giovedì 17 luglio 2014

Ucraina, abbattuto aereo malese: 295 morti



Un aereo passeggeri della Malaysian Airlines è precipitato nell'Est dell'Ucraina vicino al confine con la Russia, teatro di tensione da mesi fra i separatisti appoggiati dalla Russia e il governo ucraino filo-occidentale. Secondo l'agenzia stampa russa Interfax, il Boeing 777 della Malysian Airlines «è stato abbattuto» da un missile terra-aria: a bordo c'erano 280 passeggeri e 15 membri dell'equipaggio. Kiev ha confermato la morte di tutte le persone a bordo.

L'aereo, volo MH17, era partito da Amsterdam per Kuala Lumpur: è precipitato nei pressi del
borgo di Grabove, non lontano da Donetsk, nell'Est dell'Ucraina, città contesa da ucraini e filorussi dove è stata proclamata una sedicente Repubblica indipendente in stile Crimea. Ancora stamane l'Ucraina accusava la Russia di aver abbattuto un caccia ucraino in volo sull'Est del paese, notizia che Mosca ha poi smentito. Ma le batterie di separatisti filorussi esultavano sulla propria pagina Facebook per l'abbattimento di aerei ucraini.

Il volo malese è scomparso dai radar quando si trovava a quota 10.000 metri. È precipitato a 50 chilometri dall'ingresso nel territorio russo, non lontano dal confine tra le regioni di Donetsk e di Lugansk. Un corrispondente della Reuters sul posto ha visto le fiamme della fusoliera e i corpi senza vita per terra, foto atroci poi diffuse da tutti i network internazionali.

I servizi di emergenza hanno affermato di aver localizzato corpi entro 15 chilometri dall'impatto e che almeno 100 sono senza vita. Il governo ucraino ha affermato di aver avviato un inchiesta ed escluso che le proprie forze armate siano coinvolte nell'incidente. Un'altra inchiesta è stata avviata dal governo della Malaysia.

L'unità di crisi della Farnesina è in contatto con la rete diplomatica consolare per verificare l'eventuale presenza di italiani a bordo del Boeing 777. C'erano però 23 passeggeri americani a bordo e ben 70 olandesi. Inoltre il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha affermato che ci sono «almeno» 4 cittadini francesi tra le 295 vittime. I media inglesi, per bocca di Itv News, riferiscono che, secondo fonti della Malaysia Airlines, a bordo dell'aereo precipitato oggi in Ucraina ci sarebbero stati nove passeggeri britannici. Nessun russo.

Secondo il governo ucraino l'aereo è stato abbattuto da un missile di fabbricazione russa: il Buk ha una gittata massima di 30 km e una quota massima di tangenza di 14.000 metri. Può volare a mach 3 di velocità, tre volte il muro del suono.

Una fonte del ministero della difesa di Kiev ha fatto sapere che i separatisti avrebbero colpito per errore l'aereo della Malaysian Airlines nel tentativo di centrare un aereo da trasporto ucraino che gli era stato segnalato dalle forze di difesa anti aerea russe. Non lontano era in volo un Iliushin 76, con viveri per soldati di Kiev. Secondo questa tesi, le forze di difesa anti aerea russe avrebbero indicato come bersaglio ai separatisti l'aereo ucraino che doveva portare viveri ai soldati di Kiev, ma poi per un errore sarebbe stato colpito con un missile l'aereo della Malaysia Airlines.

Il sistema missilistico anti-aereo Buk. Sia le forze armate ucraine che ovviamente quelle russe sono dotate del sistema missilistico anti-aereo 'Buk', una classe di missili terra-aria sviluppati dall'Unione Sovietica e dalla Federazione Russa per abbattere qualsiasi oggetto volante da un aereo a un drone che voli entro una quota di 14 km ed ad una distanza massima di 30 km. Il sistema denominato in codice Nato SA-11 «Gadfly» (Tafano) è trasportato su lanciatori quadrupli montati su sistemi semoventi cingolati. È entrato in servizio nell'attuale versione nel 1980.
Kiev ha accusato i separatisti di aver usato il Gadfly, fornito dai russi, per abbattere il volo malese mentre i filo-russi negano di avere in dotazioni armi di tali potenza. Non è chiaro se uno di questi sistemi delle forze armate di Kiev fosse schierato anche in Crimea (o nelle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk) e potrebbe essere finito in mano ai filo-russi Le dimensioni del sistema, basato oltre che sul lanciatore semovente su un secondo cingolato di comando ed un radar, lo rendono difficilmente occultabile ai satelliti.

