domenica 27 ottobre 2013
David Frost, il conduttore tv che inchiodò Nixon
David Frost è stata una delle prime star del giornalismo televisivo. È morto per un infarto Sir David Frost, noto principalmente per le interviste all'ex presidente USA Richard Nixon riguardo allo scandalo Watergate. Frost, giornalista e scrittore di commedie, aveva 74 anni mentre era in crociera nel Mediterraneo sulla Queen Elizabeth. Nel '77 riuscì a mettere alle corde Nixon, che ammise davanti alle telecamere i suoi errori e il suo tradimento nei confronti del popolo statunitense sul Watergate.
«Sir David era un uomo straordinario, allo stesso tempo affascinante, arguto, pieno di talento, intelligenza e calore allo stesso tempo», ha detto il primo ministro britannico David Cameron ricordando il giornalista scomparso oggi all'età di 74 anni, considerato un innovatore nella tv britannica.
Frost si era fatto conoscere in tv con il programma satirico 'That was the week that was', a cui seguirono il 'Frost Report', in cui aveva tra gli autori cinque futuri membri del gruppo comico Monty Python, e un talk show, il 'David Frost Show', in cui ospitò personaggi del calibro di Richard Burton e dei Rolling Stones.
L’intervista che lo rese famoso ebbe una durata di 29 ore, che è stata raccontata nel film di Ron Howard, Frost/Nixon, il duello. Nell’intenzioni di Nixon e del suo entourage,l’intervista doveva servire per iniziare a ricostruire l’immagine pubblica dell’ex presidente e avviare a lucrosa carriera che sempre segue un ‘esperienza presidenziale.
Aveva incalzato e incalzato come nel suo stile. Poi quei minuti che restano nella storia della televisione: il tono della voce di Richard Nixon si fece più basso, le pause più lunghe, mentre il presidente Usa travolto dallo scandalo del Watergate per la prima volta ammetteva al mondo il rammarico e la sofferenza per quell'errore, per quell'abuso.
L'abilità di Frost lo portò invece ad ammettere il tradimento davanti a milioni di spettatori entrando per questo nella storia per la seconda volta. “Quando una cosa la fa il presidente non è illegale!”. E' una delle battute più clamorose dell'intervista che dal 1977.
Per la tv britannica fu un precursore: contribuì ad imporre come genere la satira politica sottile e pungente. Fresco di laurea a Cambridge fece il suo esordio sul piccolo schermo nei primi annì60, e da subito il suo stile risultò inconfondibile. Fino a diventare uno degli intervistatori più riconoscibili, sulle due sponde dell'Atlantico. Fu autore prolifico e contribuì al lancio di programmi innovativi, tra cui la formula della 'televisione del mattino che ha fatto scuola nel mondo.
Una presenza talmente incisiva nella società e cultura di quegli anni che il suo personalissimo saluto televisivo entrò nei dizionari e nel lessico comune: 'Salve, buonasera e benvenuti.
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