martedì 17 marzo 2015

Israele elezioni: testa a testa tra Netanyahu e Herzog



Israele elezioni: il primo cartello exit poll svela l'assoluta parità tra Netanyahu e Herzog. Testa a testa alle elezioni israeliane tra il Likud del premier uscente Benyamin Netanyahu e la coalizione di centrosinistra 'Campo sionista' di Herzog. La tv pubblica Canale 1 e Canale 10 assegnano 27 seggi ciascuno. Secondo Canale 2, il Likud è in testa di un soffio con 28 seggi alla Knesset contro i 27 di Campo sionista. I sondaggi vedevano favorito il centrosinistra di Herzog.

Secondo l'exit poll dell'emittente israeliana 'Channel 2' sulle elezioni di oggi, l'Unione sionista otterrà 27 seggi, mentre il Likud 28, 12 Yesh Atid, 8 Focolare Ebraico, 13 Lista Araba Unita e 5 Meretz. Secondo l'exit poll di 'Channel 10', Unione sionista e Likud riceveranno entrambi 27 seggi.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiamato il leader di Focolare Ebraico, Naftali Bennet, dopo la pubblicazione dei primi exit poll. Lo riferisce Ynet news, precisando che Bennett si è congratulato con Netanyahu per la vittoria elettorale ed i due avrebbero deciso di avviare negoziati per formare un governo di destra. Alle elezioni di oggi ha votato più del 65% degli aventi diritto. l'Election day in Israele è stata senza esclusione di colpi fra il premier Benjamin Netanyahu e il leader laburista Isaac Herzog. Il capo del Likud ha accusato la sinistra di portare "gli elettori arabi ai seggi in autobus". Il numero uno della coalizione di centrosinistra ha contrattaccato: "Il premier è nel panico, sta perdendo il controllo". Una sfida che si è giocata mentre l'affluenza alle urne registrava un vero e proprio boom.

Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha invocato stasera un governo di unità nazionale. "Sono convinto che solo un governo di unità nazionale possa impedire la disintegrazione della democrazia israeliana e nuove elezioni molto presto", ha affermato Rivlin citato da Haaretz.

Secondo gli exit pool di Canale 2, la Lista araba unita avrebbe ottenuto 13 seggi alle elezioni israeliane, quanti assegnati dai sondaggi. Se i dati fossero confermati, sarebbe un ottimo risultato, e la Lista araba diventerebbe la terza forza della Knesset. Secondo i sondaggi di Canale 2, che danno il Likud in vantaggio 28 a 27, al terzo posto ci sarebbe la Lista Araba con 13 seggi, seguita dal centrista 'C'e' futuro' con 12 seggi, il centrodestra di 'Kulanu' avrebbe 10 seggi. La lista 'Focolare ebraico' di Naftali Bennett ne avrebbe 8, i religiosi di Shas 7 e la sinistra di Meretz con 'Israele casa nostra' di Avigdor Lieberman in parità a 5 seggi. Canale 2 dà invece in parità i due blocchi, assegnando sempre 13 seggi a 'Lista araba Unità.

I risultati definitivi delle elezioni israeliane potrebbero arrivare non prima di venerdì. Lo ha detto lo speaker della Knesset Yuri Edelstein.

E' tornata a salire l'affluenza alle urne in Israele a due ore dalla fine delle operazioni di voto: secondo il Comitato centrale elettorale alle 20 (ora locale) ha votato il 65.7%, la percentuale più alta dalle elezioni del 1999.

Tre leader e due outsider: questi i protagonisti della tornata elettorale

Benyamin Netanyahu - Al potere da nove anni, l'attuale premier, leader per ora incontrastato del Likud, gioca le sue carte per restare al potere a fronte di una minaccia crescente da parte del centrosinistra che, secondo i sondaggi, lo supera di quattro seggi (20/21 contro 24/25). Una situazione a sorpresa, non prevista da Bibi quando lo scorso dicembre dette il via alla crisi di governo 'licenziando' i due ministri centristi Tzipi Livni e Yair Lapid. Per molti potrà pure perdere al voto, ma non è così scontato che lasci la guida del governo.

Isaac Herzog-Tizpi Livni - La coppia della riscossa. Nessuno, e soprattutto Bibi, avrebbe mai scommesso un soldo sulla loro capacità di aggregare. Eppure, il rampollo laburista della famiglia 'kennediana' di Israele e la volitiva e navigata esponente centrista - prima ex pupilla Likud, poi con Ariel Sharon in 'Kadima', convinta sostenitrice di 'Due Popoli Due Stati' per la questione israelo-palestinese - si sono rivelati due ossi duri per Netanyahu, sicuro di non avere rivali. 'Bougi' Herzog - considerato incolore da molti, voce flebile e aspetto misurato - sembra aver rivitalizzato lo schieramento laburista in coma da anni costruendo con Livni un patto di ferro diventato punto di riferimento per chi vuole, almeno sulla carta, cambiare la politica di Israele e "mandare a casa Netanyahu".

Ayman Odeh - L'avvocato di famiglia comunista, ora "socialista e democratico" (staccati, come ci tiene a precisare), nessuna esperienza parlamentare, è il primo outsider delle elezioni. E' lui - arabo di Haifa, città laboratorio per l'integrazione - ad essere riuscito laddove molti hanno fallito: riunire in una stessa formazione elettorale - la 'Lista araba unita' - gli arabi di Israele, circa 1.5 milioni di persone. Se il voto gli confermerà i 13 seggi accreditatigli dai sondaggi, sarà come terza forza alla Knesset un vero e proprio ago della bilancia, magari tramite appoggio esterno al centrosinistra.

Moshe' Kahlon - Pressoché sconosciuto fuori da Israele, ex dissidente del Likud, in passato ministro delle telecomunicazioni che ha liberalizzato il settore dei cellulari, ha fondato su due piedi il partito 'Kulanu' (Noi tutti).



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