mercoledì 20 luglio 2016

Europol: gli ultimi attacchi in Europa non sono stati organizzati dallo Stato islamico



L’agenzia europea per la lotta al crimine ha pubblicato un nuovo rapporto sul terrorismo in Europa. Secondo l’Europol l’attentato nella città francese e quello sul treno nei pressi della città tedesca sono stati commessi da dei “lupi solitari”, la cui affiliazione con l’organizzazione jihadista non è chiara, nonostante le rivendicazioni dello Stato islamico. Il pericolo per l’Unione europea però resta alto e questo tipo di attacchi sono “molto difficili da individuare e prevenire”, ha aggiunto l’agenzia.

Il 2o luglio la Francia ha prolungato per altri sei mesi lo stato d’emergenza dopo l’attentato di Nizza. "Non ci sono prove - scrive - che l'attentatore di Nizza si considerasse un membro Isis". E' stato detto che "si era radicalizzato in poco tempo e aveva consumato propaganda Isis prima dell'attacco", così come a Wurzburg i media hanno detto che nella stanza del terrorista c'era una bandiera del Califfato fatta a mano. Ma la loro "affiliazione al gruppo non è chiara". Come le rivendicazioni: l'agenzia A'maq ha detto di aver ricevuto informazioni da una fonte non identificata, "in contrasto con la chiara responsabilità" espressa per Parigi e Bruxelles. Una differenza "che indicherebbe come l'Isis voglia mantenere un livello di affidabilità se dovessero emergere informazioni che contraddicono la loro versione".

"Diversi jihadisti europei - ricorda l'Europol - occupano posizioni prominenti nello Stato Islamico e manterranno probabilmente contatti con le reti terroriste nei rispettivi Paesi di origine. Gli attacchi del 13 novembre a Parigi hanno inaugurato la tattica dell'Is di utilizzare armi di piccolo calibro con ordigni esplosivi improvvisati portatili per attacchi suicidi, progettati per causare perdite massicce. Il modo in cui questi attacchi sono stati preparati e attuati (organizzati da persone rientrate in patria) molto probabilmente dirette dalla leadership dell'Is e con l'utilizzo di reclute locali, ci portano alla valutazione "che episodi simili si possano ripetere". L'Europol spiega inoltre che "l'Is ha ripetutamente minacciato la Penisola Iberica e gli Stati membri della coalizione anti-Is nei loro video di propaganda, facendo riferimenti specifici a Belgio, Francia, Italia e Regno Unito".

I foreign fighters arrivati in Siria e in Iraq spesso si sposano e fanno figli, grazie anche al consistente afflusso di donne europee verso il territorio del Daesh. Bambini che vengono allevati e cresciuti con gli ideali del'islamismo radicale: lo Stato Islamico sta allevando "la prossima generazione di foreign fighters, che potrebbe costituire una minaccia nel futuro per la sicurezza degli Stati membri". E' un fenomeno che desta "particolare preoccupazione".


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