sabato 20 settembre 2014

Gli abitanti del mondo potrebbero arrivare a 11 miliardi nel 2100



La popolazione mondiale crescerà in maniera esponenziale nel prossimo secolo. Un rapporto pubblicato il 18 settembre mostra che c’è una probabilità del 70 per cento che il numero di persone sul pianeta passi dagli attuali 7 miliardi a 11 miliardi nel 2100.

Il rapporto smentisce altri studi precedenti che sostenevano che il picco sarebbe stato raggiunto nel 2050, con circa 9 miliardi di persone, e che poi la popolazione avrebbe cominciato a diminuire.

“Le proiezioni precedenti sostenevano che il problema della sovrappopolazione stava per essere superato”, ha detto Adrian Raftery dell’Università di Washington, che ha guidato la squadra di ricercatori, al Guardian.

L’aumento della popolazione dovrebbe tornare a essere un tema importante del dibattito internazionale perché la sovrappopolazione può essere all’origine di molti problemi globali, sostengono i ricercatori. “La mancanza di assistenza sanitaria, la povertà, l’inquinamento e la criminalità sono tutti problemi legati alla forte crescita demografica”, ha dichiarato Raftery.

“Le politiche di controllo della popolazione sono state abbandonate negli ultimi anni. Se ne è parlato a malapena nelle discussioni sullo sviluppo sostenibile fatte dalle Nazioni Unite”, ha detto Simon Ross, dirigente di un think tank che si occupa della crescita demografica.

“Il significato del nuovo studio è quello di fornire maggiore chiarezza sulla questione. È molto probabile che la popolazione mondiale aumenterà del 40-75 per cento nei prossimi anni”, ha detto Ross.

L’Africa subsahariana è la regione con la più rapida crescita demografica del mondo, con una popolazione che passerà dal miliardo di oggi ai 3,5 o 5 miliardi nel 2100. Dall’inizio del 1980 i tassi di natalità sono diminuiti in molti paesi africani. Ma in paesi come la Nigeria, la nazione più popolosa del continente, il declino si è arrestato quando è stata raggiunta la media di sei figli per donna. Si prevede che la popolazione della Nigeria dovrebbe passare dai 200 milioni di oggi ai 900 milioni entro il 2100.

Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Science. Negli ultimi vent’anni vi era un sostanziale accordo sul fatto che la popolazione mondiale, che attualmente si aggira attorno ai 7 miliardi, avrebbe toccato i nove miliardi per poi livellarsi, se non scendere, ha spiegato uno degli autori, Adrian Raftery, professore di statistica e di sociologia all’Università di Washington. Noi abbiamo calcolato invece che vi e’ il 70% delle probabilita’ che la popolazione mondiale non si stabilizzerà in questo secolo, ha aggiunto.

Secondo il nuovo Rapporto UNICEF “Generazione 2030 Rapporto Africa” alti tassi di fertilità e un numero crescente di donne in età riproduttiva faranno si’ che, nel corso dei prossimi 35 anni, quasi due miliardi di bambini nasceranno in Africa; la popolazione del continente raddoppierà; la sua popolazione sotto i 18 anni aumenterà di due terzi per raggiungere quasi un miliardo di bambini.

Tra le più importanti novità che emergono dal rapporto: il massiccio spostamento della popolazione infantile mondiale verso l’Africa. Le proiezioni indicano che entro il 2050, circa il 40% di tutte le nascite, e circa il 40% di tutti i bambini, avverranno in Africa.

Secondo il rapporto dell’UNICEF, un aumento previsto senza precedenti delle dimensioni della popolazione infantile dell’Africa puo’ dare ai politici una opportunità – una volta-in-una-generazione – per realizzare una strategia di investimento sull’infanzia, che consenta al continente e al mondo di raccogliere i frutti della transizione demografica.

“Questo rapporto deve essere uno stimolo per il dialogo globale, regionale e nazionale sui bambini dell’Africa”, ha detto Leila Gharagozloo-Pakkala, Direttore Regionale dell’UNICEF per l’Africa orientale e meridionale. “Investendo ora sui bambini- nella loro salute, istruzione e protezione – l’Africa potrebbe rendersi conto dei benefici economici sperimentati in precedenza da altre regioni e paesi che hanno subito simili cambiamenti demografici”.

Mentre i tassi di sopravvivenza infantile sono migliorati in tutta l’Africa, il continente ha ancora circa la metà delle morti infantili a livello globale, e la percentuale potrebbe salire a circa il 70% entro il 2050. Il Rapporto rileva che tre bambini africani su 10 vivono in contesti fragili e di conflitto, e che quasi il 60% degli africani potrebbero vivere in città entro il 2050. Il Rapporto sottolinea la situazione della Nigeria, che ha già il maggior numero di nascite nel continente, e che entro il 2050 avrà quasi una nascita su 10 a livello globale.

Un programma basato sull’equità e politiche per l’infanzia aiuteranno a determinare se i bambini africani possono trasformare il continente e rompere il circolo vizioso della povertà e della disuguaglianza, ha detto Manuel Fontaine, Direttore regionale UNICEF per l’Africa occidentale e centrale. “Tuttavia – ha spiegato -, se gli investimenti sull’infanzia dell’Africa non rappresentano la priorità, il continente non sarà in grado di trarre pieno vantaggio dalla sua transizione demografica nei prossimi decenni. Senza politiche eque e inclusive, il ritmo di crescita della popolazione potrebbe potenzialmente minare i tentativi di sradicare la povertà e aumentare le disparità”.

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