lunedì 4 giugno 2018
La lettera del disgelo tra USA e Corea del Nord
Alla fine il summit si farà. Cancellato in precedenza con una lettera, il faccia a faccia tra Donald Trump e Kim Jong Un ha ripreso vita proprio con un’altra lettera.
Dopo aver ricevuto alla Casa Bianca il braccio destro del Presidente della Corea del Nord, il dialogo tra i due paesi sembra essere ripreso. Sarà un processo che inizierà il 12 giugno a Singapore, che ribadisce la volontà di denuclearizzazione di Pyongyang. Per la comunità internazionale, a partire dal Giappone, si tratta di un grande passo in avanti.
Il progetto sarebbe ancora nella fase iniziale: l’ambasciatore americano a Mosca, Jon Huntsman, ci sta lavorando da mesi. Secondo un analista sudcoreano, Victor Cha, la priorità ora è il riserbo assoluto da parte dei 2 leader: niente tweet, nessuna dichiarazione di propaganda, ci si deve concentrare sui risultati politici.
Nel negoziato, Washington chiede una “denuclearizzazione completa, verificabile e irreversibile e non intende fare concessioni sulle sanzioni internazionali, almeno fino a quando il processo, complesso e lungo, sarà completato o arriverà a uno stadio avanzato. La Corea del Nord, dal canto suo, ha accettato di parlare di denuclearizzazione, ma rifiuta che sia unilaterale. In poche parole non resta che aspettare.
"Sembra che la strada che porta a un vertice tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti si sia ampliata e rafforzata", sottolineano dagli ambienti del presidente della Corea del Sud Moon Jae In. Da Seul fanno sapere di attendere l'incontro tra i due leader con "eccitazione" e "pazienza".
Il ministro della Difesa della Corea del Sud, Song Young-moo, ha chiesto intanto maggior fiducia nei vertici nordcoreani guidati da Kim Jong-un. "Se credessimo che la Corea del Nord ci vuole ingannare come ha fatto in passato come potremmo negoziare e concordare la pace?", ha dichiarato alludendo agli sforzi che hanno portato alla preparazione del vertice rispondendo, nel corso di una riunione internazionale sulla sicurezza, ai timori e ai moniti espressi da parte del Giappone.
Tokyo ha infatti messo in guardia dal ricompensare Pyongyang per il semplice fatto che aderisce ai colloqui, avvertendo del rischio che possa tornare sui suoi passi. Ad affermarlo è stato il ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera. "Alla luce di come la Corea del Nord si è comportata in passato, è importante non ricompensarla per il solo fatto di aver accettato il dialogo". L'unico modo di ottenere una denuclearizzazione completa, verificabile ed irreversibile, ha aggiunto, è quello di "mantenere un massimo di pressione sulla Corea del Nord, in tandem con gli sforzi diplomatici".
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