venerdì 27 luglio 2018
E' la notte in rosso, con Luna e Marte. L’eclissi di Luna più lunga del secolo
E' l'eclissi totale di Luna più lunga del secolo. Il nostro satellite si tinge di rosso sangue, mentre Marte è all'opposizione e in congiunzione con la Luna eclissata. Un doppio spettacolo visibile a occhio nudo in Italia e nel resto d'Europa ma anche in Asia, Australia, Antartide, Africa, Medio Oriente, nell'Oceano Pacifico Atlantico e in America del Sud.
Ricordiamo che un'eclissi di Luna si ha quando la nostra Terra si mette in mezzo fra il Sole e la Luna stessa, oscurandola. Il nostro satellite infatti non emette luce propria, ma riflette piuttosto bene quella solare. Per avere un'eclissi occorre anche che Sole, Terra e Luna siano sullo stesso piano, cosa che può capitare solo un paio di volte all'anno: la Luna infatti ha un'orbita inclinata attorno alla Terra e noi attorno al Sole. Altrimenti avremmo una eclissi ogni mese.
La Luna sorge pochi minuti prima delle 21, ora locale italiana, verso sud est. La fase di totalità si verifica tra le 21 e 30 e le 23 e 13, mentre il massimo dell'eclissi, ovvero il maggiore oscuramento della Luna, è alle 22 e 22. "La Luna - spiega Marco Galliani dell'Inaf - dopo l'uscita dalla totalità, attraverserà il cono di penombra per emergerne definitivamente e segnare così la fine dell'eclissi all'1 e 30 della mattina del 28 luglio". E' un "appuntamento imperdibile con una eclissi totale di Luna davvero super - aggiunge il ricercatore - la sua fase di totalità sarà infatti la più lunga tra tutte le eclissi di luna che si verificheranno in questo secolo, durando ben un'ora e 43 minuti".
E' la notte in rosso, la più ricca di eventi astronomici dell'anno, con l'eclissi totale di Luna più lunga del secolo, della durata di un'ora e 43 minuti a partire dalle 21.30, e la grande opposizione di Marte, la più spettacolare dal 2003. Mentre la Luna si tinge di rosso per l'eclissi, il pianeta rosso appare nel cielo più grande del 10%.
Marte, che nelle ultime ore ha fatto parlare di sé per la scoperta italiana del suo primo lago di acqua liquida sotto i suoi ghiacci, si trova nella posizione esattamente opposta al Sole rispetto alla Terra e il 31 luglio, sarà alla minima distanza dal nostro Pianeta, pari a 57.590.630 chilometri.
A tingere di rosso la Luna è invece la sua posizione rispetto alla Terra: quest'ultima si trova tra il Sole e la Luna e proietta sul satellite un cono d'ombra. La fase totale dell'eclissi, durante la quale la Luna èintegralmente immersa nell'ombra, è prevista tra le 21:30 e le 23:13 ed è ben visibile in tutta Italia. Il massimo è previsto alle 22:22 e lo spettacolo si concluderà all'1:30 della notte del 28 luglio.
La Luna sorge pochi minuti prima delle 21, ora locale italiana, verso sud est. La fase di totalità si verifica tra le 21 e 30 e le 23 e 13, mentre il massimo dell'eclissi, ovvero il maggiore oscuramento della Luna, è alle 22 e 22. "La Luna - spiega Marco Galliani dell'Inaf - dopo l'uscita dalla totalità, attraverserà il cono di penombra per emergerne definitivamente e segnare così la fine dell'eclissi all'1 e 30 della mattina del 28 luglio". E' un "appuntamento imperdibile con una eclissi totale di Luna davvero super - aggiunge il ricercatore - la sua fase di totalità sarà infatti la più lunga tra tutte le eclissi di luna che si verificheranno in questo secolo, durando ben un'ora e 43 minuti".
