domenica 13 novembre 2016

Bataclan, un anno dopo riapre con Sting



La musica di Sting fa rinascere il Bataclan «Ricordiamo i morti, celebriamo la vita». Una serata speciale che segna la riapertura ufficiale del Bataclan a un anno dall'attacco terroristico dell'Isis in cui 90 persone sono state trucidate. Un concerto “sold out” dopo solo un'ora dalla messa in vendita dei biglietti martedì scorso. Con incasso devoluto interamente alle due principali associazioni dei parenti delle vittime.

Sting è salito sul palco del Bataclan. parlando in francese chiedendo al pubblico di osservare un minuto di silenzio, straziante, a cui è seguito subito la musica. 'Fragile', 'Message in a Bottle', fino a 'Roxane' e tanti altri successi. Per circa un'ora e mezza carica di emozione, l''Englishman in New York' ha scatenato Parigi.

Dopo un anno di silenzio il Bataclan è tornato a cantare, anche se la direzione ha rifiutato di far entrare due dei componenti degli Eagles of Death Metal che volevano assistere al concerto di Sting. "Sono venuti ma li ho mandati via. Ci sono cose non si perdonano", ha detto il direttore della Sala concerti Jules Frutos, citato dalla stampa francese. A inizio ma p?o=rzo, ancora segnato dal massacro, il leader del gruppo aveva detto che a suo avviso l'attacco era stato preparato dall'interno della sala esprimendo sospetti nei confronti del servizio di sicurezza.

La Francia ha reso omaggio a quanti persero la vita negli attacchi terroristici: e il presidente della Repubblica, Francois Hollande, ha scoperto lungo tutta la mattinata targhe con i nomi delle vittime nei diversi luoghi colpiti.

L'omaggio è cominciato allo Stade de France, con una targa in onore dell'unica vittima sul posto, Manuel Dias, un autista di bus di 63 anni: il figlio, Michael, ha fatto un appello all'integrazione e alla conoscenza reciproca come strumento di lotta al terrorismo. Poi Hollande è rientrato verso la città compiendo una cupa processione nei locali, caffè e ristoranti, che furono teatro degli attacchi. Il presidente francese, accompagnato dal sindaco di Parigi, Anna Hidalgo, si è raccolto in silenzio dinanzi al Carillon e a Le Petit Camboge e anche qui ha deposto una mazzo di fiori sotto la targa con i nomi delle vittime, osservando un minuto di silenzio.

Una terza placca è stata svelata da Hidalgo e Hollande per le vittime nel X e XI arrondissement, 39 in tutto, a La Bonne Biere, Le Comptoir Voltaire e La Belle Epoque. E un'altra a Boulevard Voltaire. Ultima tappa del circuito di omaggio ufficiale, sulla scia simbolica del sangue versato quella notte, le due placche in marmo di fronte al Bataclan, il locale parigino che fu il luogo più colpito la tragica notte (una per le vittime nel locale, una per tutte le vittime degli attentati). E anche dinanzi al Bataclan sono stati letti i nomi delle persone che persero la vita nella sala da concerto, 90 in tutto, tra cui quello della ricercatrice italiana, Valeria Solesin, che studiava demografia alla Sorbona. Imponenti le misure di sicurezza: i cittadini che volevano assistere alle commemorazioni sono stati tenuti a distanza, gli abitanti di Boulevard Voltaire non sono stati autorizzati ad aprire le finestre.  Alle 12:30 sono stati rilasciati palloncini nel cielo, nell'XI arrondissement a "rappresentare simbolicamente, nel loro insieme e nella loro diversita'", tutte le vittime.

Tra i 1.500 spettatori nella serata di riapertura, era presente anche Aurélien, un cuoco francese di 25 anni, che ha deciso di tornare nel luogo in cui ha perso il suo migliore amico. E nel quale lui si è salvato per miracolo nascondendosi dietro al bancone del bar. "Essere qui è un dovere", ha affermato, che per almeno venti minuti fece il morto, sdraiandosi a terra tra i fusti di birra. "Voi non potete immaginare che cosa sia stato". Nonostante la ristrutturazione ad Aurélien tutto "sembra identico. Vi giuro era proprio così non è cambiato nulla", insiste sfiorando quello stesso comptoir che gli ha salvato la vita prima di lanciarsi verso l'uscita di sicurezza. Ne uscirà illeso, ad altri è andata peggio. Sui 130 innocenti barbaramente uccisi tra i locali del centro di Parigi e lo Stadio di Saint-Denis qui ne vennero trucidati novanta. E tanti tra familiari e superstiti hanno voluto esserci stasera.

I biglietti messi in vendita la settimana scorsa sono andati esauriti in meno di quaranta minuti. Ingenti le misure di sicurezza, con 14 nuove telecamere di videosorveglianza, un sistema di chiusura automatica delle porte in caso di emergenza e un esercito di addetti alla protezione del sito tra guardie private, gendarmi e Police Nationale.

Il ricavato andrà interamente devoluto alle associazioni delle vittime: Life for Paris e 13 novembre, Fraternité et Verité.

Sting aveva "manifestato un reale desiderio, quasi un bisogno" di partecipare alla riapertura, ha raccontato Jules Frutos, direttore del teatro, rendendo omaggio all'impegno della star britannica.

Tra i presenti al concerto anche ila ministro della Cultura, Audrey Azoulay. In quasi dieci mesi di lavori il Bataclan è stato rimesso completamente a nuovo anche se la struttura rimane identica, con la fossa e le balconate in cui vennero fatti ostaggio e poi uccisi tanti spettatori. Per non conservare nulla di quella notte - dice Fruitos - è cambiato tutto, "dal soffitto al pavimento, dalla pittura alle mattonelle". L'ingresso è effettivamente più allegro e luminoso, con la nuova scritta rosso fuoco 'Bataclan' le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Anche se all'esterno del locale rimane sempre lo stesso tendone giallo-nero della notte degli attacchi. Le porte chiuderanno nuovamente domani per la giornata di commemorazioni a un anno esatto dall'eccidio. Il presidente, Francois Hollande, e il sindaco, Anne Hidalgo, sveleranno una targa in sei luoghi colpiti dal commando dell'Isis, tra cui lo stesso Bataclan.
Nel music hall si tornerà a suonare mercoledì con Pete Doherty. Seguiranno nei giorni successivi artisti come Youssou Ndour e Marianne Faithfull. Prove generali nella speranza di un progressivo ritorno alla normalità. Ma dimenticare no, è impossibile.

Il concerto si prolunga. C'è tempo per un'ultima canzone. Sting da solo sul palco, alla chitarra, intona “Empty chair” (dal suo ultimo album “57th & 9th”) dedicata a James Foley, videoreporter americano ucciso in Siria nel 2014. Poi ringrazia (”merci Bataclan”). E lascia il palco. Non riapparirà. L'emozione compressa trova una via di uscita in un lungo applauso finale che sembra essere un ultimo tentativo per convincere Sting e i suoi musicisti a tornare a suonare. E invece capisci che è un ultimo omaggio alle vittime.




Nessun commento:

Posta un commento