sabato 29 settembre 2012

Ucraina: Timoshenko al popolo, ribellatevi a regime mafioso


La leader dell’opposizione ucraina, Iulia Timoshenko, ha invitato il popolo a ’’ribellarsi’’ alle elezioni parlamentari che si terranno nel Paese il 28 ottobre e di porre fine al ’’regime criminale’’ del presidente Viktor Yanukovich. In un video di due minuti filmato in ospedale, dove e’ ricoverata dal maggio scorso per un’ernia al disco, l’ex premier accusa Yanukovich di creare uno stato corrotto allo scopo di arricchire un piccolo gruppo di persone di ’’una band criminale mafiosa’ , l'ex primo ministro ha detto che sta resistendo ad "un inferno" creato da Yanukovich.

Alla Timoshenko, condannata anche in Cassazione a sette anni di reclusione per abuso di potere per un controverso contratto per le forniture di gas siglato nel 2009 con Mosca, è stato impedito di presentarsi alle elezioni parlamentari del 28 ottobre prossimo perché in carcere.

Il video, postato sul partito dell'ex premier 'Patria' (http://byut.com.ua/news.html), mostra una donna determinata parlare al suo popolo e di appoggiare in ogni modo il suo partito 'Patria', demoralizzato dalla perdita della sua leadership.

Nel video, dove è visibile un uomo (probabilmente una delle guardie) che tenta di impedirne la ripresa, Timoshenko accusa Yanukovich di creare uno stato corrotto allo scopo di arricchire un piccolo gruppo di persone di "una band criminale mafiosa".

"Oggi l'intero Paese vive sotto l'autorità criminale e più avanti si va, e più questo viene permesso, alla fine ogni persona avvertirà questo regime criminale pesare sulla propria vita", dice Timoshenko nel video dove invita gli ucraini a "ribellarsi a queste elezioni e a cacciare questo gruppo criminale".

Il presidente François Hollande annuncia tasse record


Il governo francese ha presentato il piano di bilancio 2013 che comporta una manovra da 36,9 miliardi di euro, tra aumenti delle tasse e riduzioni della spesa, che servirà a blindare l'obiettivo di ridurre il deficit di bilancio al 3 per cento del Pil. Questo piano è di «lotta per la giustizia sociale», e «di lotta per la crescita e la preparazione dell'avvenire», ha spiegato il capo di governo Jean-Marc Ayrault. «La più importante degli ultimi trent'anni», ha detto il presidente François Hollande. «La più dura degli ultimi trent'anni» gli fanno eco i suoi detrattori.

Nell'annuncio dato per combattere il debito pubblico è così distribuito 10 miliardi arriveranno dai tagli alla spesa mentre gli altri, praticamente i due terzi, da nuove tasse che ricadranno per metà sui privati e per metà sulle imprese. Dei 10 miliardi di imposte sui privati, 3,5 saranno imposte sul reddito (che colpiranno oltre 4 milioni di famiglie benestanti) 1 miliardo arriverà dall'imposta di solidarietà sui patrimoni (applicata ai patrimoni superiori a 1,3 milioni di euro).
Si tratta di uno sforzo "senza precedenti", ha affermato l'esecutivo e secondo quanto riferito dalla portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, il presidente François Hollande ha definito la manovre come "portatrice di risanamento" ma con lo sforzo che colpirà di più "le famiglie più agiate".

Quest'anno il disavanzo si attesterà al 4,5 per cento del Pil lievemente al di sopra di quanto precedentemente previsto, mentre la dinamica di riduzione proseguirà nei prossimi anni portandolo, secondo i piani del governo, al 2,2 per cento nel 2014, all'1,3 per cento nel 2015 e allo 0,6 per cento nel 2016.

Questa manovra rischia di far fuggire via quel che resta dei ricchi di Francia, alcuni dei quali si sono già dati alla fuga. Lo sforzo fiscale peserà «su chi ha di più, il 10% dei francesi più agiati», rincara Hollande. E poi ci sono le grandi imprese «che pagano meno imposte rispetto alle piccole e medie - aggiunge il premier - e a cui chiediamo uno sforzo per il raddrizzamento dei nostri conti pubblici». Sacrificio che si materializza in una riduzione degli sgravi sugli interessi - prima deducibili al 100%, ora al 75% - e di quelli sulle plusvalenze generate dalla cessione di quote in altre aziende.

Resta da capire che ne sarà dei ricchi di Francia. Accoglierà Arnaud l'invito di Libération a levare le tende (fiscali)? Lo hanno già fatto artisti e cantanti - dall'attrice Emmanuelle Béart (Belgio) alla modella Laetitia Casta fino allo scrittore Marc Levy (Regno Unito). Lo hanno già fatto diversi sportivi da Jean Alesi ad Alain Prost (Svizzera) e alcuni noti imprenditori: Nicolas Puech (Hermès), la famiglia Peugeot e i Lescure di Tefal e Rowenta. A favore di Hollande e della supertassa al 75% si sono sempre dichiarati l'ex stella del calcio Zinédine Zidane e il cantante Yannick Noah. Però il primo ha la residenza in Spagna mentre il secondo è  stato indagato la scorsa estate per evasione fiscale in Svizzera.

venerdì 28 settembre 2012

Cisgiordania: il sindaco più giovane del mondo



Il sindaco più giovane del mondo è una ragazza palestinese di 15 anni, che ha dimostrato di avere le idee  molto chiare: vuole portare aria nuova nella città di Allar, in Cisgiordania. Bashaer Othman è il sindaco più giovane del mondo: su quella poltrona siede grazie a un'iniziativa che punta a coinvolgere in politica i giovani palestinesi-

Sicuramente è stato un vero e proprio esperimento di educazione civica felicemente riuscito in una città della Cisgiordania, dove la ragazza palestinese  per tutta l'estate si è seduta nella poltrona del primo cittadino.

La giovane palestinese durante il suo insediamento politico ha detto:“Se potessi ottenere una cosa, sarebbe quella di creare un progetto per fornire posti di lavoro per i giovani, il maggior numero possibile. Molte persone di Allar attraversano la linea verde per entrare illegalmente in Israele, a lavorare. Invece di andare a lavorare come manodopera a basso costo in Israele, abbiamo bisogno di creare posti di lavoro qui.”

La giovane Bashaer Othman ha amministrato la sua città, Allar, in Cisgiordania. per due mesi invece delle solite vacanze estive la liceale si è calata nei panni di un adulto, uscendo indenne da riunioni, visite istituzionali e problemi da risolvere. A volere l’esperimento di educazione civica è stato il sindaco eletto della città, Sufian Shadid, che insieme ai membri del consiglio comunale ha ceduto il testimone e le mansioni a 11 adolescenti, tra cui 5 ragazze.

All’inizio è stata dura – ha detto il primo cittadino Othman, che guida fino a fine settembre i 9 mila abitanti della cittadina palestinese – perché la gente non credeva in noi ed in qualche modo ci osteggiava. Poi hanno visto il nostro impegno e la nostra dedizione al lavoro ed ora va meglio.”

Tra le prime azioni della giovane Bashaer la creazione di un vigile del fuoco, di un parco pubblico con un area destinata ai giochi per i bambini ed una visita ufficiale in rappresentanza della città, in Qatar.

L’avventura di certo  non finisce col ritorno a scuola e alla innocente routine del 15enne: Bashaer sogna di studiare relazioni internazionali e di aprirsi una carriera diplomatica quando sarà grande.

domenica 2 settembre 2012

Elezioni USA 2012 Clint Eastwood e la sedia vuota


Clint Eastwood show alla convention repubblicana di Tampa, in Florida. Intervenendo come ospite per esprimere il suo sostegno a Mitt Romney, il regista e attore ha simulato una conversazione con un Obama immaginario parlando con una sedia vuota.

“Let him go”, che Obama se ne vada, lasciamolo al suo destino: è Eastwood a pronunciare il benservito al primo presidente statunitense. La platea repubblicana ha trovato il suo slogan e pende dalle labbra del  mito di Hollywood che a 82 anni sembra più attivo e in forma che mai. Lo show di Eastwood coglie nel segno, regala lo slogan della serata, l’ideale contrappunto allo “yes we can” che scandì la marcia trionfale di 4 anni fa: “quando qualcuno non fa il suo lavoro, meglio che vada”, lo liquida Clint, deluso dalle promesse, colpito da una disoccupazione che che non accenna a diminuire, anzi continua a crescere in modo sensibile.

Parte subito, implacabile, alla carica di Barack: ”Quando è stato eletto 4 anni fa tutti piangevano di gioia, anch’io mi sono emozionato. Non ho più pianto così da quando ho scoperto che oggi in America ci sono 23 milioni di poveri. Una tragedia vera, e l’amministrazione non ha fatto abbastanza per porvi rimedio. Per questo penso che sia tempo che sia arrivato il tempo per un uomo d’affari, uno stellare businessman”.

Il dialogo tra l'attore e il presidente si è svolto in realtà tra Clint ed il fantasma di Obama, con quest'ultimo a rapporto dell’Ispettore Callaghan: 10 minuti, con tanto di domande e risposte ed in modo particolare tra una sedia vuota e un gobbo, dando vita a uno dei momenti che resteranno nella storia, e forse negli annali della politica americana. Un monologo surreale. ”Mi dici di parlare a Romney? Perchè non lo fai tu…”. .

Poi ha puntato il dito verso il presidente invisibile, dicendogli di andare via. E sempre rivolgendosi al presidente immaginario: “Guarda che non mi sto zitto. E’ il mio turno… Sei completamente pazzo… Di tutte le promesse che hai fatto, cosa ne è rimasto?”. La platea  ripete in modo ritmato quello che potrebbe essere il nuovo slogan di Romney, ”Let him go”, “Let him go”, che se ne vada. “Io ho cominciato il lavoro, ora tocca a voi finire il lavoro”, conclude Clint, citando Make my day, uno slogan di Romney. E la folle esplode di gioia. Su Twitter, la performance egemonizza tutto il traffico.
Tanto che molti professionisti del cinguettio, continuano a lanciare sue frasi, anche dopo che Romney ha cominciato a parlare.

La vera sorpresa è che la sedia vuota di Clint Eastwood è «made in Italy», come è stato riportato dal Corriere della Sera.