domenica 15 marzo 2015

Colpo di stato a Mosca? Che fine ha fatto Vladimir Putin?



Non si fa vedere in pubblico dal 5 marzo scorso e in Russia si ipotizza un po' di tutto - la morte, un colpo di stato - scrive Julia Ioffe sul Washington Post.

Da ormai quasi 10 giorni, il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin non appare in pubblico. Sono state recentemente mostrate delle foto di un incontro pubblico di Putin con delle donne, per la festa dell’8 marzo e una foto dell’incontro con il Presidente della Corte Suprema, foto che però sembrano essere antecedenti alla scomparsa di Putin, avvenuta tra il 5 e il 6 marzo.

Misteriosa ondata di "suicidi" tra i luogotenenti dell'ex presidente Yanukovich Tra i presunti suicidi ci sarebbe anche quello dell'ex governatore di Zaporizhia, Oleksandr Peklushenko, indagato per aver fatto disperdere gli insorti all'epoca della rivolta di Maidan .

Giallo in Ucraina sulla morte di ben sei notabili vicini al deposto presidente filorusso Viktor Yanukovich nel giro di poche settimane. Gli inquirenti la liquidano come una semplice ondata di suicidi. Tra i presunti suicidi ci sarebbe anche quello dell'ex governatore di Zaporizhia, Oleksandr Peklushenko, trovato morto nel villaggio di Soniachne. Per gli investigatori si sarebbe tolto la vita sparandosi un colpo di pistola al collo. Il 60enne Peklushenko, già fedelissimo dell'ex presidente, era indagato per aver fatto disperdere gli insorti all'epoca della rivolta di Maidan. Prima di lui altri cinque ucraini legati a Yanukovich sono morti in circostanze misteriose. Il 9 marzo l'ex deputato Stanislav Melnik, 53 anni, è stato trovato senza vita nel bagno di casa sua: anche lui, per la versione ufficiale, si sarebbe sparato un colpo di pistola. Il 28 febbraio Mikhailo Cecetov - tra i promotori delle cosiddette "leggi liberticide" che nel pieno della rivolta di Maidan inasprirono le pene contro chi partecipava a manifestazioni non autorizzate - si sarebbe suicidato invece gettandosi dalla finestra del suo appartamento al 17° piano. Il 25 febbraio Serghii Valter, sindaco di Melitopol accusato di abuso d'ufficio, è stato a sua volta trovato impiccato. E il giorno dopo è stata la volta di Oleksandr Bordiukh, vice comandante della polizia della stessa città, trovato morto nella sua abitazione. Infine, il 29 gennaio Oleksii Kolesnik, ex presidente del Consiglio regionale di Kharkiv, è stato trovato anche lui impiccato.

La Russia era pronta a innalzare lo stato d'allerta nucleare durante le tensioni dello scorso anno sulla Crimea e sulla destituzione del presidente ucraino Viktor Ianukovic. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista trasmesso oggi alla tv di Stato.

Lo scorso anno "la Crimea è stata trasformata in una fortezza, con oltre 40 sistemi missilisti s-300 e una ventina di batterie mobili, insieme ad altre armi pesanti". Lo rivela Vladimir Putin in una intervista televisiva alla vigilia dell'anniversario dell'annessione della Penisola da parte della Russia.

Sono gli americani i "burattinai" del colpo di Stato a Kiev che portò - lo scorso anno - alla destituzione di Viktor Ianukovich in Ucraina: lo afferma il presidente russo Vladimir Putin in una intervista a Russia 1, alla vigilia dell'anniversario dell'annessione della Crimea. Gli Usa "hanno addestrato i nazionalisti" i quali volevano "rimuovere fisicamente Ianukovich". L'intervista è stata trasmessa oggi ma non è precisato quando sia stata registrata.

Il responsabile per la stampa del Cremlino si è rifiutato di commentare dove si trovi Vladimir Putin. Lo riferisce Interfax.