L'ultima cosa che ci resta capire è come mai l'eclissi, questa volta, sia così lunga. Dobbiamo fare mente locale sul fatto che la Luna gira intorno alla Terra, d'accordo, ma non in un'orbita proprio circolare, bensì un po' ellittica. Per questo motivo la distanza Terra-Luna varia tra i 363.104 chilometri e i 405.696: il primo punto è chiamato perigeo - più vicino alla Terra, in greco antico - l'altro apogeo. Questa sera sarà proprio all'apogeo, nel punto più lontano, e quindi, per le leggi scoperte dal grande astronomo Giovanni Keplero nel 1600, la Luna deve percorrere la sua orbita un po' più lentamente nel cielo: ecco quindi che il fenomeno ci metterà un bel 40 minuti in più della media, stabilendo il record del secolo.
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martedì 17 luglio 2018
Lo sport che unisce le due Coree dal canestro al ping-pong
Ancora una volta, la pace tra le due Coree passa attraverso lo sport. Dopo la squadra femminile di hockey su ghiaccio unificata per le Olimpiadi Invernali di Pyeongchang e il recente annuncio di un'iniziativa simile per i prossimi Giochi Asiatici di agosto, le due nazioni - ormai ex nemiche - si sono ritrovate questo mercoledì nella capitale del Nord, Pyeongyang, per dare il via a una due giorni di amichevoli di pallacanestro.
La data selezionata non è per nulla casuale: il 4 luglio del 1972, infatti, si ebbe la prima dichiarazione congiunta sugli accordi di pace fra i due Paesi.
Ad aprire le danze - sotto lo sguardo attento del ministro sudcoreano per l'Unificazione, Cho Myoung-gyon e del vice Ministro dello sport nordocreano, Won Kil U - sono state le cestiste del Nord e del Sud, che si sono sfidate a suon di canestri.
Dopo il successo dei Giochi di PyeongChang, con la presenza di una delegazione di atleti (e di tifosi) provenienti dal Nord, dal 17 al 22 luglio la nazionale di tennistavolo di Pyongyang sarà a Seul per partecipare al Korean Open, grazie anche al supporto della federazione internazionale.
Tra i due paesi vige un armistizio dal 1954, ma tecnicamente la pace non è mai stata firmata e le tensioni sono sempre state acute. Non è la prima volta che le due Coree tentano un riavvicinamento grazie al tennistavolo. Nel 1991, infatti, Seul e Pyongyang crearono una sola nazionale per i Mondiali in Giappone, con la squadra femminile capace di vincere l’oro. Ai Mondiali di quest’anno si è andati oltre: le due squadre femminili dovevano sfidarsi ai quarti, ma hanno rifiutato e hanno fatto una squadra comune per le semifinali, dove sono state sconfitte dal Giappone.
Ai giochi Asiatici che cominceranno a Giakarta il prossimo 18 agosto, le due Coree presenteranno in tre discipline un'unica rappresentativa. Lo ha annunciato un portavoce dell'organizzazione, precisando che i tre sport in questione sono la canoa, il canottaggio e il basket femminile.
Le due Coree sfileranno insieme nella cerimonia di apertura e in quella di chiusura dei Giochi, che termineranno il 2 settembre.
Lo stesso era successo durante l'apertura dell'Olimpiade invernale di PyeongChang dello scorso febbraio. Finora le due Coree avevano presentato un'unica rappresentativa soltanto nel calcio all'Universiade del 1995 a Fukuoka, in Giappone, e nel torneo di hockey femminile alle olimpiadi di Pyeongchang.
martedì 10 luglio 2018
Le strette di mano che hanno cambiato la Storia
La stretta di mano è il simbolo di pace per antonomasia: l'atto di riappacificazione tra due uomini, due popoli, due culture, spesso un proclama di alleanza. E' durata 13 secondi esatti la stretta di mano fra Donald Trump e Kim Jong Un. Il presidente americano esibiva un sorriso trionfale, il leader nordcoreano no: forse solo un segno d'imbarazzo, lui stesso intimorito e in soggezione di fronte all'enormità dell'evento. Alcuni giornalisti gli hanno urlato ripetutamente la stessa domanda: "E' vero che denuclearizzate?" Lui non ha risposto. Prima o poi dovrà farlo.
