L'ex
ministro degli esteri Philip Hammond nominato cancelliere dello
scacchiere. L'ex sindaco di Londra e fautore della Brexit, Boris
Johnson, sarà il ministro egli Esteri. Amber Rudd, attuale ministro
per l'Energia, ha preso il posto della May all'Interno. A David Davis
il compito più delicato, mettere in moto la Brexit. May, 60 anni a
ottobre, ministro dell'Interno negli ultimi sei anni e neo leader del
Partito Conservatore, e' stata "invitata dalla regina" a
formare il nuovo governo britannico. Diventa cosi' la nuova
premier del regno, succedendo a David Cameron. E' la seconda donna
nella storia del Paese ad assumere la guida dell'esecutivo, 26 anni
dopo Margaret Thatcher, anche lei esponente Tory.
"È
un momento importante per la nostra storia, dopo il referendum: ci
aspettano grandi cambiamenti reali, ma il Regno Unito può essere
all'altezza della situazione, come ha sempre fatto in passato:
uscendo dall'Ue forgeremo un ruolo positivo per il nostro Paese nel
mondo, forgeremo un Regno Unito che opera per tutti e non per pochi
privilegiati.
“Insieme
per una Gran Bretagna migliore":
è la promessa della May nel suo primo discorso da premier a Downing
Street. May ha invocato più giustizia sociale, impegnandosi a
lavorare "non solo per i pochi privilegiati, ma per tutti".
Ha poi definito la Brexit "una sfida" e ha parlato di "un
momento importante per il Paese dopo il referendum", evocando la
necessità "d'un grande cambiamento", ma anche di "una
visione positiva del nostro ruolo nel mondo".
Il
nuovo governo lavorerà per mantenere unita la Gran Bretagna Il nuovo
governo sarà al servizio di tutti i cittadini, lavorerà per
mantenere il Paese unito, rafforzando i legami tra Inghilterra,
Galles, Scozia e Irlanda del Nord e affronterà a testa alta la sfida
della Brexit. Al suo arrivo a Downing Street la nuova premier
britannica Theresa May ha tracciato un breve programma dell'esecutivo
che andrà a formare nelle prossime ore. Le priorità del governo
saranno rivolte "non ai potenti, ai ricchi e ai privilegiati",
ma alla gente che lavora, ha detto May, dedicando alcuni passaggi del
suo discorso alle famiglie "working class". La vera eredità
di David Cameron, ha sottolineato la nuova premier nel rendere
omaggio al suo predecessore, non è sull'economia, ricostruita dopo
la grande crisi degli ultimi anni, ma "sulla giustizia sociale".
Quindi, ha aggiunto, "seguirò i suoi passi". Nel nuovo
governo un mix attento fra portabandiera di Leave e Remain per
ricompattare il partito Il posto di cancelliere dello scacchiere
(ministro del Tesoro) andrà all'ex ministro degli Esteri, Philip
Hammond.
Il ministro degli Esteri sarà l'ex sindaco di Londra e
fautore della Brexit Boris Johnson. Amber Rudd, attuale ministro per
l'Energia prenderà il posto della May all'Interno. Insomma un mix
attento fra portabandiera di Leave e Remain per ricompattare il
partito dopo le divisioni referendarie, ma soprattutto di un cambio
generazionale all'indietro: via i 50enni del gruppo di Notting Hill
di Cameron e Osborne; recupero di alcuni veterani, più vicini per
età alla May, come David Davis o Liam Fox, altri due euroscettici di
ferro. Il primo va al neonato dicastero per la Brexit, a cui spetterà
la gestione dei negoziati con Bruxelles. Il secondo al Commercio con
l'Estero, fondamentale sullo stesso fronte. Mentre alla Difesa resta
il 'Remainer' Michael Fallon, garanzia di fedeltà alla Nato rispetto
alle aperture di Johnson alla Russia di Vladimir Putin. Un nuovo
ministro per negoziare l'uscita britannica dalla UE A David Davis il
compito più delicato, mettere in moto la Brexit. Infatti la May
aveva detto che "Brexit significa Brexit e vogliamo farne un
successo", preannunciando però che non chiederà l'attivazione
dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona prima di fine anno. Lei
vuole colloqui informali con i leader europei prima del prossimo
Consiglio Ue, il 20 ottobre.
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