domenica 9 febbraio 2014

Bosnia Erzegovina: le proteste più importanti dalla fine della guerra nei Balcani



Decine di persone sono rimaste ferite negli scontri tra polizia e manifestanti in diverse città della Bosnia Ezegovina durante le proteste che vanno avanti da tre giorni contro l’immobilismo del governo e la mancanza di lavoro. Attaccati e incendiati i palazzi governativi di Tuzla, Sarajevo e Zenica.

Il 7 febbraio a Tuzla, una città nel nord del paese, la sede del governo locale è stata presa d’assalto da migliaia di manifestanti che hanno rotto vetri e provato a incendiarla. A Sarajevo ci sono stati scontri tra forze dell’ordine e i manifestanti: la polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma per disperdere i cortei. Ci sono stati disordini in almeno 20 città.

Le proteste, che sono le più importanti dalla fine della guerra dei Balcani, vanno avanti da tre giorni. I manifestanti chiedono misure urgenti contro la disoccupazione.

A Zenica, un’altra città della Bosnia, i manifestanti hanno dato alle fiamme l’edificio del governo locale.

I feriti a Sarajevo sono almeno 80, a Zenica 10. Le proteste sono cominciate a Tuzla il 5 febbraio, dopo che 200 operai sono stati licenziati. Nella città nel giro di poco tempo quattro aziende hanno dichiarato fallimento e in città la disoccupazione è al 40 per cento.

Il 5 febbraio a Tuzla negli scontri tra polizia e operai ci sono stati almeno 130 feriti, molti causati dai gas lacrimogeni.

Nelle quattro fabbriche, che un tempo erano di proprietà dello stato e che poi sono state privatizzate dopo la guerra, lavorava la maggior parte della popolazione della città. Ma le quattro aziende sono fallite, i proprietari hanno venduto gli asset e gli operai non sono stati pagati o sono stati licenziati.

Dopo la fine della guerra nei Balcani molte aziende sono state privatizzate, ma una classe politica poco preparata e un alto tasso di corruzione hanno impedito all’economia bosniaca di decollare. Nel paese la disoccupazione è al 27 per cento: si tratta del tasso più alto di tutta l’area balcanica.

. A Tuzla la folla ha assalito il palazzo governativo locale, gettando dalle finestre mobili, schedari e fogli, e poi ha incendiato il palazzo. A Sarajevo i manifestanti hanno appiccato il fuoco al palazzo della presidenza collegiale nel centro della città. Come riferisce l’agenzia Fena, i vigili del fuoco sono intervenuti rapidamente per spegnere le fiamme, mentre la polizia ha disperso i dimostranti. Anche il palazzo della presidenza bosniaca è stato dato alle fiamme. Questi incendi sono stati prontamente spenti ma quasi tutte le finestre sono state rotte.



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