martedì 19 giugno 2018

Rivoluzione Miss America: addio al bikini



Il più famoso concorso di Miss si evolve. Svolta nel concorso di Miss America: le concorrenti di Miss America non dovranno più sfilare in bikini. Lo ha annunciato la presidente del concorso, affermando che "non vi giudicheremo più per il vostro aspetto esteriore". La Miss America Organization, dopo lo scandalo scoppiato mesi fa e la campagna #MeToo contro le molestie sessuali, ha annunciato che la novità sarà introdotta al prossimo concorso, in programma a settembre. Al posto della sfilata in costume da bagno, quindi, spazio ad interviste con le candidate che dovranno guadagnarsi i voti con le risposte. "Abbiamo sentito tante ragazze dire 'vorremo far parte del vostro programma ma non vogliamo sfilare in costume e tacchi alti'. Ecco, non dovrete farlo più", aggiunge Gretchen Carlson. A presiedere l'organizzazione del concorso, da gennaio, è la 51enne ex conduttrice di Fox News e vincitrice del concorso nel 1989, scelta dopo le dimissioni di Lynn Weidner e dell'amministratore delegato, Sam Haskell, provocate dalla diffusione pubblica delle e-mail sessiste scambiate con altri manager del concorso sulle ex vincitrici. Carlson ha parlato di "rivoluzione culturale" per il concorso, già iniziata a livello manageriale, visto che ci sono ora sette donne tra i nove membri del board, tra cui le ex vincitrici Laura Kaeppeler Fleiss (2012), Heather French Henry (2000) e Kate Shindle (1998).

Niente più sfilate in bikini. Miss America abolisce il costume da bagno e volta pagina, come ha spiegato Gretchen Carson, incoronata Miss America nel 1989 e ora a capo del board dell'evento. "Non giudicheremo più le candidate in base all'aspetto fisico ed esteriore. E' una cosa enorme. Non siamo più un concorso, siamo una competizione" aggiunge alla 'Abc'.

Al posto della sfilata in costume da bagno, quindi spazio ad interviste con le candidate che dovranno guadagnarsi i voti con le risposte. "Abbiamo sentito tante ragazze dire 'vorremo far parte del vostro programma ma non vogliamo sfilare in costume e tacchi alti'. Ecco - aggiunge - non dovrete farlo più".

Sulla scia dello scandalo Weinstein e della campagna #metoo, lanciata in America con lo scopo di sensibilizzare contro le molestie sessuali sul luogo di lavoro, il tormentone #byebyebikini segna un ennesimo passo avanti nella lotta per i diritti delle donne. Si tratta dunque di una presa di posizione radicale quella della nuova direzione, composta di sole donne, che cerca di restituire dignità ad una manifestazione che altrimenti rimaneva incatenata ad un passato non più proponibile: i pregiudizi e gli stereotipi, ma anche gli imbarazzi che aleggiavano intorno alla sfilata più famosa del mondo, basti ricordare lo scandalo in cui è rimasto coinvolto Sam Haskell, ex amministratore delegato di Miss America.

La decisione della ex reginetta non è però stata accolta da tutte, in particolare da Patrizia Mirigliani, patron di Miss Italia,”Ho sempre condiviso le loro iniziative, ma questa volta mi sembra che la decisione di presentare le miss davanti alla giuria facendo indossare loro abiti al posto dei costumi da bano sia davvero eccessiva. È superfluo, quasi risibile, assumere atteggiamenti moralistici partendo da questi elementi. Tra l’altro, a Miss Italia da tempo è stato adottato il costume intero. Sappiamo come tutelare le ragazze: lo dimostrano le nostre iniziative e non abbiamo bisogno di introdurre novità ad effetto”.






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