martedì 26 gennaio 2016

Addio Marvin Minsky, padre dell'intelligenza artificiale



È morto Marvin Minsky, il pioniere dell'intelligenza artificiale. Aveva 88 anni e ha lavorato a lungo al Massachusetts Institute of Technology (Mit), esplorando i possibili impatti che avrebbe avuto sulla società l'arrivo di macchine capaci di pensare in modo simile a quello umano. Parlano chiaro i titoli dei suoi libri più celebri, da 'La società della mente' del 1985 a 'The emotion machine' del 2006.

''L'idea di intelligenza artificiale che abbiamo oggi la dobbiamo a Marvin Minsky'', osserva Daniela Rus, direttore del laboratorio di intelligenza artificiale del Mit, che Minsky ha contribuito a fondare nel 1959. ''Molte delle sfide che lui ha lanciato - ha aggiunto - stanno ancora guidando e ispirando la ricerca sulle macchine intelligenti''.

Il papà dell'intelligenza artificiale considerava il cervello come una macchina che può essere studiata e il suo funzionamento può essere replicato in un computer. Questo, a sua volta, poteva rivelare i meccanismi del cervello umano.

Nato a New York il 9 agosto 1927, Minsky aveva studiato matematica nell'università di Harvard, dopo aver prestato servizio nella Marina durante la Seconda Guerra Mondiale. nel 1950, subito dopo la laurea, ha frequentato l'università di Princeton per il dottorato e in quel periodo ha costruito il primo simulatore di una rete neurale. Il passaggio dalla matematica all'informatica è stato breve e nel 1958 Minsky ha cominciato a lavorare a questa disciplina allora pionieristica. Lo ha fatto nel Mit, dove ha continuato a lavorare a lungo, sviluppando nuovi sistemi di programmazione e gli antenati dei robot intelligenti, fatti di una telecamera e un braccio meccanico capace di 'giocare' con le costruzioni dei bambini.

Per le sue ricerche all'avanguardia ha ricevuto numerosi premi, tra cui l'AM Turing Award ', il più alto riconoscimento nell'informatica.
"L'idea di intelligenza artificiale che abbiamo oggi la dobbiamo a Marvin Minsky" ha detto Daniela Rus, direttore del laboratorio di intelligenza artificiale del Mit, che Minsky ha contribuito a fondare nel 1959. "Molte delle sfide che lui ha posto - ha aggiunto - stanno ancora guidando e ispirando la ricerca sulle macchine intelligenti". Il papà dell'intelligenza artificiale considerava il cervello come una macchina che può essere studiata e il suo funzionamento può essere replicato in un computer. Questo, a sua volta, può rivelare i meccanismi del cervello umano.

Considerando possibili forme di vita extraterrestre, Minsky era convinto che queste avrebbero pensato in modo simile all'uomo e che sarebbe stata quindi possibile comunicare con civiltà aliene. In questa chiave ha collaborato con Arthur Clarke, come consulente per "2001 Odissea nello spazio".

Sono celebri anche le invenzioni di Minsky, come quella del cursore tartaruga per disegnare figure geometriche nel linguaggio di programmazione Logo, o come il microscopio a scansione confocale, che illumina un campione e ne rivela l'immagine con una scansione punto a punto. Minsky è stato anche un pianista di talento e alla musica ha regalato invezioni destinate a lasciare una traccia importante. Per esempio, con Ed Fredkin, ha inventato il sintetizzatore 'Muse'.

Per questi e altri risultati, il papà dell'intelligenza artificiale ha ricevuto numerosi premi, tra cui l'Am Turing Award ', il più alto riconoscimento nell'informatica. Ma Minsky non è stato solo il pioniere dell'intelligenza artificiale, è stato anche pianista di talento e 'inventore'. Con Ed Fredkin, a esempio, ha inventato il sintetizzatore di musica elettronica 'muse', ed è stato fra gli inventori del cursore tartaruga per disegnare figure geometriche, nel linguaggio di programmazione logo. Si deve a lui, inoltre, il primo microscopio a scansione confocale, che illumina un campione e ne rivela l'immagine con una scansione punto a punto.


Nessun commento:

Posta un commento