Julia Ioffe è una giornalista russo-americana che scrive per il New York Times Magazine ed è stata corrispondente da Mosca per Foreign Policy e per il New Yorker.

È passata più di una settimana da quando il presidente russo Vladimir Putin si è mostrato in pubblico l’ultima volta: era il 5 marzo, in occasione dell’incontro a Mosca con il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi. Da allora, la blogosfera russa non parla d’altro. Putin ha saltato molti eventi che erano in programma in questi giorni, inclusi un incontro con i capi del FSB, il servizio segreto russo, e con una delegazione del Kazakistan. I kazaki hanno detto che Putin era malato, ma hanno ritirato la dichiarazione quando il portavoce di Putin ha negato qualsiasi malattia.

In questi giorni il Cremlino ha iniziato a “manipolare“, diciamo così, l’agenda di Putin. Ad esempio, la televisione di stato ha cominciato a dare notizia di incontri che però non sono ancora avvenuti, ma sono solamente programmati per le prossime settimane. Dimitry Peskov, il portavoce di Putin, continua a sostenere che Putin non solo sta benissimo, ma che continua a “stringere mani” in molti incontri ufficiali. Intanto si stanno diffondendo indiscrezioni e speculazioni su quello che è successo realmente. Secondo alcuni Putin si trova in ospedale a causa di un infarto. Altri dicono che si trova in Svizzera, dove la sua compagna, la ginnasta Alina Kayeva, ha partorito. Secondo un’altra teoria ancora, Putin è stato deposto da un colpo di stato organizzato dal suo circolo ristretto di alleati a Mosca».

Dire una cosa di questo genere sarebbe però impossibile per due motivi. Primo: gli uomini virili non si ammalano. L’immagine che Putin ha coltivato è quella di un leader che non mostra mai debolezze: si tratta di un profilo essenziale nell’ambiente iper-competitvo della Russia contemporanea. Se si mostra anche solo una piccola debolezza, allora si è deboli su tutta la linea. Il tema della competitività è anche il motivo per cui Putin non chiede mai scusa: nelle rare occasioni in cui ritira una decisione già presa, lo fa soltanto dopo che l’attenzione del pubblico si è spostata su un altro argomento. Putin è un leader che non ammette errori.

Il secondo problema è che comunque nessuno crederebbe a Peskov. L’influenza diventerebbe un meme su internet e la gente comincerebbe a ipotizzare la morte di Putin, per esempio, o a parlare di una malattia molto più grave di quella comunicata da Peskov pubblicamente. Il Cremlino ha già mentito molto in passato su cose di questo genere. Boris Yeltsin, presidente della Russia negli anni Novanta, spariva spesso a causa del suo abuso di alcol o dei suoi frequenti attacchi di cuore. Lo stesso Putin è sparito per alcuni giorni nel 2012 a causa di un incidente durante un incontro di judo. Prima ancora era sparito per un breve periodo di tempo, e poi si era fatto rivedere in pubblico con una faccia stranamente gonfia.

Poi ci sono le volte in cui i leader russi sono spariti per non affrontare situazioni molto pericolose o molto gravi. Josif Stalin si nascose per dieci giorni nel suo ufficio dopo l’invasione nazista nel 1941, rifiutandosi di parlare al popolo russo. Cinquant’anni dopo, nell’agosto del 1991, il Segretario Generale del Partito comunista Mikhail Gorbachev fu isolato nella sua dacia in Crimea quando alcuni membri del partito tagliarono tutte le comunicazioni con il mondo esterno. Pubblicamente annunciarono che Gorbachev non poteva più guidare il paese per “motivi di salute”: poco dopo mandarono i carri armati per le strade di Mosca.



1 commento:

  1. Divertente e istruttiva l'app dei Fumbles di Teresa Pascarelli: http://www.teresapascarelli.it/fumbles-the-app/

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