Da Yalta a Panmunjom ecco alcune delle strette di mano epocali che hanno cambiato il corso della storia.
1945 -Il vertice di Yalta tenutosi nell'ultimo anno della Seconda guerra mondiale, dal 4 all’11 febbraio 1945, tra Roosevelt, Stalin e Churchill segna la divisione della Germania sconfitta in quattro zone di occupazione. Ma alla storia è passato come il vertice della spartizione dell'Europa. Pochi mesi dopo, la stretta di mano 'incrociata' tra le tre potenze alla conferenza di Potsdam: ma al posto di Roosevelt (morto nel frattempo) c'è il nuovo leader americano Harry Truman. * 1972 - Il presidente degli Stati Uniti Richard Nixon incontra il leader cinese Mao Zedong segnando una svolta nelle relazioni tra Washington e Pechino. La visita di Nixon fu architettata da Henry Kissinger e preparata da quella che è passata alla storia come 'la diplomazia del ping pong'. In particolare, furono previsti lo smembramento della Germania in Stati indipendenti e lo spostamento a O delle frontiere della Polonia (furono tuttavia definiti solo i confini orientali, lungo la linea Curzon), e si toccarono i problemi della frontiera italiana con l’Austria e la Jugoslavia; l’URSS si impegnò a entrare in guerra contro il Giappone, dopo la sconfitta della Germania, in cambio del possesso delle isole Curili e di tutta l’isola di Sakhalin.
1972- Il 21 febbraio, Nixon incontra Mao Tse-Tungl, la storica visita fu preparata grazie agli incontri segreti di Henry Kissinger effettuati tra il 9 e l’11 luglio del 1971, ma l’avvicinamento tra i due Paesi avvenne già da prima e fu molto graduale.
1972 -Il 22 maggio prima visita di un leader Usa a Mosca. Ancora Nixon, ancora il genio di Kissinger. La stretta di mano con Breznev e la firma di due accordi fondamentali 'congelano' i missili intercontinentali delle due superpotenze nucleari in piena Guerra Fredda dando avvio alla distensione.
1978 – Il 17 settembre L'Egitto riconosce Israele, che restituisce il Sinai. Epocale la triplice stretta di mano stretta fra Jimmy Carter, l'egiziano Anwar Sadat e l'israeliano Menachem Begin che pone le basi per gli accordi di Camp David, dove fu firmato il trattato di pace che pose fine a uno stato di guerra tra i due paesi durato trent'anni. Sadat e Begin furono premiati con il Nobel.
1985 - Il 19 e 20 novembre, si svolge a Ginevra il primo storico faccia a faccia tra il presidente americano Ronald Regan e l'allora neo leader sovietico Mikhail Gorbaciov. L'incontro permise il disgelo delle relazioni fra Washington e Mosca ed il suo scopo era quello di aprire la via a una serie di trattative atte a limitare la proliferazione degli armamenti nucleari. Al termine del summit, le due parti decisero di accelerare gli sforzi reciproci e di ridurre del 50% il loro arsenale nucleare. I due concordarono di accelerare i negoziati per la riduzione delle armi atomiche strategiche e per raggiungere un compromesso sulle forze nucleari a medio raggio in Europa. Sul tema dei diritti umani, invece, le posizioni del presidente americano e quelle del leader del Pcus rimasero lontane.
