giovedì 30 marzo 2017

Usa di Trump studiano dazi sui prodotti Ue



L'amministrazione Usa sta valutando di imporre dazi punitivi del 100% sugli scooter Vespa (Piaggio), l'acqua Perrier (Nestle', che produce anche la San Pellegrino) e il formaggio Roquefort in risposta al bando Ue sulla carne di manzo Usa di bovini trattati con gli ormoni: lo scrive il Wall Street Journal. Dietro la misura ci sarebbero le proteste dei produttori di carne di manzo americani, secondo i quali l'Ue non ha aperto abbastanza i propri mercati alla loro carne di manzo non trattata con gli ormoni, come prevedeva un accordo del 2009.

Il caso, commenta il Wsj, dovrebbe fornire un primo squarcio sul grado di aggressività che la nuova amministrazione intende adottare nei confronti dei suoi partner commerciali. Già in campagna elettorale Donald Trump aveva attaccato la politica commerciale degli Stati Uniti minacciando più volte di colpire le principali economie mondiali - come la Cina - con pesanti dazi per presunte violazioni dei trattati commerciali. Il Congresso Usa ha approvato una legge nel 2015 che rende più facile l'applicazione di dazi punitivi: sarà uno tra i primi compiti di Robert Lighthizer - il rappresentante Usa per il commercio estero nominato da Trump - decidere sui super-dazi nei confronti dei prodotti Ue se verrà confermato dal Senato.

Il valore delle importazioni sotto esame è comunque relativamente basso, commenta il Wsj ricordando che secondo il Wto gli Usa possono imporre dazi punitivi solo su importazioni per un valore di circa 100 milioni di dollari. Tuttavia, già nel Paese è partita una campagna per scongiurare il pericolo dei super-dazi nel settore delle motociclette di piccola cilindrata provenienti dall'Ue, come appunto la Vespa o le moto da cross prodotte dalla svedese Husqvarna Group e dall'austriaca KTM-Sportmotorcycle. Timori sono stati espressi anche dalla Confederazione dei produttori del formaggio roquefort.

"Il protezionismo per noi è un mezzo disastro, sta nella missione di Facebook di rendere il mondo aperto e connesso, per tanti attori di questo settore e tante piattaforme digitali è un controsenso": così Luca Colombo, country manager di Facebook Italia, sulla stretta di Donald Trump su prodotti di europei e anche sul Made in Italy.

Come si legge sul sito di Bloomberg News, il presidente americano incontrerà i suoi collaboratori, tra cui Gary Cohn, numero uno del National Economic Council, per sentire quali siano le opzioni possibili per portare avanti in tempi brevi la riforma. Una delle questioni chiave sul tavolo saranno proprio i dazi doganali e le tasse sulle importazioni: lo speaker della Camera Paul Ryan ha sostenuto una proposta per sostituire all’attuale aliquota del 35% sugli introiti corporate con un tributo del 20% sulle vendite interne e i beni importati, mentre le esportazioni sarebbero esentate. Secondo indiscrezioni, Trump riceverà anche aggiornamenti su un piano proposto dall’ex deputato Dave Camp nel 2014, che potrebbe essere rispolverato e che prevede la riduzione dell’aliquota corporate al 25% e l’eliminazione di alcuni crediti ficali e deduzioni. La Casa Bianca prenderà in considerazione anche altre opzioni, in modo di arrivare a una bozza di legge in grado di superare le divisioni del Congresso. Il portavoce del presidente Sean Spicer ha fatto sapere che il piano per la riforma fiscale sarà concentrato sulla creazione di posti di lavoro e sulla crescita economica, piuttosto che sul riequilibrio dei conti.

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