I separatisti dell'autoproclamata Repubblica di Donetsk hanno negato qualsiasi loro coinvolgimento, ha riferito l'agenzia Interfax. Uno dei capi, Serghei Kavtaradze, ha dichiarato che loro non hanno alcun tipo di missile in grado di abbattere un aereo di linea che voli a 10 km. Le armi in loro possesso arrivano massimo a tremila metri di quota. Secondo Kavtaradze sarebbero stati gli ucraini ad abbattere il volo MH17. L'agenzia russa Ria Novosti, invece, ha ipotizzato che il Boeing 777 sia stato abbattuto da un caccia ucraino Sukhoi 25. La fonte, però, è l'ufficio stampa dell'autoproclamata Repubblica di Lugansk: «Testimoni riferiscono di aver visto il Boeimg 777 colpito dalle mitragliatrici», di un Su-25 ucraino, «e poco dopo il jet spaccarsi in due in aria e partecipare sul territorio della Repubblica di Donetsk».

«Abbiamo sistemi in grado di raggiungere al massimo un'altezza di 5 km», ha dichiarato il primo vicepremier dell'autoproclamata repubblica di Donetsk, Andrei Purghin. E un alto ufficiale del ministero della Difesa di Mosca ha dal canto suo liquidato tutte le ricostruzioni delle autorità ucraine come «assurde». «Ci accusano quasi tutti i giorni di qualcosa promettendo di presentare prove inconfutabili, prove che poi evaporano senza lasciare traccia», ha tagliato corto alla Ria-Novosti il funzionario russo. Pronto semmai a tirare in ballo il presunto dilettantismo della nuova leadership militare di Kiev: «Leggendone le biografie, non ci vuole un guru per capire che questa gente non ha addestramento militare, né esperienza pratica nell'impiego delle truppe da combattimento o dei sistemi d'arma posti sotto il loro comando».

È la seconda tragedia che colpisce l'aviazione malese dopo la l'aereo sparito lo scorso 8 marzo partito da Kuala Lumpur e mai arrivato a Pechino. Quello era e rimane un giallo, questo è un tragico incidente in una zona di guerra. Si tratta però dello stesso tipo di aereo cioè un Boeing 777, che stavolta volava da Amsterdam a Kuala Lumpur.

Eurocontrol, l'agenzia per il controllo del traffico aereo a cui aderiscono 39 Paesi europei, ha decretato la chiusura dello spazio aereo dell'Ucraina orientale ai voli civili fino a nuovo ordine, in attesa che si chiariscano le cause dell'abbattimento del Boeing-777 della Malaysia Airlines.

Subito dopo la notizia della tragedia, la Lufthansa aveva ordinato a tutti i suoi voli di evitare «con effetto immediato» lo spazio aereo al confine tra Kiev e Mosca. La stessa decisione è stata presa da Air France e, successivamente, da Aeroflot e Transaero. Anche le compagnie aeree statunitensi si sono accordate sull'opportunità di evitare lo spazio aereo vicino al confine tra Ucraina e Russia.

Quanto all'Enac, «in attesa di acquisire maggiori elementi e dettagli sulle cause che hanno portato al disastro», l'Ente nazionale dell'aviazione civile ha invitato le compagnie aeree nazionali «ad evitare il sorvolo delle aeree in questione», si legge in una nota.

La Federal Aviation Administration - l'ente incaricato di regolare l'aviazione civile e parte del dipartimento americano dei Trasporti - già lo scorso 23 aprile aveva avvertito i piloti statunitensi di non volare nei cieli sopra porzioni dell'Ucraina, in modo particolare la penisola di Crimea (strappata lo scorso marzo al controllo di Kiev e annessa a Mosca).

Anche l'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile, parte dell'Onu, e altre autorità dell'aviazione in altri Paesi diffusero simili raccomandazioni per le aree dove disordini e conflitti militari si pensava creassero rischi che gli aerei potessero essere abbattuti.


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