A più di tre anni dalla morte di Steve Jobs continuano ad emergere particolari della sua vita e della sua personalità che i numerosi aneddoti, film e libri evidentemente non hanno ancora raccontato. Come quello più delicato e per certi versi inspiegabile, legato alla sua malattia. Nel gennaio del 2009, il fondatore di Apple stava male e Tim Cook si offrì di donargli una parte del fegato per aiutarlo a guarire dal cancro. Ma Steve Jobs rifiutò e anche in malo modo. È quanto si legge in un nuovo libro, «Becoming Steve Jobs», The evolution of a reckless upstart into a visionary leader”, gli autori sono Brent Schlender e Rick Tetzeli, direttore esecutivo di Fast Company, il magazine che ha pubblicato online stralci del libro.
«Tagliò corto prima ancora che avessi finito di parlare, scattò sul letto e mi disse no, non ti permetterò mai di farlo», racconta Tim Cook nel libro. «In 13 anni di conoscenza Steve mi ha urlato contro solo quattro o cinque volte e questa è stata una di quelle», aggiunge l’attuale Ceo di Apple. A Steve Jobs - morto il 5 ottobre 2011 a 56 anni - era stato diagnosticato un raro tumore al pancreas nell’ottobre 2003 che poi si estese anche ad altri organi. Fu sottoposto ad una prima operazione nel 2004 e nel 2009 affrontò il trapianto del fegato. Fu proprio poco prima di questo intervento che Cook scoprì non solo di avere lo stesso, raro, gruppo sanguigno di Jobs ma di essere anche un donatore compatibile. Per tentare di salvargli la vita sarebbe stato sufficiente il trapianto solo di una parte dell’organo, poiché il fegato è capace di rigenerarsi.
Secondo il racconto di Cook, Jobs reagì malamente all'offerta di aiuto per allungare la sua vita, quando era malato di cancro al pancreas, e praticamente non gli fece nemmeno finire la frase; l'attuale amministratore delegato ricorda che Jobs gli disse: «Non lascerò mai che tu lo faccia. Io non lo farò mai».
Jobs rifiutò anche se Cook aveva lo stesso gruppo sanguigno, raro, che rendeva possibile l'operazione. Visto che il fegato si rigenera, un trapianto parziale da un donatore in vita ha spesso esiti positivi. Cook ha raccontato agli autori di essere rimasto sorpreso dalla reazione di Jobs, secondo gli estratti del libro pubblicati dalla rivista Fast Company.
«Chi è egoista non risponde in questo modo» ha raccontato Cook. «Gli ho detto: `Steve, sono in ottima salute, posso farlo senza mettere la mia vita a rischio´. Steve ha urlato contro di me solo quattro o cinque volte in 13 anni di conoscenza, e questa è stata una di quelle». Jobs ricevette poi un trapianto di fegato nel 2009; morì nell'ottobre 2011 all'età di 56 anni.
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