usa, ammalatosi di pancreatite. Prima di Sean Loutitt, il capo pilota impegnato in quella missione, nessuno aveva volato fino alla base Amundsen-Scott nella notte polare. Si pensava che fosse una cosa impossibile.
La seconda missione è stata quella che ha visto coinvolto Barry McCue, 51 anni esperto di sicurezza ambientale, nel settembre del 2003. Nel suo caso fu necessario sottoporlo a un intervento chirurgico per calcoli alla bile. La compagnia aerea canadase Kenn Borek gestisce queste missioni da 15 anni. L'equipaggio di solito è composto da due piloti e un meccanico. Nel gennaio 2013 uno dei suoi aerei si schiantò sul fianco di una montagna in Antartide mentre trasportava del carburante al gruppo di ricerca italiano della base di Terra Nova. Morirono i tre membri dell'equipaggio, ma i loro corpi sono rimasti sepolti tra i rottami dell'aereo.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento