sabato 29 settembre 2012

Il presidente François Hollande annuncia tasse record


Il governo francese ha presentato il piano di bilancio 2013 che comporta una manovra da 36,9 miliardi di euro, tra aumenti delle tasse e riduzioni della spesa, che servirà a blindare l'obiettivo di ridurre il deficit di bilancio al 3 per cento del Pil. Questo piano è di «lotta per la giustizia sociale», e «di lotta per la crescita e la preparazione dell'avvenire», ha spiegato il capo di governo Jean-Marc Ayrault. «La più importante degli ultimi trent'anni», ha detto il presidente François Hollande. «La più dura degli ultimi trent'anni» gli fanno eco i suoi detrattori.

Nell'annuncio dato per combattere il debito pubblico è così distribuito 10 miliardi arriveranno dai tagli alla spesa mentre gli altri, praticamente i due terzi, da nuove tasse che ricadranno per metà sui privati e per metà sulle imprese. Dei 10 miliardi di imposte sui privati, 3,5 saranno imposte sul reddito (che colpiranno oltre 4 milioni di famiglie benestanti) 1 miliardo arriverà dall'imposta di solidarietà sui patrimoni (applicata ai patrimoni superiori a 1,3 milioni di euro).
Si tratta di uno sforzo "senza precedenti", ha affermato l'esecutivo e secondo quanto riferito dalla portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, il presidente François Hollande ha definito la manovre come "portatrice di risanamento" ma con lo sforzo che colpirà di più "le famiglie più agiate".

Quest'anno il disavanzo si attesterà al 4,5 per cento del Pil lievemente al di sopra di quanto precedentemente previsto, mentre la dinamica di riduzione proseguirà nei prossimi anni portandolo, secondo i piani del governo, al 2,2 per cento nel 2014, all'1,3 per cento nel 2015 e allo 0,6 per cento nel 2016.

Questa manovra rischia di far fuggire via quel che resta dei ricchi di Francia, alcuni dei quali si sono già dati alla fuga. Lo sforzo fiscale peserà «su chi ha di più, il 10% dei francesi più agiati», rincara Hollande. E poi ci sono le grandi imprese «che pagano meno imposte rispetto alle piccole e medie - aggiunge il premier - e a cui chiediamo uno sforzo per il raddrizzamento dei nostri conti pubblici». Sacrificio che si materializza in una riduzione degli sgravi sugli interessi - prima deducibili al 100%, ora al 75% - e di quelli sulle plusvalenze generate dalla cessione di quote in altre aziende.

Resta da capire che ne sarà dei ricchi di Francia. Accoglierà Arnaud l'invito di Libération a levare le tende (fiscali)? Lo hanno già fatto artisti e cantanti - dall'attrice Emmanuelle Béart (Belgio) alla modella Laetitia Casta fino allo scrittore Marc Levy (Regno Unito). Lo hanno già fatto diversi sportivi da Jean Alesi ad Alain Prost (Svizzera) e alcuni noti imprenditori: Nicolas Puech (Hermès), la famiglia Peugeot e i Lescure di Tefal e Rowenta. A favore di Hollande e della supertassa al 75% si sono sempre dichiarati l'ex stella del calcio Zinédine Zidane e il cantante Yannick Noah. Però il primo ha la residenza in Spagna mentre il secondo è  stato indagato la scorsa estate per evasione fiscale in Svizzera.

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