1990 – L'11 febbraio data in cui Nelson Mandela uscì di prigione e sulla prima pagina dei giornali sudafricani campeggiò l' immagine della sua stretta di mano con Frederik de Klerk, Nelson Mandela stringe la mano al presidente del Sud Africa Frederik De Klerk durante la firma dell'accordo per la fine dell'Apartheid. Dal 1990 - ma in verità già da prima, dai loro colloqui segreti nella colonia penale sulla terraferma dove il leader nero era stato trasferito per esservi trattato ormai da ospite di riguardo piuttosto che da prigioniero - de Klerk e Mandela hanno agito di concerto, hanno lavorato insieme per preparare l' avvenire democratico del loro paese.
1993 -il 13 settembre, nel cortile della Casa Bianca, Ytzhak Rabin, primo ministro israeliano, e Yasser Arafat, leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), firmarono quelli che passarono alla storia come gli accordi di Oslo. Era la prima volta che i due paesi si riconoscevano come legittimi interlocutori ed era la prima volta che i due leader si stringevano la mano in pubblico, è il presidente USA Bill Clinton a benedire la stretta di mano tra il leader dell'Olp Yasser Arafat e il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin in occasione degli accordi di pace di Oslo, che poi però fallirono.
1998 -Il premier britannico Tony Blair stringe la mano al collega irlandese Bertie Ahern dopo aver firmato gli storici 'accordi del Venerdì santo' che mettono fine ai sanguinosi anni dei Troubles. Uno dei momenti più importanti del lungo e difficoltoso processo di pace in Irlanda del Nord, con cui ci si avvicinò alla fine delle violenze che avevano segnato per 30 anni la storia del paese. Quattordici anni dopo, nel 2012, la regina Elisabetta II è protagonista di un altro momento epocale con Martin McGuinness, ex comandante dell'Ira.
2000 - Dal 12 al 14 giugno il primo vertice tra le due Coree dalla guerra del 1950-53 e la divisione della Penisola. A Pyongyang si incontrano Kim Jong-il (padre dell'attuale leader Kim Jong-un) e il sudcoreano Kim Dae-jung. L'accordo per giungere a questo storica riunione (sarebbe la prima volta che capi di Stato dei due paesi si incontrano) fra i due presidenti è stato raggiunto durante una serie di incontri segreti in Cina svoltisi fra il 22 marzo e venerdì scorso. Un segreto totale fino all'annuncio dato a Seul. L'agenda del summit, secondo quanto dichiarato dal ministro sudcoreano per l'Unificazione Park Jae Kyu, sarà perfezionata durante incontri bilaterali preliminari in aprile, e riguarderà la cooperazione economica, la riunificazione delle famiglie separate e la riconciliazione politica.
2013 - Il 10 la storica stretta di mano tra il presidente degli stati Uniti Barack Obama e quello cubano Raul Castro che si incontrano ai funerali di Nelson Mandela. Seguirà il disgelo tra gli Stati Uniti e l'isola.Nel mezzo di una storica cerimonia per ricordare un Gigante della Storia (come Barack Obama ha definito Nelson Mandela), quella improvvisa, sorprendente stretta di mano tra il presidente Obama e Raul Castro Poteva essere altrimenti? Le immagini di Barack Obama e di Raul Castro che si sorridono, si scambiano qualche parola e si salutano hanno fatto il giro del mondo. Era dal 1959, dall'incontro traun giovane Fidel Castro e l'allora vice presidente degli Usa Richard Nixon, che non c'era un faccia a faccia pubblico a così alto livello tra un rappresentante di Washington e uno del regime castrista dell'Avana.
2018 – il 27 aprile . Prima la storica stretta di mano sul 38esimo parallelo, poi gli impegni sul trattato di pace e il nucleare. Al termine del summit organizzato a Panmunjom, il villaggio dove nel 1953 fu firmato l’armistizio che segnò la fine della guerra di Corea, il leader del Nord Kim Jong-un e il presidente del Sud Moon Jae-in firmano una dichiarazione che apre nuovi scenari per gli equilibri militari e politici della penisola. I due si sono detti pronti a completare la denuclearizzazione della Corea e a trasformare entro il 2018 l’armistizio in un vero e proprio trattato di pace.
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