martedì 1 maggio 2018

Benyamin Netanyahu: l'Iran ha mentito. Vuole 5 bombe atomiche come Hiroshima'



L'Iran non è stato corretto con l'Agenzia internazionale dell'energia atomica (Aiea). L'Iran ha mentito sfacciatamente sul fatto di non aver un programma per sviluppare armi atomiche. L'Iran punta a dotarsi di almeno cinque ordigni nucleari analoghi a quelli utilizzati su Hiroshima», e ha dichiarato inoltre che Israele è entrato in possesso dei "dossier nucleari segreti iraniani", che svelano che, malgrado l'accordo con le potenze occidentali del 2015, ha continuato con lo stesso programma nucleare, puntando a possedere almeno 5 ordigni come quello sganciato su Hiroshima. Si tratta - ha dichiarato Netanyahu nel suo messaggio alla nazione, "di uno dei maggiori successi di intelligence che Israele abbia mai conseguito''.

Scopo del Progetto Amad, elaborato negli anni 1999-2003, era di produrre armi atomiche, ha affermato Netanyahu e studiava anche il sistema per montarli su missili balistici, ed includeva anche la produzione di testate e di centrifughe. Quel progetto non è mai stato abbandonato, ha concluso del premier parlando ancora una volta di menzogne e spigando che è stato solo sostituito il nome ma sono rimasti il capo-progetto ed il personale.

Le accuse del premier israeliano Netanyahu sono durissime. Dopo aver incontrato il nuovo Segretario di Stato americano Mike Pompeo - scelto da Trump anche per le sue posizioni oltranziste nei confronti di Teheran – Netanyahu ha annunciato in tv le sue «prove nuove e conclusive» – 55mila pagine di documenti sottratti dalla sua Intelligence da un luogo «altamente segreto» (di cui tuttavia non si conosce la data) - contro la malafede dello storico nemico di Israele. E lo ha fatto citando il nome del programma segreto - Progetto Amad – con cui Teheran sarebbe in grado di sviluppare un ordigno nucleare.

''L'accordo sul nucleare è basato su menzogne'', ha affermato ancora. ''L'Iran ha mentito quando ha affermato di non aver avuto un programma per la produzione di ordigni nucleari. Anche dopo l'accordo - ha aggiunto - l'Iran ha continuato a proteggere e ad estendere le proprie conoscenze sulle armi atomiche, per uso futuro. L'Iran ha mentito ancora - ha affermato - nel 2015 alla Agenzia internazionale per l'energia atomica''.

"Quello che è successo oggi e che è accaduto di recente mostra che ho avuto ragione al 100%". Lo ha detto il presidente degli stati Uniti Donald Trump rispondendo a domande circa l'accordo del nucleare iraniano dopo l'intervento del premier Israeliano Benjamin Netanyahu. Trump ha definito una "situazione non accettabile" quella relativa al programma iraniano. "L'avrete visto, io l'ho visto in parte", ha aggiunto riferendosi all'intervento di Netanyahu. Sull'imminente scadenza di una sua decisione sull'accordo iraniano, Trump ha ripetuto: "Vedremo cosa succede. Non vi dico cosa farò ma in molti credono di saperlo".

Le parole di Netanyahu arrivano in vista del 12 maggio prossimo, data entro cui gli Stati Uniti dovranno decidere se continuare a lasciare congelate le sanzioni contro Teheran che furono rimosse dal gennaio 2016, quando entrò in vigore l'accordo sul nucleare. Trump ha minacciato di ritirare gli Usa dalla storica intesa e di tornare a imporre sanzioni severe. I partner Ue hanno difeso l'intesa e l'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha ripetutamente detto che Teheran sta rispettando gli accordi presi. Nonostante i tentativi per salvare l'accordo presentati dal presidente francese Emmanuel Macron in visita la settimana scorsa negli Stati Uniti, Trump non ha voluto sentire ragioni. Per scongiurare l'uscita degli Usa dal Jcpoa ha imposto ai partner europei le sue condizioni: la rimozione delle limitazioni temporali e geografiche alle ispezioni di qualsiasi sito nucleare (ma anche militare) iraniano, l'introduzione di nuove sanzioni sul programma missilistico iraniano, inglobandolo peraltro nel dossier nucleare, e l'estensione della durata delle limitazioni al programma nucleare previste dall'intesa. Senza contare un'ulteriore, e quanto mai difficile, richiesta: che l'accordo includesse in qualche modo la limitazione all'espansione iraniana in Medio Oriente, soprattutto in Siria. Il compromesso cercato da Macron, anche un nuovo round di sanzioni europee contro il programma balistico iraniano non ha fatto presa.

Intanto La reazione di Teheran al discorso di Netanyahu non si è fatta attendere. Su twitter il ministro degli Esteri Javad Zarif ha definito il premier israeliano "il ragazzo che grida al lupo al lupo". Sono "pseudo-rivelazioni". Così l'Iran liquida le accuse del premier israeliano, Benjamin Netanyahu, secondo cui il regime degli ayatollah non ha mai deposto il suo programma nucleare per fabbricare l'atomica, lo stesso ministro che fu tra l'altro il capo negoziatore iraniano all'epoca della firma dell'accordo con le sei potenze mondiali, nel 2015 - parla di "tempistica coordinata" e "presunte rivelazioni di intelligence da parte del ragazzo che grida al lupo al lupo, pochi giorni prima del 12 maggio". "Trump sta approfittando di un rimaneggiamento di vecchie accuse già trattate dall'Aiea per affossare l'accordo".


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